Sono dietro i banchi di scuola, il solito ragazzo che fa sempre la lista delle colazioni mi porge il cappuccino e si siede accanto a me dandomi il resto.
So che si chiama Matt e che ci prova con tutto l'istituto.M:"Tu prendi solo il cappuccino? Non mangi mai?"
I:"Ti interessa così tanto?"Va via facendomi l'occhiolino e io sbuffo annoiata. È ora di pranzo ma non mi va di incontrare Jennifer e Cece, sono le ragazze più popolari della scuola solo perché la danno a tutti e quando tifano per la squadra di rugby non indossano gli slip sotto la divisa.
Bevo lentamente la sostanza bollente che è dentro il piccolo contenitore di cartone, il caffè è molto caldo e mi brucia la gola come il Jack Daniels in una notte afosa.
La bevanda è amara e mi sveglia dal mio stato di quiete, ho bisogno di qualcosa di più che mi possa rilassare accompagnando la mia lettura.Decido comunque di alzarmi desiderando un tè verde che possa saziarmi mentre leggo "Orgoglio e Pregiudizio" sul davanzale isolato e nascosto della mensa.
Prendo tutte le mie cose e mi avvio con lo zaino poggiato su una spalla sola, sento qualcuno chiamarmi ma non mi giro, oggi non ho voglia di parlare con nessuno.
Appena arrivo davanti alla mensa apro delicatamente le porte e il caos è accompagnato da pura allegria, nella stanza si estendono otto librerie enormi piene di libri di ogni genere congiunti, mi avvicino alla macchinetta e prendo il mio tè per poi andare sul davanzale della finestra coperto da una libreria che impedisce la mia visuale.
Fuori dalla finestra posso vedere tranquillamente il bosco, è così fitto e misterioso che incute paura e curiosità nello stesso momento, amo rifugiarmi fra l'oscurità che dei possenti alberi creano.
I miei pensieri sono interrotti da una secchiata d'acqua che mi bagna da testa a piedi, mi giro verso il responsabile e noto Jennifer con il secchio in mano che sorride, gli toglierò quel sorrisetto dal volto.
L'intera mensa scoppia in una risata e Jennifer ride come se avesse visto la cosa più divertente del mondo.J:"Ieri ti ho detto di non presentarti a scuola, pensavo di essere stata chiara."
Io metto apposto le mie cose e mi giro di scatto avvicinandomi a lei lentamente.J:"Cosa pensi di fare sfigata?"
Non rispondo e continuino a camminare mentre la gente fissa la scena in silenzio, velocemente la butto per terra facendola cadere di spalle e mi metto sopra di lei cominciando a sferrargli pugni alla faccia.Lei piange e chiede aiuto che nessuno gli da poiché capiscono che io ho perso il controllo, continuo finché sento che qualcuno mi prende di peso in braccio e, con la mia roba mi accompagna in bagno.
Appena alzo la testa noto che è Matt, il ragazzo della lista. Mi fa scendere e io velocemente prendo le mie cose e le poggio sul bancone mettendomi poi sotto il getto d'aria calda per potermi asciugare i capelli.
Appena ho finito mi alzo e lui mi porge la mano.
M:"Vieni con me?"
I:"Dove?"
M:"Prima ti ho visto mentre scrutavi il bosco, volevo andare lì."
I:"Non posso."
M:"Perché no?"
I:"Perché sono fidanzata e fra poco verrò chiamata per andare in presidenza."
M:"Ah... capisco. Potremmo comunque uscire fuori per una sigaretta, no?"
I:"Okay."Usciamo fuori e noto felicemente la macchina di Daniel, accendo la sigaretta e mi avvicino ad essa sperando che almeno lui possa migliorarmi la giornata.
Ma non è così, appena esce vedo che i suoi occhi esprimono solo un'emozione:rabbia.D:"Cosa cazzo hai fatto?!"
I:"Ho picchiato una ragazza perché mi ha buttato un secchio d'acqua addosso."
D:"Senti io vado a parlare con il preside tu torna in classe."
Si incammina incazzato verso la porta e io urlo il suo nome per fermarlo, si blocca ma non si gira.I:"Posso anche andare in classe ma dovrò venire anch'io davanti al preside."
Detto ciò butto il filtro sporco di nicotina e rossetto scuro e lui torna verso di me prendendomi su una spalla.
Sono consapevole che Matt ha assistito a tutta la scena ma non mi importa.
Appena entriamo mi lascia e noto che i corridoi sono deserti, ci incamminiamo insieme verso la presidenza consapevoli di doverci sorbire entrambi una sgridata dal preside.
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Io e la mia apatia
РазноеTessa Handerson è una ragazza con un passato difficile sulle spalle, porta con se mille tagli e mille problemi. A scuola non ha amici e non li vuole. È stata adottata alla tenera età di sei anni cambiando diverse famiglie. Con il tempo scoprirà nuov...