Codeina

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Termine scientifico:
Codeina:Alcaloide dell'oppio, etere metilico della morfina, usato soprattutto sotto forma di sali come tossifugo.

Termine medico:
Codeina:La sua morte.

Tutto mi riporta a lui nell'ultimo periodo, Jason mi gira in testa dal primo giorno di scuola, da quando ho aperto l'armadietto.

Mi ricordo ancora quella sera...

Avevo sette anni e Jason ne aveva quattordici, voleva assolutamente andare ad una festa. Eravamo entrambi in orfanotrofio nella stessa stanza, quella sera mi aveva stretto forte a lui per poi uscire dalla finestra della sua stanza, di nascosto lo seguii, andò in una villa da dove fuoriusciva una musica assordante, delle luci stroboscopiche mi stavano accecando ma non mi importava.

Mi affacciai alla finestra e lo vidi bere una sostanza viola, dopo il settimo bicchiere cadde e io cominciai ad urlare, entrai disperata gridando cercando di svegliarlo e sperando in un aiuto, senza successo.

Un ragazzino mi riportò all'orfanotrofio dove entrando trovai una lettera sul suo letto.
Ricordo tutte le parole che oramai sono impresse nel mio cervello.

"Vipera mia, lo so che adesso ti sentirai sola o abbandonata ma non è così, so di aver compiuto un gesto egoista ma non riesco più a vivere.
Se lo hai notato prima di uscire ti ho abbracciato forte e ti ho baciato la testa come faceva papà, era un addio, l'addio più brutto della mia vita.
Farai strada con il tuo talento e il tuo carattere vipera, lo so già, e ora che sono qui posso vedere tutto ciò che fai, ricorda che possiamo vederti tutti, mamma e papà.
Non deludermi vipera, non mollare mai.
Con affetto il tuo fratellone."

Le lacrime ora solcano il mio volto cercando di vincere una gara a chi arriva prima alle mie labbra tremolanti.
Sono chiusa nel lurido bagno di questa prestigiosa scuola con il mascara completamente colato.

Prendo il telefono con le mani che mi tremano e chiamo Daniel, le mie dita scrivono il suo numero che oramai so a memoria.

D:"Piccola?"
I:"Daniel ti prego vieni qui."
D:"Tessa cosa è successo?!"
I:"Tu non farmi domande, vieni solo qui."
D:"Ti hanno fatto del male?!"
I:"Daniel ti prego, dopo ti spiegherò tutto ma ora vieni qui."
D:"Arrivo amore."

Un piccolo sorriso si fa spazio fra le lacrime per il suo soprannome.

Riesce a farmi sorridere anche adesso, lo voglio qui, voglio i suoi baci, le sue braccia, voglio lui.

Dopo dieci minuti arriva lui con una Megane nera, io esco andando sulla panchina sotto la statua di Jane Austen, Daniel corre da me e mi alza abbracciandomi stringendomi forte.

D:"Amore come stai?"
I:"Ora che ci sei tu sto bene."
D:"Tessa cosa è successo?"
I:"Non riesco a smettere di pensare a Jason."
D:"Non devi starci male, non è colpa tua."
I:"Come fai a sapere cosa è successo?"
D:"Ho trovato la lettera dentro al tuo comodino."
I:"Ma quella lettera era dentro il cassetto dell'intimo!"
D:"Lo so."
I:"Sei sempre il solito."

Lui sorride ampiamente e mi bacia portandomi a casa.

Appena arriviamo mi porta in braccio in camera mia, accende il computer e mette "The Nightmar Befor Christmas."
Poi scendo tornando su con una ciotola di pop corn, un tè verde e la sua cioccolata calda.

Ci mettiamo sotto le coperte e cominciamo il film, lui mi prende fra le braccia in modo protettivo.
La stanza è illuminata solo dallo schermo del computer e dalle lucine di natale bianche poste sul muro sopra il letto.

E finiamo la serata così, con il rilassante suono dei film di Tim Burton in sottofondo che congela ogni nostro bacio e ogni nostra dimostrazione di amore.
Le luci illuminano il suo volto e io mi diverto a giocare con le sue grandi mani e con un anello con il teschio argentato.

Quando alzo la testa noto che sta sorridendo così alzo la mano e metto il dito nella sua fossetta, questo gesto causa in lui una profonda risata che contagia anche me.
E tutto si ferma con un bacio.

Io e la mia apatiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora