America

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Ed eccomi di nuovo a scuola, dopo aver fatto pace con Daniel siamo rimasti ad abbracciarci tutto il tempo dimostrandoci il nostro amore.

Ora cammino fra gli armadietti con il mio libro di chimica in mano, oggi sono vestita in modo diverso, un body nero stretto, dei jeans neri strappati sulle ginocchi, un cappello nero.

Le mie globe vengono trascinare verso l'aula di chimica quando vado a sbattere involontariamente contro una ragazza abbastanza bassa con le lentiggini, i capelli rossi lisci e gli occhi verdi.

Lei cade per terra e io mi affretto a prenderla facendo scivolare il mio libro, si rialza e io gli prendo i quaderni sui quali avevo urtato.
Lei si scansa velocemente mentre gli passo il suo materiale scolastico e io piego leggermente la testa confusa.

?:"T-tu sei Tessa Handerson?"
I:"Si, perché?"
?:"La ragazza che ha picchiato Jennifer?"
I:"Senti ho capito, se sei la solita persona che ha paura di me puoi anche andartene fingendo di non avermi mai parlato."
?:"Non ho paura di te, sono veramente soddisfatta, finalmente qualcuno ha dimostrato a Jennifer che il mondo non gira attorno a lei."

I:"Chi hai ora?"
?:"Chimica, te?"
I:"Anch'io, potremmo andare insieme in classe se vuoi."
?:"Per me va bene."

Ci incamminiamo verso l'aula e decidiamo di conoscerci un po' meglio.

I:"Come ti chiami?"
?:"America Brown"
I:"È un nome un po' bizzarro."
A:"Già ahahaha."
La vibrazione del mio telefono mi distrae dalla piccola conversazione con America e prendo il cellulare per vedere i nuovi messaggi.
C'è solo un sms di Daniel.
D:"Piccola oggi ti passo a prendere e andiamo a mangiare fuori. Ti amo, a dopo."

Sorrido immediatamente è digito direttamente la mia risposta consenziente.

A:"Chi è?"
I:"È il mio ragazzo."
A:"Tu quanti anni hai?"
I:"Quasi 18, te?"
A:"diciassette."
I:"Siamo quasi arrivati al patibolo."
A:"Effettivamente. Ti va di venire accanto a me?"
I:"Si."

Cominciamo la lezione ma la passiamo tutto il tempo a parlare di noi, è veramente simpatica e le lentiggini donano un aspetto innocente al suo viso angelico.

Appena usciamo decidiamo di andarci a prendere un gelato ma ricordo subito che Daniel mi passa a prendere.

I:"Fra poco dovrebbe passare Daniel, potremmo andare con lui, sarebbe più facile con la macchina."

A:"Per me va bene."
I:"Allora chiamo Daniel."
Prendo il telefono e lo chiamo.
D:"Si piccola?"
I:"Oggi possiamo andare a prendere un gelato con America?"
D:"America?"
I:"È una mia amica."
D:"Allora va bene piccola."

Neanche dieci minuti e la sua macchina ci si presenta davanti scendendo dall'auto per baciarmi.
D:"Andiamo?"
I:"Si."
A:"Dove andiamo?"
I:"Conosco una gelateria buonissima qui vicino."

Partiamo e ci avviamo verso la gelateria per poi parlare tranquillamente tra noi, Daniel e America parlano fra di loro come se si conoscessero da una vita.
Dopo mezz'ora accompagnano America a casa per poi andare a casa sua.

D:"Ora potrò farmi perdonare piccola."
I:"Se vuoi farti perdonare non pensare al sesso, avrei un'idea migliore."

Sorrido istantaneamente e rido per la sua faccia confusa per poi dargli le indicazioni verso la destinazione.

Io e la mia apatiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora