lettere

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Dopo due ore passate in silenzio arriviamo, le dolci note dei Queen alleggerivano l'aria tesa e non fuoriusciva neanche una parola dalle nostre labbra, che erano bisognose di un lieve contatto con l'altro.

Appena siamo arrivati Daniel si è slacciato la cintura e avvicinandosi a me ha lasciando un lieve quasi impercettibile bacio, era tutto caos e ordine che finì con lo scoccare del nostro bacio lasciandomi cadere nel mio oblio oscuro.

Entrai in casa sbattendo la porta e andando nella mia stanza, guardo fuori dalla finestra e vedo che sta scendendo nella macchina, prendo velocemente le mie cose e corro nella mansarda in preda al panico.

Salgo velocemente nella stanza completamente illuminata da delle enormi vetrate colorate, sotto sento che Daniel mi sta cercando ma non voglio essere trovata, dopo circa mezz'ora lo sento andar via, scendo di sotto prendendo qualche snack.

Successivamente torno in mansarda e mi sdraio sul divano enorme posto vicino ad una delle vetrate, sto guardando un punto indefinito della stanza quando mi accorgo di due scatoloni nascosti in un angolo buio, mi alzo e mi avvicino ad esso prendendo i due contenitori portandoli accanto al divano.

Su ognuno c'è una scritta nera che cita "For those who want to know me really Open this box and read."

Apro il vecchio contenitore rovinato e appena la mia visuale si estende noto centinaia di lettere, ne prendo una e comincio a leggere ad alta voce.

I:"Tutto comincia in una notte afosa, il sole dorme in attesa di cominciare la giornata, ma adesso nel cielo c'è la Luna, circondata da milioni di stelle che creano pura luce in una notte buia e paurosa.

Il mio ospite è sul divano che fissa il soffitto bianco che crea pensieri nella sua nitidezza candida e chiara. Io sono immobile nella mia stanza con un solo lenzuolo a coprire il mio corpo fragile e delicato come la notte, l'intimo bianco crea un'area di purezza mentre sento dei passi avvicinarsi.

La mia porta cigola e una mano appare ad aprire la porta, dei ciuffi castani appaiono dallo stipite della porta e un sorriso stanco fa luce come un faro in piena notte.

Mi alzo andando a cambiare il mio abbigliamento, i pantaloncini circondano le mie curve definite e una maglietta leggera mi arriva sotto i miei corposi seni marchiati da delle carnose labbra.

Appena finisco le mie labbra vengono tinte di nero da un rossetto scuro e usciamo furtivi dalla finestra diretti in un locale a me sconosciuto, camminiamo su una strada arida e calda in una notte d'estate.

Arriviamo lentamente al locale dove fuoriesce una musica troppo alta e è luci troppo forti, ma forse è quello il volume adatto, forse è anche troppo basso per perdere ogni pensiero, la lussuria e l'allegria di un bicchiere di alcool e di una canna sovrastavano la realtà e nessuno voleva tornare in quel momento alla sua vera vita.

Alla fine tutti tornano alle loro abitazioni, le puttana tornano nei loro appartamenti, gli ubriachi torneranno dalle loro famiglie e tutto torna alla normalità.
Noi camminiamo verso casa mia e il mio ospite continua a ciondolare da una parte all'altra sparando parole a caso.

La luna va via guardandoci con occhi di rimprovero mentre sparisce lasciando spazio al suo amato sole."

Le lacrime solcano il mio volto e tutto lo spazio è occupato dalle mie lacrime e dalle mie urla.

Io e la mia apatiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora