Una dolce monotonia.

59 3 0
                                    

Le giornate erano tutte uguali, ma cominciavo ad amare questa monotonia.

Le mattine le passavo con lui, uscivamo o restavamo a casa, scopriamo sempre qualcosa di nuovo sull'altro.

Verso l'ora di pranzo cuciniamo sempre insieme e finiamo sempre per ridere sporcandoci con qualcosa. Poi mangiamo, e lui si prepara per andare a lavoro, prende la macchina e va al suo studio lasciandomi sempre da sola.

Per tutto il tempo che è fuori comincio a pensare, oppure leggo un libro o guardo un film per distrarmi e far passare il tempo più velocemente.

I tagli non sono neanche diminuiti, dopo aver scoperto ciò che è successo fra mio padre ed Harry finisco sempre per piangere e tagliarmi.
Daniel tutte le volte che vede un nuovo taglio decide di farmi da psicologo finendo sempre per sorriderci e baciarci.

Oggi mi ha sorpreso durante la seduta.

<><><><><><><><><><><><><><><><><><>
Flashback
D:"Non mi hai mai detto se mi ami."
I:"Neanche tu."
D:"Potresti dirlo, no?"
I:"E tu?"
D:"Potrei dirti la verità ma non voglio vedere la tua reazione."
I:"Cosa vuol dire questo?"
D:"Vuol dire che ti amo."
I:"Ti amo anch'io."

Dopo questa dichiarazione ci siamo spostati in camera mia dove abbiamo sigillato quella piccola promessa.
Fine flashback.
<><><><><><><><><><><><><><><><><>

Ieri invece ha trovato una cosa che avevo scritto per lui, quando l'ho visto leggere sul letto con il sorriso stampato sulle labbra ho tentato di riprendere ciò che è mio, ma senza risultati.

Ha cominciato a correre per la stanza con me dietro, questo mi ha portato alla mente come l'ho conosciuto, facendomi sorridere.

Poi ha cominciato a leggerlo ad alta voce.

D:"Amavo quel "noi" che creavamo in un frammento di secondo, nello scoccare di un bacio risiedeva tenerezza, amore e lussuria in una combinazione perfetta ed equilibrata. Tutto era leggero, e in quel momento magico lo ero anch'io, mi sentivo sollevare da terra come se mille demoni avessero lasciato il mio corpo fragile e inerme con un solo bacio, e le tue braccia, grandi e dolci mi cullano. Ci abbracciavamo, danzavamo come foglie al vento fino a cadere in quella soffice e fredda neve, con i fiocchi nei capelli e con le risate in bocca, e tu, dolce e stronzo nello stesso momento, mi baciasti rendendomi felice dopo anni di apatia e tristezza."

Quando ha finito di leggere mi ha baciato con dolcezza, e per vendicarmi ho reso il bacio più intenso e sensuale, potevo sentire l'effetto del mio bacio sulla mia gamba.

Potevo sentirlo e sapevo che sarebbe stato frustrante per lui non ricevere le attenzioni che gli servivano in quel momento.

Così mi girai e andai verso la porta.
Lasciandolo da solo.

Io e la mia apatiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora