Gelosia

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Mi avvicino incapace di stare lontano dal mio amore, appena entro nella sua visuale mi prende per la vita portandomi a sedermi sulle sue gambe.
Mi stampa un bacio sulle labbra ed è interrotto dalla finta tosse di Harold.
H:"Ciao Tessa."
I:"Ciao Harold."
D:"Vi conoscete?"
I:"L'ho conosciuto oggi mentre andavo a prendere il tuo regalo. Voi come vi conoscete?"
D:"Lavoro."
I:"Ma è un tatuatore!"
D:"E allora?"

I:"Daniel tu sei uno psicologo cosa c'entra un tatuatore?"
H:"Daniel non dirgli stronzate."
Lui sbuffa pesantemente e mi guarda. Lo
Bacio e mi appoggio al suo petto, il suo cuore batte troppo velocemente.

D:"Lui è mio padre, e onestamente non capisco perché sia qui."
Lo guarda male e Harold se ne va.

I:"Amore?"
Quando sente come l'ho chiamato alza la testa e mi sorride baciandomi.
D:"Si?"
I:"Andiamo a casa?"
Lui non dice una parola e mi prende in spalle e cammina verso la macchina mentre le mie risate colmano il nostro spazio.

Due ore dopo

Sono già pronta per uscire, Daniel mi sta aspettando sul divano, voglio che veda dopo le mie sorprese.

Appena entro nel salotto alza la testa e mi indica di sedermi sulle sue gambe, faccio come vuole e sobbalzo quando mi tocca la schiena. Lui è ovviamente disorientato e tutto ciò mi fa ridere, lo bacio e mi alzo prendendo la sua mano nella speranza di poterlo alzare.

Lui ride e si alza baciandomi e si avvia verso la porta.

Appena arriviamo noto le luci accecanti e la musica a tutto volume, il locale è pieno di gente ma Daniel sembra molto esperto della zona perciò mi fido.

Ho l'impressione che lui sia venuto qui moltissime volte perché il buttafuori ci ha fatto entrare tranquillamente salutandolo, Daniel mi conduce fino al bancone dove prendo un'enorme bicchiere di gintonic e lui della vodka liscia.
Si siede su uno sgabello posto accanto al bancone i legno e mi avvicina.

D:"Balla per me."
Io lo bacio e vado in mezzo alla massa di persone cercando di farmi vedere solo da lui.
Mi guarda e sorride sorseggiando il suo drink. All'improvviso il suo sorriso sparisce e appena mi volto capisco il perché, un tizio completamente ubriaco mi prende per il polso e mi trascina via arrivando fino all'uscita di servizio.

Quando cerca di aprire la porta una mano la blocca e subito lo riconosco, Daniel si butta sopra il ragazzo e comincia a sferrargli dei pugni su tutta la faccia, io cerco di bloccarlo e appena sente la mia mano delicata sul suo volto si blocca.

Daniel si alza di scatto lasciando indifferente il corpo stremato e dolorante del ragazzo dai capelli biondi dopodiché prende la mano portandomi fuori.

I:"Daniel mi stai facendo male cazzo."
Lui si ferma e si volta.
D:"Tu sei solo mia."
È chiaramente incazzato così decido di baciarlo infilando le dita fra i suoi capelli neri, so che questo lo calma.
Mi prende la vita e si avvicina di più approfondendo il bacio, mi alza da terra e mi porta in macchina, subito la accende e parte velocemente come se bisognoso di tornare in quella calda casa.

Parcheggia ed entrambi scendiamo senza dire una parola, durante il tragitto nessuno dei due ha parlato, c'era solo del silenzio imbarazzante è angosciante.

Appena varchiamo la soglia della porta lo conduco in bagno disinfettando le ferite che si è provocato alla mano.

D:"Piccola?"
I:"Si?"
D:"Ti amo."
Alzo la testa baciandolo e sorridendogli per poi finire ciò che ho cominciato.

I:"Amore aspettami in camera."
D:"Perché?"
I:"Per la sorpresa che ti avevo promesso."
Lui si alza dal bordo della vasca e va in camera da letto, prendo subito l'intimo che ho preso di nascondo e lo metto.
Mi guardo allo specchio e mi giro cercando di vedere il mio tatuaggio che tanto adoro, credo ne sarà felice, spero davvero in una sua reazione positiva.

Appena entro in camera spalanca gli occhi, si alza di scatto e mi viene incontro velocemente baciandomi con foga.
Io mi stacco e mi avvicino al letto sorpassandolo elegantemente per poi sdraiarmi su di esso, guardo la sua espressione ed è palesemente confuso.

D:"Girati."
Io lo faccio e lui si avvicina al mio esile corpo, scruta per vari minuti il tatuaggio per poi girarmi e baciarmi.
D:"Ti amo."
I:"Anch'io."

Dopo finiamo per disperderci nel soffocando caldo di una notte d'agosto come gocce d'acqua che si uniscono nella frenesia di una tempesta. Esplorandoci a vicenda.

Io e la mia apatiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora