La vita è strana. Basta anche solo un gesto o una parola o uno solo sguardo per capovolgere un rapporto e cambiare il futuro.
Crediamo di essere il centro della terra, quando, invece, siamo solo una piccola parte di essa. Noi siamo solo crosta, niente di più.
La vita è come un nastro che scorre senza fermarsi e poter essere fermato, e si divide in periodi.
Ci sono i periodi colorati e freschi. Quelli in cui hai vissuto e basta senza pensare. Quelli in cui hai sorriso veramente, te ne sei fregata del mondo intero e hai pensato solo a ridere e divertirti. Quelli in cui il mondo attorno a te è scomparso, il tempo si è bloccato e ci sei solo te che sorridi. Io li chiamo i periodi dell'arcobaleno, perché come sottovalutiamo l'arcobaleno dopo la pioggia, sottovalutiamo pure la felicità. Ed è questo il suo lato negativo.
Ci sono anche i periodi bui, ma con leggere sfumature colorate. Quelli non del tutto bui, ma neanche del tutto colorati. Ecco, questi sono i periodi delle domande e dei perché. Sono i periodi in cui non sai chi sei, perché esisti e che scopo hai, perché te sei te e non un altro, perché hai incontrato una determinata persona e non un'altra che per caso hai visto per strada. E in questi periodi ti accorgi del nastro che continua scorrere, tu cerchi di fermarlo, ma non è possibile. Perché lui non si fermerà mai. Allora tu torni con la mente ai periodi precedenti , quelli colorati. E ti penti. Ti penti di averli sottovalutati.
Poi, ci sono i periodi bui in parte. Totalmente bui dentro, ma fuori colorati.Quelli in cui ti chiedi il motivo di tutti i problemi che hai e il perché hai questa vita e non un'altra. Quelli in cui ti rinchiudi dentro te stessa e piangi dentro, mentre fuori hai il sorriso e ridi pensando che nessuno ti potrà mai capire. Poi arrivi a casa da scuola o da lavoro o da un'uscita con gli amici e scoppi. Tutto ciò che hai tenuto dentro lo butti fuori e scoppi. In quei periodi sei come una bomba a mano. Non la tiri, cerchi di non tirare la bomba, ma basta anche solo una parola o un gesto e ti scivola la bomba dalla mano. Cade a terra e scoppia.
Al quarto posto si trovano i veri e propri momenti bui. Quelli in cui scoppi e basta. Quelli in cui ti accorgi finalmente del tempo che passa velocemente, ma allo stesso tempo lentamente. Dentro di te c'è così tanta polvere che non riesci a trovare l'uscita per tornare a essere felice davvero. E allora cerchi di piangere, ma non ci riesci. Perché sei così distrutta e debole, che non riesci neppure a scaricarti e sfogarti. Io li chiamo periodi in tilt, perché ti senti morto dentro, ma fuori sei vivo.
Infine ci sono i periodi vuoti, senza parole o immagini. Rappresentano il futuro. Sono come un libro da leggere solo scritto in parte e spetta a te leggere questo libro giorno dopo giorno. Certi giorni torni indietro a rileggere delle conversazioni e sorridi tornando poi alla tua lettura. La differenza tra un libro normale e questo libro è che in questo libro chi legge decide cosa leggere. E' il lettore a decidere le parole delle pagine bianche che leggerà. Questi ultimi periodi li chiamo infatti periodi bianchi. E qui non c'è bisogno di spiegare il perché.
Quando lessi quel messaggio di Thalia, capii che ciò di cui mi voleva parlare era il suo strano comportamento. Forse credeva che non mi fossi accorta del suo atteggiamento confuso e poco normale. Ma io mene ero accorta da fin troppo tempo.
Da una parte, infatti, ero felice che mi avesse mandato quel messaggio. Perché voleva dire che si fidava di me e voleva che ne venissi a conoscenza.
Ma, dall'altra parte, la cosa mi preoccupava e non poco. Perché, forse, voleva dire che non sapeva più gestire la cosa e aveva bisogno di più consigli e opinioni.
Ciò mi fu confermato, quando arrivata al bar non trovai solamente Thalia, come avevo creduto, seduta a un tavolino a mangiare un cornetto e a bere nervosamente il suo cappuccino.
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PROBLEM
Romancesᴀᴍᴀɴᴛʜᴀ ᴇ ᴛʜᴏᴍᴀs ɴᴏɴ ʜᴀɴɴᴏ ɴɪᴇɴᴛᴇ ɪɴ ᴄᴏᴍᴜɴᴇ. sᴀʀᴀ' ᴏᴅɪᴏ ᴀ ᴘʀɪᴍᴀ ᴠɪsᴛᴀ ᴇ ᴀ ʟᴜɴɢᴀ ᴀɴᴅᴀᴛᴀ, ᴍᴀ ᴄᴏɴ ɪʟ ᴛᴇᴍᴘᴏ ᴄᴀᴘɪʀᴀɴɴᴏ ᴅɪ ᴇssᴇʀᴇ ᴄᴏsɪ ᴅɪᴠᴇʀsɪ ᴅᴀ ᴀᴠᴇʀ ʙɪsᴏɢɴᴏ ʟ'ᴜɴᴏ ᴅᴇʟʟ'ᴀʟᴛʀᴀ. «Ancora. Leggilo come credi.»