33. Cambiare tutto

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Thomas's Pov

Ricordo bene cosa successe. Fu uno di quei giorni in cui avrei potuto fare qualcosa e cambiare forse tutto. E, invece, non feci niente.

Ma iniziamo dall'inizio. Ero appena entrato in mensa, dopo aver avuto quella discussione con Samantha.

Non riusciva a capire niente. Non sapevo se lo stesse facendo di proposito e stesse fingendo di non vedere la realtà. Forse era solo testarda e credendo di avere sempre ragione non riusciva a vedere come stavano realmente le cose.

Odiavo quella situazione. Non potevo sopportarla. Così decisi da quel giorno di evitarla e iniziai col sedermi quella mattina assieme alla squadra di calcio.

C'erano già Roby, Michele che faceva il portiere e poi Raffaele. Appena mi sedetti con loro, mi guardarono sorpresi e sorrisero.

Iniziarono a raccontarmi della partita dell'ultima volta e che avevamo vinto. Dicevano di essere determinati a vincere pure la prossima, che ci sarebbe stata quel sabato stesso.

Mi chiesi se Samantha -nonostante fosse incazzata con me- ci sarebbe stata.

<<Thomas?>>, mi richiamò Roby dandomi una gomitata per risvegliarmi.

Mi accorsi che mi ero incantato a fissare il piano del tavolo. Mi passai una mano sul viso con un sospiro e guardai i miei amici.

<<Tutto bene, amico?>>, chiese subito Raffaele aggrottando la fronte.

<<È da quando sei tornato dalle vacanze di Natale che sei strano>>, disse Roby con approvazione verso di lui.

Annuii cercando di essere il più convincente possibile. <<Si, sono solo stanco>>

Michele sorrise a quella risposta e guardò gli altri scuotendo la testa.
<<È per una ragazza. È così logico>>, ribatté lui.

Mi rivolse uno sguardo divertito, appena alzai lo sguardo di scatto stupito della sua affermazione.

<<Ehm, cosa? No. Non è vero>>, dissi subito con un sorriso divertito con l'intento di nascondere la sorpresa.

<<Certo, allora cosa hai?>>, chiese Michele guardandomi dritto negli occhi e sporgendosi verso di me pronto a sentire la mia versione dei fatti.

Il problema era che nemmeno io sapevo ciò che avevo. Non avevo una mia versione dei fatti. Perché io non sapevo cosa mi stesse succedendo. Era tutto nuovo per me.

<<Te l'ho detto sono solo stanco e stressato per le partite>>, insistetti.

<<Ma se l'altro giorno hai detto che il calcio ti aiuta a distrarti da tutto>>, disse Roby fregandomi di punto in bianco.

Cazzo...

<<La scuola... volevo dire>>, mi inventai di punto in bianco mordendomi il labbro.

Calò il silenzio. Feci un sospiro profondo e rubai un Oreo a Raffaele che mi guardò subito male.
<<Hei, stai fuori dalla mia proprietà privata>>, mi rimproverò e mise davanti un braccio ai biscotti con fare protettivo.

Notai Roby guardare un punto dietro di me e un sorriso si fece spazio sul suo viso. Posò lo sguardo di nuovo su di me e scosse la testa.

<<Lo aveva detto West>>, mi disse continuando a scuotere la testa.

Mi voltai leggermente per essere sicuro di ciò che intendeva. Infatti vidi entrare assieme a Trina, la ragazza dagli occhi azzurri. Quei maledetti occhi.

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