22. Forse

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<<E com'è finito?>>
<<Sono morti tutti>>

Pietro scoppiò in una sonora risata e quasi si piegò in due da quanto rideva. Era bella la sua risata, ma soprattutto contagiosa, infatti fece iniziare a ridere pure me. Come sempre, tra noi bastava che uno iniziasse a ridere e l'altro non poteva fare a meno di seguirlo.

Eravamo appena usciti dalla classe dopo una lunga e quasi infinita lezione sugli anfibi e i rettili. Quasi avevo urlato, quando il prof ci fece vedere delle foto di ragni sulla lavagna Lim. Pietro non aveva fatto altro che ridere per le mie espressioni spaventate. E uscita dalla classe mi resi conto che quell'ora me l'avrebbe rinfacciata a vita.

In quel momento, stavamo percorrendo il corridoio pieno di ragazzi.

Quando arrivammo davanti al mio armadietto, aveva da poco smesso di ridere.

<<Ma, scusa la mia ignoranza, ma sono morti tutti per colpa degli zombie?>>, mi chiese corrugando la fronte.

Non mi ricordo come finimmo di parlare del film che guardai assieme ai miei amici in quel weekend appena finito. Forse lui mi aveva chiesto cosa avevo fatto nel weekend o forse lo avevo chiesto io. O forse eravamo finiti a parlare di quello senza un motivo o una ragione.

<<Gli amici e lei tutti per colpa degli zombie. Lui, invece, si è suicidato perché non voleva vivere senza di lei>>, gli risposi.

Non era stata una bella idea andarlo a vedere. Miriam aveva riso per tutto il film con Dario. West e Thomas si erano addormentati. Thalia stava al telefono. Trina si era messa a piangere ed era stata consolata da Ben. E io me ne ero restata sola a mangiarmi i pop corn che nessuno voleva più. Avevo messo almeno due chili in più quella sera.

Insomma, fu una totale delusione quella serata.

Pietro scoppiò di nuovo a ridere.

Forse se lo avrei invitato, sarebbero andate diversamente le cose e avrei riso pure io. Era la cosa migliore che sapevo fare in sua compagnia.

<<Mi spieghi che c'è da ridere?>>, chiesi divertita, mentre prendevo i libri dal mio armadietto.

<<Mi fanno ridere i film così, perché sono così scontati. Ceh, manco fossero Romeo e Giulietta>>

Inarcai un sopracciglio e lo guardai con un sorriso. <<Quindi mi vuoi dire che trovi scontato che lui si suicidi per lei?>>

<<Nei film può succedere di tutto>>

Accennai un sorriso e chiusi l'armadietto con il libro in mano.

In quei giorni, avevo notato che Pietro era diverso dagli altri ragazzi che avevo conosciuto. Non era uno di quei giocatori di basket che se la tirano e vogliono fare tutto a modo loro.

La pensava sempre con una certa filosofia strana di vita. Inizialmente poteva sembrare un ragazzo timido e chiuso. Ma, da quando avevo iniziato a conoscerlo più a fondo, mi ero accorta che era esattamente l'opposto di ciò che sembrava. Era estroverso, divertente, sempre con il sorriso, dolce, disponibile nel momento del bisogno.

Insomma, capii il motivo per cui tutte le ragazze gli andavano dietro: era l'esemplare di ragazzo perfetto.

La campanella si mise a suonare facendomi quasi sussultare dallo spavento.

<<Io devo andare in classe>>, disse guardando il suo telefono e poi mi guardò puntandomi un dito contro. <<Attenta a non fidarti di estranei, potrebbero essere zombie. Mi raccomando>>

Sorrisi annuendo e roteai gli occhi.

<<Ciao, Pietro, vai in classe>>, gli dissi scuotendo la testa.

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