Forse non avrei mai capito il motivo per cui lo avevo fatto. Il motivo per cui avevo ceduto così facilmente. Forse non avrei mai capito neanche il motivo per cui lui mi aveva baciata. Sempre se ci fosse stato un motivo logico.
Ma nonostante tutto sapevo che il giorno dopo avremmo fatto entrambi finta che non fosse successo nulla.
Quel giorno era Natale.
Avevo sempre passato il giorno di Natale a casa circondata da parenti o che vedevo fin troppe volte o che non vedevo quasi mai o che non ricordavo nemmeno di avere. Facevamo tutti insieme il grande pranzo e poi aprivamo i regali tutti assieme felici e contenti.
D'altronde è sempre così, no?
Quel Natale, invece, fu diverso. Ma non diverso perché non lo passai con parenti imbarazzanti. Neanche perché era il primo senza i miei migliori amici. Neanche perché la notte precedente era successo quel che era successo. No, non era per tutto questo.
Fu diverso perché mi accorsi per la prima volta, in tutti i Natali che avevo passato nella mia vita, che tutti i sorrisi, le risate e la felicità era tutta una finzione. Tutti cercavano di sorridere e sembrare felice lasciandosi i loro problemi da parte, perché era Natale e a Natale si deve essere felici come nelle pubblicità.
Ma, in fondo in fondo, si sa, ognuno di noi aveva un problema.
Miriam aveva scoperto che il suo ragazzo la tradiva con una da almeno due settimane. Eppure sorrideva e rideva felice guardando entusiasta i regali che aveva ricevuto.
Poi, c'era Anastasia che sentiva la mancanza del suo ragazzo e ogni volta che la incontravo mi chiedeva: <<Ma a te va internet? Non mi arrivano messaggi di Max>>
Poi, Thomas e Francesco sembravano amici di infanzia. Passavano un sacco di tempo insieme a ridere e scherzare. Nascondevano qualcosa che non faceva ridere, ne ero certa.
Veronica si isolava sempre da tutti e non faceva altro che farsi selfie e postare foto su instagram. Stava quasi sempre al telefono e ciò dava un po' fastidio ai miei, tanto che dissero a mio fratello diretti: <<Ti trovi così bene con lei?>>. Lui rispose con un 'si' quasi indifferente, come se non gliene frega se veramente.
Infine, c'erano i miei genitori che facevano finta di nulla. Ma io lo sapevo. Li avevo sentiti. Loro non lo sapevano, ma io sapevo cosa sarebbe successo, quando saremmo tornati a casa. Li avevo sentiti per caso una sera a casa a Torino parlarne. Non avevo detto nulla ai miei fratelli per non farli preoccupare e pensai fosse stata solo una casa temporanea e passeggera. Ma poi avevo notato che i miei non dormivano più insieme nella stessa camera.
Il mio mondo stava crollando di pezzo in pezzo, di giorno in giorno, di anno in anno. Ed io non sapevo cosa fare per far sì che tutto si fermasse.
Quando ci avrebbero detto ciò che sarebbe successo, sarebbe caduto pure il quinto tassello. Ma ci sarebbe stato anche un sesto o un settimo o sarebbe caduto tutto insieme?
Appena finito di scartare tutti i regali, la signora Gorrieri propose di guardare un film di Natale tutti assieme. Accettarono tutti.
Mi ritrovai a navigare di nascosto su Internet. Il film era iniziato da quasi un'ora e io avevo seguito solo i primi venti o forse dieci minuti.
A un certo punto, mi arrivò un messaggio da Trina.
"Buon Natale, Sam! Come va da, te? Io sono circondata da persone di cui non sapevo nemmeno l'esistenza. Una mi ha fermata e mi ha detto di essere la zia della prozia di mio padre".
Sorrisi e le risposi con un "Stiamo guardando un film noioso di un cane che sta per morire il giorno di Natale"
"Che depressione...".
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PROBLEM
Romancesᴀᴍᴀɴᴛʜᴀ ᴇ ᴛʜᴏᴍᴀs ɴᴏɴ ʜᴀɴɴᴏ ɴɪᴇɴᴛᴇ ɪɴ ᴄᴏᴍᴜɴᴇ. sᴀʀᴀ' ᴏᴅɪᴏ ᴀ ᴘʀɪᴍᴀ ᴠɪsᴛᴀ ᴇ ᴀ ʟᴜɴɢᴀ ᴀɴᴅᴀᴛᴀ, ᴍᴀ ᴄᴏɴ ɪʟ ᴛᴇᴍᴘᴏ ᴄᴀᴘɪʀᴀɴɴᴏ ᴅɪ ᴇssᴇʀᴇ ᴄᴏsɪ ᴅɪᴠᴇʀsɪ ᴅᴀ ᴀᴠᴇʀ ʙɪsᴏɢɴᴏ ʟ'ᴜɴᴏ ᴅᴇʟʟ'ᴀʟᴛʀᴀ. «Ancora. Leggilo come credi.»