5. Questione di ultime parole

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<<Avete dieci centesimi?>>

<<Ok, Sam. Sei pronta? Stai tranquilla, ok?>>

<<Avete dieci centesimi?>>

Trina si voltò un istante verso Thalia. <<Thalia, non adesso>> e poi si rivolse nuovamente a me. <<Stai tranquilla, Sam. Non devi agitarti>>

Eravamo in mensa, sedute ad un tavolo. Trina era convinta di trasmettere a me la sua 'calma' tramite rapidi e frenetici gesti delle mani, ma qui l'unica agitata e in preda ad un attacco nervoso era lei. Mentre Thalia era seduta a capotavola, di fianco alla mora, e rovistava in un minuscolo portamonete di Hello Kitty. Aveva l'aria triste.

<<Ho bisogno di dieci centesimi!>> alzò la voce.

<<Thalia!>> la richiamò la mora per l'ennesima volta. <<Non adesso>>

<<Hai dieci centesimi?>>

<<Te ne ho dati cinquanta stamattina>>

<<Sì, e adesso ne ho venti>> La mora corrugò la fronte, allora la riccia sbuffò e si spiegò: <<Ne ho usati trenta per il cappuccino, ma non l'ho bevuto io>>

<<Perchè lo hai rovesciato in testa a West!>> puntualizzò allora Trina.

<<Già>> disse. <<Te li ridarà lui, infatti>>

Il ragionamento non faceva una piega.

Fino a quel momento avevo assistito alle loro parole senza emettere alcun suono, e mantenendomi in disparte, mentre mi gustavo l'insalata mista in cui avevo rovesciato il mio intero frigo quella mattina. Era buona. Ma ero troppo curiosa per non chiederglielo.

<<Thalia, ma cosa ti ha fatto West?>>

Lei rubò una patatina fritta dal piatto di Trina, e fece spallucce inserendosela in bocca.
<<Boh. Esiste>> (Buona ragione.) <<I trenta centesimi meglio spesi in tutta la mia vita>> aggiunse.

Pareva essere molto fiera di se stessa.

<<Certo, i miei trenta centesimi>> volle sottolineare Trina-

<<Ora che ci penso devo procurarmi anche una torta al cioccolato>>

<<Perchè?>> chiesi.

<<Ci deve essere una motivazione valida per desiderare una torta al cioccolato?>>

<<No, non credo>>

Mi stavo portando una forchettata di insalata alla bocca, quando il mio polso fu improvvisamente afferrato dalla mano di Trina.

<<Oh, Signore>>

Rimasi con il braccio bloccato e la mano sospesa a mezz'aria tra l'insalata e la mia bocca. <<Trina, puoi liberarmi il braccio?>>

<<Oh... non me ne ero accorta>>

Non appena riottenni libero arbitrio per il mio braccio, i miei occhi seguirono spontaneamente la direzione in cui la mia amica stava guardando. Era l'ingresso della mensa. Ben e West stavano venendo verso di noi affiancati da Thomas e Miriam.

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