4

706 170 63
                                    

Avanzo facendomi strada fra le ombre cupe della sera nel lungo viale di Villa Lovelace. Le fronde sono silenziose e la luna filtra fra i rami degli alberi. L'unico rumore proviene dai miei passi sulla ghiaia. Tutto è immobile. Inizio a camminare più velocemente con il presentimento di non essere sola. Poi mi blocco. Una figura sta seduta sugli scalini d'ingresso. L'alta statura, i capelli chiari leggermente mossi, il sorriso perfetto, tutto in lui ha l'aspetto di un ragazzo all'incirca della mia età. Il mio sesto senso però mi dice che in lui c'è qualcosa di molto più antico, quasi stanco, tormentato. Mi guardo attorno, siamo  soli. La villa colonica è  sparita e l'oscurità non mi permette di vedere più il viale di ghiaia. Rivolgo lo sguardo verso il bellissimo sconosciuto ma non lo trovo più dov'era pochi istanti prima. Ora è di fronte a me, con gli occhi iniettati di sangue e un ghigno divertito che lascia scoperti i denti appuntiti...

Bee bee bee beep... bee bee bee beep...
Allungo la mano per rinviare la sveglia. Dopo vari tentativi riesco a spingere il pulsante centrale e finalmente tutto tace.

Tento di aprire un occhio ma la debole luce che filtra fra gli scuroni è troppo potente per essere sopportata dai miei occhi stanchi. "5 minuti e mi alzo", mi ripeto tra me e me.
Ma non ne sono pienamente convinta. "Jessica Ghibli alzati! Oggi è il primo giorno, non puoi fare tardi"!
Spalanco improvvisamentegli occhi con una sensazione di disagio.

Il sole mi ferisce la vista ma l'agitazione è troppa per preoccuparsi di cose del genere.

Come ho potuto pensare di rimanere a dormire altri 5 minuti? Come ho  potuto rimuovere dalla mia mente il fatto che sia il primo giorno di scuola?
E non ho preparato ancora niente da indossare!

Meno male che il mio subconscio è più sveglio di me e mi ha avvertita, salvandomi ancora una volta dalla mia sbadataggine.

Ho letto centinaia di riviste e visto migliaia di film sulle scuole superiori e so che il proprio status viene deciso  da quelle poche ore iniziali e che rimane attaccato come un insegna scritta col pennarello indelebile per tutto l'anno.

Finalmente non sarò più una reietta, quella sempre sola, quella invisibile.
Non posso permettermi errori. Questo sarà il mio anno e lo inizierò nel migliore dei modi.

O almeno cosi spero.

IT'S ME (storia di una folle scalata verso la popolarità)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora