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Nota dell'autrice
Volevo condividere con tutti voi l'emozione di aver raggiunto 2k lettori.
So che a molti sembrerà esagerato esaltarsi per così poco ma per me che sono sempre stata un po' invisibile vuol dire davvero molto.
Non potete capire quanto siate importanti ❤❤❤.

Se il libro vi piace e volete aiutarmi a crescere condividetelo con gli amici o sul vostro profilo :)🎉🎉🎉

P.S. Questo capitolo contiene contenuti non adatti a bigotti e puritani.

Lo fisso scioccata ad occhi sgranati.
Deve sicuramente prendermi in giro.
Lo guardo intensanente negli occhi per cogliere qualche strano segno che mi indichi che sta mentendo ma tutto quello che vi vedo dentro sono io, riflessa in quelle iridi verdi.

Liam pensa devvero che io sia bella.
Nessuno me lo ha mai detto, almeno non in modo così diretto.
Nessuno che non siano i miei genitori ovviamente.
Ed anche quando me lo dicono loro non mi definiscono mai bella, carina e adorabile sì, ma niente di più.
Ma proprio in quel momento coi suoi occhi fissi nei miei ed il suo sorriso dolce tutto per me, penso di poterlo essere davvero.

Un secondo dopo l'altro sento tutti i miei propositi distruttivi fluire lentamente via.
Con una singola frase è riuscito a farmi dimenticare il motivo di tutta quella rabbia e a farmi cadere in uno stato di inebetito torpore.
Le bugie, le umiliazioni, niente importa più, solo io e lui.

Cerco di mantenere un espressione seria, sforzandomi di ricordare il motivo della mia arrabbiatura ma la felicità ha il sopravvento ed un timido sorriso riesce a nascere sulle mie labbra.
-Sei proprio uno scemo Liam Hardy.
-Hai perfettamente ragione Jessica Ghibli.
Come si fa a resistere a quegli occhi verdi e magnetici? Non riesco a distogliere lo sguardo.
Sento il cuscino del divano abbassarsi sotto il peso del suo corpo che si avvicina al mio, poi la sua mano mi accarezza delicatamente i capelli attorcigliandosi una ciocca castana al dito per giocarci.
Gli occhi gli brillano di desiderio e disperazione mentre avvicina la sua bocca alla mia ed in un attimo mi sciolgo.

È molto meglio di quanto ricordassi.
Le sue labbra così soffici e calde sanno di tabacco e pasta dentifricia e la sua lingua umida si fa lentamente strada dentro di me, giocando con la mia lingua.
Mi bacia più a fondo tenendomi la nuca con una mano mentre con l'altra mi accarezza la coscia.
Si avvicina ancora di più a me ed i baci si fanno sempre più intensi, quasi disperati.
Sento quella mano che si muoveva su di me accendendomi come un fuoco fino a farmi divampare.
Sono le sensazioni più belle che abbia mai provato eppure sembravano così sbagliate, sembra tutto troppo presto, tutto troppo in fretta.
Sento la sua mano che risalie sempre di più la mia gamba così appoggio una mano sulla sua per fermarla.
Lui sembra recepire il messaggio perché sposta la sua mano sul mio ginocchio, stringendolo con forza.

Siamo presi da una libido incontrollata.
Mi spinge all'indietro per farmi sdraiare sul divano, poi si sdraia praticamente sopra di me premendo tutta la sua erezione contro il mio pube.
Mi sfugge un gemito e lui sembra percepire tutta la mia eccitazione perché dopo avermi scostato i capelli di lato iniziò a baciarmi il collo e a mordicchiarmi l'orecchio.
Ansimo di nuovo.

Sono al settimo cielo.
La testa gira e non mi importava di nessun'altro all'infuori di noi.
Poi la mia mente ritorna sul pianeta terra e mi rendo conto che siamo sul divano del salone e che, benché sia quasi sempre da sola, mia madre sarebbe potuta tornare in anticipo e vedermi in quello stato... con un ragazzo.
-Li...Liam basta.
Dico fra un bacio e l'altro.
Dapprima si ferma, poi si stacca lentamente da me, privandomi di quel morbido tocco.
-Che c'è? Ti ho fatto male?
Mi viene da ridere a me stavolta.
Quello che ho provato era tutto fuorché doloroso.
-No tranquillo. È che siamo in salotto e ho paura che possa arrivare mia madre in anticipo.
Sorride.
-Tranquilla, tanto dovevo andare.
Oh no, non voglio che se ne vada via.
-Non ce n'è bisogno, basta spostarci in camera, così non entrerà.
La mia voce suona disperata e patetica alle mie stesse orecchie.
-Davvero devo andare, si è fatto tardissimo.
Ci rimettiamo seduti composti e mentre mi sfiora dolcemente una guancia col dorso della mano chiede:
-Senti, lo so che non ti è piaciuto il fatto che io non abbia detto ai miei amici ciò che c'era stato tra noi ma mi chiedevo se, ecco... se potessi evitare di parlare di oggi con gli altri.

Sento il rumore sordo del mio cuore che si spezza e gli occhi mi si appannarono velandosi di lacrime.
Liam sembra accorgersene.
-Non fraintendere! Non mi vergogno assolutamente di te! Giuro! Guardati, sei bellissima, come potrei vergognarmi? Però loro non conoscono i nostri precedenti e non voglio che pensino che appena conosciuti siamo subito 'andati'. Nessuno di noi ci farebbe una bella figura. Mi segui?

Il suo ragionamento è talmente sensato che non trovo la forza di controbattere.
Ha ragione.
Se si sapesse saputo in giro farei davvero la figura della z****la ed è sicuramente l'ultima cosa che voglio.
Almeno adesso so quali siano i suoi timori.
Ma sono davvero solo quelli?

IT'S ME (storia di una folle scalata verso la popolarità)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora