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Svolto a destra curvando verso il piccolo parco giochi in cui ci siamo dati appuntamento.
Neanche Botticelli saprebbe rendere giustizia a quest'immagine paradisiaca. La canottiera, i jeans neri e le scarpe da ginnastica, non deve neanche sforzarsi per apparire tremendamente perfetto. Che strazio.

Tiene lo sguardo basso e una sigaretta fra le dita. Il fumo forma piccoli riccioli e giochi di ombre sul suo viso.
E' così terribilmente sexy, il sogno di ogni ragazza. Beh anche il mio, a dire il vero, o almeno lo era fino all'inizio dell'estate, quando dopo quei baci appassionati non si era più fatto sentire.

Ma allora perché tutta quell'ansia. Mi piaceva ancora? Avevo ancora una cotta per Liam Hardy?
Cavolo anche il nome era da fico. Altro che Jess Ghibli. Jess sembra un nome da uomo, cosa che quelle simpatiche delle mie compagne di classe non perdevano mai l'occasione di farmi notare.

Alza lo sguardo. Evidentemente mi vide perchè sfoggia subito un soriso da copertina.

Non riesco a fare a meno di fissargli le labbra... e quella bocca, incorniciata dagli zigomi appuntiti e dal mento pronunciato.
Beh in effetti Botticelli sarebbe stato in grado di ritrarlo in modo onorevole ma l'originale sarebbe stato in ogni caso sicuramente migliore.
-Ehi ce l'hai fatta! Pensavo non arrivassi più.
Accenno un sorriso.

Sprizza sicurezza da tutti i pori.
Indica sulla panchina sbattendo la mano sul legno accanto a lui.
-Vieni su, cosa stai aspettando? Siediti parliamo un po'.

Parlare? Liam Hardy che vuole parlare?
Ho sentito tante storie sul suo conto dalle molte ragazze con cui è uscito... anzi, dalle decine di centinaia di ragazze con cui è uscito e nessuna di esse è molto lusinghiera. Una scia di cuori infranti segue i suoi passi. Per questo ero così titubante a quell'incontro e sempre per questo l'ultima cosa che mi aspettavo di fare erano quattro chiacchiere.

La situazione che si era fatta strada nella mia mente era un tantino più erotica.

Lui che allungava il braccio sulla mia spalla, io che mettevo una mia gamba sulle sue e la sua mano che iniziava ad accarezzarmi dolcemente la coscia. Poi, sempre lui, guardandomi negli occhi avrebbe detto "wow Jess sei così bella" e poi le parole non sarebbero state più necessarie e il nostro corpo avrebbe fatto il resto.
Ma parlare non me l'aspettavo proprio.

Ebbene sì avevovoglia di sentirmi desiderata dopo anni passati a sopportare le angherie e le maldicenze di quelli che, nonostante non fossi mai uscita con nessun ragazzo, avevano il coraggio di darmi della z******.
Perché quello è il normale commento con il quale si apostrofa qualsiasi ragazza non rientri nei proprio canoni di amicizia. E visto che io di amiche ne ho ben poche potete solo immaginare il numero di commenti che mi ritrovo alle spalle.

Alzo lo sguardo e vedo che lui mi sta fissando.
Oddio e adesso che faccio? Devo stupirlo con un argomento brillante... ma quale? Di cosa possono mai parlare due persone così diverse e pressochè sconosciute?

Nella mia testa si affolla un mare di pensieri. L'ultimo film che ho visto, quale libro ho letto per ultimo, o forse possiamo parlare del tempo... è un argomento adatto il tempo per un primo appuntamento? 

Così, per non sembrare troppo nerd decido di puntare sul tempo.
- Però che caldo.- esordisco.

Lui appoggia la mano sulla mia coscia. Forse non mi ero sbagliata così tanto sullo svolgimento del pomeriggio.
- Hai la pelle che scotta. Devi aver caldo sul serio.
Ed ecco che la situazione che si era fatta sta nella mia testa si sta facendo strada anche nella realtà.
Poi aggiunge:
-Beh sì, daltronde con il sole che c'è ci mancherebbe che tu non avessi caldo. Anzi, sai una cosa, mi sto iniziando a scaldare anch'io... ma non penso sia colpa del sole.

Oh. Mio. Dio. Che cavolo di frase è questa? Non ci posso credere, sono davvero uscita con un tipo del genere? Anzi, sono davvero andata con un tipo del genere? E brava Jess. Tu sì che hai dei valori solidi e soprattutto un ottimo fiuto per gli uomini.
Ma ovviamente la situazione non può che peggiorare.
Mi sembra di cogliere il guizzo della lingua fra le sue labbra, come un leone che si prepara a pregustare la preda.
Poi l'attacco.
Il mio sesto senso mi avverte che sta per compiere la sua mossa. Ma come posso fare? Nei miei pensieri si propetta già la scena delle sue labbra contro le mie... quelle sensuali, carnose labbra... No, non devo lasciarmi distrarre.
Jess, ricordati che, per quanto sensuali, morbide, passionali e umide possano essere le sue labbra e la sua lingua lui è un completo idiota. 

Oddio... e se provasse davvero a baciarmi? Non posso voltarmi dall'altra parte (o forse non voglio?). Il tipo più figo della scuola vuole baciarmi e io mi rifiuto? Ma che figura ci faccio? E la mia reputazione? Ah no... la mia reputazione non esiste. Ma non posso distruggere ogni chance di potermene costruire una! Cosa fare...

IT'S ME (storia di una folle scalata verso la popolarità)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora