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-Hai ricevuto la mia posizione?
La risposta di Misty attraverso il cellulare arriva confusa.
-Sì, siamo fuori da un parco, ma non ci sono case qui!
-Vedi un cancello?
-Si, siamo qui davanti.
-Aspettami che arrivo.
Ovviamente non ha intuito che quel parco sia il giardino di casa mia.

Sono abbastanza agitata.
Dopo la giornata di ieri ho bisogno di raccontare di me e Liam a qualcuno ma gli ho promesso di mantenere la bocca chiusa.
La mia testa però sta esplodendo e temo che se non mi sfogherò al più presto con qualcuno la mia bocca finirà per vomitare un fiume di parole sulla nostra storia, spifferando tutto.
Cerco di calmarmi pensando che presto lo rivedrò e potremo chiarire meglio la situazione ma nonostante i miei sforzi non riesco a convincermi che le cose possano migliorate.

Do una sistemata alla camicetta grigia ed ai pantaloni a vita alta e varco il cancello.
Misty e Jamie hanno la stessa espressione interdetta ma almeno mostrano il buongusto di non fare commenti su casa mia.
-Wow Jess, fighissima quella camicia,- dice invece Misty sporgendosi dal finestrino dell'auto rossa- dove l'hai presa?
-Non ricordo assolutamente, se vuoi dopo guardiamo l'etichetta.
Dico sperando che si dimentichi perché sono abbastanza certa di averla comprata ad un insulso mercatino.
-Va bene.
Risponde lei sorridendo.
Jamie, fino a quel momento in silenzio, rotea gli occhi e sbuffa.
-Donne... come siete prevedibili.
Ci mettiamo a ridere e a parlare del più e del meno e prima che ce ne rendiamo conto siamo già arrivati a scuola.

Scendiamo dalla macchina e ci avviamo verso le gradinate.
È strano come in una manciata di giorni tutto possa cambiare.
Non mi sento più spaesata e sola, sto diventando qualcuno.
Jamie si infila fra me e Misty interrompendo il nostro dibattito su quale delle ragazze del Geordie Shore sia più bella e ci circonda le spalle con le braccia.
Ricordo quando avevo visto Liam compiere quel gesto e sono stranamente compiaciuta del fatto che ci stiamo dirigendo proprio verso di lui e gli altri dell'elitè.
Magari si sarebbe ingelosito e avrebbe iniziato a prestarmi più attenzione o molto più probabilmente non gli sarebbe importato nulla e tutto sarebbe continuato come fino a quel momento.
Nonostante le sue patetiche scuse del giorno precedente sono perfettamente consapevole del fatto che, almeno in parte, lui si vergogni di me, ma sono determinata più che mai a mostragli che tipo di ragazza io sia.
O almeno che tipo di ragazza spero di diventare.

-Ragazzi, queste sono le mie groupie. Dice Jamie ai suoi amici riferendosi a me e Misty.
-Quando sarò un chitarrista famoso mi imboccheranno e mi faranno i massaggi prima dei concerti! Non è vero ragazze?
-Oh ma certo, sicuro! Vuoi anche una lustrata di scarpe già che ci siamo?
Chiede Misty ironica dandogli un pugno sulla spalla.
La mia mente però sta già galoppando.
-Sei un musicista?
Chiedo stupita.
Sorride ad apre la bocca per parlare ma prima che possa rispondere una voce familiare ed irritante lo procede, bloccandogli le parole sul nascere.
-Oh si. Dovresti sentirlo, con la chitarra è un mito e poi ha una voce...
Helenia è lì di fianco a noi tutta sorridente e dietro a lei c'è Liam, che fissa il braccio attorno alle mie spalle corrucciato.
Un po' di effetto allora l'ho fatto.
Soddisfatta della reazione ottenuta cerco di alzare il tiro.
-Jamie non è che mi potresti accompagnare ad educazione fisica, non ricordo ancora bene la strada.
Dico accarezzandogli il braccio con sguardo languido e tono supplichevole.
-Certo! Non c'è problema.
Risponde lui sorridendo e passandosi una mano nel il ciuffo biondo.

Ci avviamo nel corridoio col suo braccio a circondarmi le spalle ma prima di scomparire mi volto verso l'uscita per vedere la reazione ottenuta.
Misty, più esaltata che mai, fa l'occhiolino e mostra il pollice in su mimando 'Vai così ragazza!'.
Probabilmente deve aver pensato che il motivo del mio comportamento sia una cotta per il biondino.
Sto diventando proprio brava a fingere.
Liam invece mi guarda allontanarmi con volto teso e bocca serrata scuotendo la testa in segno di disapprovazione.
Poi si volta dall'altra parte stringendo a sé Helenia, tornando ad ignorarmi come sempre.
La giornata è iniziata alla grande.

IT'S ME (storia di una folle scalata verso la popolarità)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora