Scaravento via le coperte e cado giù dal letto.
Infilo ciabatte e vestaglia e mi trascino fino alla specchiera.

Forse sarebbe più rincuorante pensare prima ai vestiti visto che l'immagine che mi ritrovo di fronte sembra quella di uno spaventapasseri con problemi dermatologici preso a pugni negli occhi. Ma nel complesso questa specchiera ha visto di peggio. Applico la crema idratante, uno strato di correttore, matita, mascara, ombretto marrone per dare un look naturale ma curato ed infine un altro strato di correttore, in modo da coprire ogni segno di quella notte così travagliata.

Cosa può significare quel sogno? E chi è quel ragazzo misterioso?
Non mi sembra di averlo mai visto prima ma è impossibile che la mia immaginazione abbia creato di suo pugno una persona così ben definita nei suoi particolari. Beh almeno quella notte non avevo sognato Liam. Dopo molte notti passate a rincontrarci in sogno finalmente quel giorno l'avrei rivisto dal vivo.

Chissà se mi saluterà o se rimarrà distante e distaccato, come fossimo due perfetti sconosciuti.
Magari mi presenterà ai suoi amici o magari mi terrà un posto a mensa...

Jess, stop. Smettila, non correre troppo. Tanto lo sai che non ti parlerà e che forse, se sarai fortunata, ti rivolgerà un furtivo sguardo da lontano.

Guardo attentamente la persona nello specchio, un ottimo lavoro. Le ore passate a guardare ClioMakeUp hanno dato i loro frutti.

La pelle sembra apparentemente perfetta e gli occhi azzurri spiccano incorniciati ciglia folte. Che fare invece con il mio piatto groviglio ciocche castane?

Uno sguardo all'orologio. Il tempo corre. La risposta è chiara: non bisogna fare niente. Non ho tempo, sennò arriverò in ritardo e, nonostante il mio scopo sia quello di farmi notare dall'elite, oviamente quello non sarebbe il modo migliore. Pettino la massa informe in fretta e furia e mi piazzo davanti all'armadio, fissandolo sconsolata.

Se prima mi era passato per la testa che quello potesse essere un compito più semplice rispetto a trasformare la mia faccia, beh, mi sbagliavo di grosso.

Voglio fare colpo e non sembra una bambina, quindi punto sul nero.
Così prendo il mio paio preferito di jeans azzurri e li abbino ad una maglietta nera a maniche corte con lo scollo a V in modo da rendere più sopportabile il caldo. Infilo le sneakers, scendo di corsa le scale, saluto mia madre in cucina, lancio uno sguardo allo specchio di fianco all'ingresso, afferro la borsa di pelle ed esco dalla porta.

La strada dalla Villa alla scuola è piuttosto lunga ma fortunatamente il tempo non manca visto che ho saltato la colazione per arrivare puntuale. Nonostante siano a malapena le 7:30 il sole è già sorto da un pezzo e mi riscalda le braccia nude che oscillano fiacche contro i fianchi.

Sbadiglio.
L'unica cosa di cui ho bisogno è un buon caffè. Se ci sarà il tempo la prima tappa sarà a fermarsi in caffetteria, ma ne dubito fortemente vista la mia andatura lenta.

Poi i miei pensieri iniziano a prendere tutt'altra piega e si fermano su quello che ormai è da settimane il mio punto fisso, Liam Hardy.

Cosa mi attiri davvero in lui non so spiegarlo. A parte il fisico mozzafiato e la reputazione da don Giovanni di lui non conosco quasi nulla.
Solitamente non sono una di quelle ragazze che si lasciano attrarre esclusivamente dall'apparenza ma Liam... beh, dopo averlo sempre osservato da lontano per anni e soprattutto dopo le nostre recenti avventure estive è capace di attirarmi con un magnetismo del tutto animale, come se una forza primitiva mi stesse spingendo a pensare costantemente a lui.

Svolto a destra seguendo l'andamento della strada e mi ritrovo di fronte alla mia vecchia scuola.
Supero il campo da calcio, il cortile alberato dove è possibile sia per gli alunni delle medie che per quelli delle superiori passare le ore buche e mi ritrovo davanti al mio nuovo edificio scolastico.

Fisicamente non ha nulla di diverso da quello precedente, ciò che è cambiato sono le persone.

Gruppetti di ragazzi e ragazze vestiti in modo casual ed eccentrico affollano le scalinate di ingresso.

È il tipico clichè da telefilm.
A dirlo può sembrare banale ma proprio come in tutte le più famose serie tv o libri sul liceo anche nella mia scuola, a quanto pare, sono visibili a prima vista le varie categorie sociali.

I fattoni stanno seduti nel primo gradino circondati da una nube densa di fumo, intenti a rollare sigarette (forse), passandosi filtri e cartine.

Più in alto stanno seduti sulla balaustra gli atleti, i giocatori di basket Football e gli appartenenti alla squadra di nuoto, con le loro corporature e possenti e i fisici statuari, tutti impegnati nel parlare dei risultati delle finali di campionato e dell'attività fisica fatta durante l'estate.

Vicino a loro un gruppo di ragazze tutte risolini e code di cavallo, ovviamente quelle devono essere le cheerleader, non serve di certo conoscerle per intuirlo.

Infine poco più su, quasi in cima alle scale c'è quella che doveva essere la cima della catena alimentare, un piccolo assemblamento di ragazzi e ragazze talmente fighi che non hanno bisogno neanche di essere atleti o cheerleader per diventare re e reginette del ballo.

E proprio in mezzo al gruppo c'è lei, Misty Pembroke, secondo le storie la più subdola di tutte le api regine mai vissute.

Ovviamente avendo frequentato fino a quest'anno una scuola di grado inferiore non ho mai avuto che fare con lei, ma le storie sulle sue cattiverie e sui trattamenti che riserva a chi osa immettersi nel suo cammino sono ormai divenute da tempo leggende metropolitane. Nessuno saprebbe dire più quali di quelle storie siano vere e quali inventate per aumentare la sua popolarità.

Misty è la tipica ragazza all'apparenza acqua e sapone, con capelli dello stesso colore dei miei (ma ovviamente pettinati con molta più cura) e leggermente più bassa di me.

Cosa abbia fatto per ritrovarsi in cima alla catena alimentare lo si può solo immaginare, ma, nonostante tutte le storie sul suo conto, osservandola, sembra davvero una bella ragazza, coi lineamenti spigolosi e due labbra piene corpose che sicuramente sa usare a dovere.

Una rossa e una bionda si staccano dal gruppo delle forse-cheerleader, avanzano sculettando su per gli ultimi gradini e si uniscono al gruppo dell'elite. Ovviamente stanno andando a parlare con Misty.

La conoscono e probabilmente sono amiche. D'altronde tutti quelli dei gruppi sociali elevati conoscevano quelli del loro stesso rango.

Sento un formicolio alla nuca. Il suo profumo mi arriva prima di ogni altra cosa. Quel profumo che è rimasto impresso nella mia memoria dal nostro ultimo appuntamento. Ecco il mio dio greco.

IT'S ME (storia di una folle scalata verso la popolarità)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora