Oggi cercai di essere in orario, vado in cucina e trovo Stefania e Maria che mi guardano divertite e insospettite allo stesso tempo. Saluto con un semplice "buongiorno ragazze" e dopo essersi scambiate uno sguardo Maria prese un pacchetto dal tavolo, che notai solo in quel momento, e lesse il biglietto con area teatrale. "Un piccolo regalo per sdebitarmi per lo scontro di ieri mattina. Spero di averlo azzeccato.. ;-) P."
"Chi è P.?"
"Quale scontro?"
"Perché non ci hai detto niente?"
"Apri su!!"
"Forza! Dai!"
Le ragazze mi riempirono di domande e attendevano impazienti che finissi si scartare il pacchetto. La confezione era molto carina: rosa chiaro con alcuni fiori bianchi e un fiocco rosa e bianco spiccava su tutto. Capii subito che il dono era di Pasquale, e a questo pensiero non potei trattenere un sorriso. Appena finii vidi una confezione in cartone bianca e sul davanti c'era l'immagine di un IPhone rosa. Restai per un momento sbalordita. "Chi è P.?" ripeté Stefania. Le ragazze rimasero meravigliate e continuavano ad incitarmi di parlare. Guardai l'orario, ero di nuovo in ritardo e senza aver fatto colazione. Promisi loro che appena sarei rientrata avrei dato tutte le spiegazioni dovute. Le salutai e mi diressi verso la porta. Sentii Maria chiamarmi così mi voltai. "Dimentichi il tuo nuovo cellulare!" Mi disse. Feci un sorriso, lo presi e corsi via.Sull'autobus ebbi il tempo di montare la scheda SIM, che avevo lasciato nella tasca del parka, e iniziai a studiare come funzionava. Quando scesi avevo già installato instagram e whatstapp e avevo imparato a telefonare, a controllare il volume e la luminosità e avevo impostato un codice di accesso. Per fortuna non avevo perso tutti i miei contatti, la maggior parte erano salvati sulla SIM, meno lavoro per me.
Non riuscivo a non pensare a lui, al suo gesto. Non ci conosciamo nemmeno, eppure mi fa questo regalo costosissimo. Non potei fare a meno di farmi mille interrogativi. Non sapevo nemmeno come rintracciarlo, non sapevo il suo cognome, non avevo il suo numero, non sapevo dove lavorava, in pratica non sapevo niente. Pensai fosse ricco, lo avevo intuito dalla sua macchina e dal suo abbigliamento, cioè non tutti vano in giro con un rolex, poi con il regalo che mi ha fatto...
Pensando a lui la giornata passò senza che me ne rendessi conto. Oggi dovevo iniziare a prepararmi per gli esami, così decisi di restare nella biblioteca dell'università per concentrarmi meglio. Dopo un'ora avevo imparato a memoria il titolo dell'argomento. Non riuscivo a concentrarmi e non sapevo perché, anzi, forse lo sapevo ma cercavo di ignorare i miei pensieri. Presi il cellulare nuovo e lo posai sul banco, dopo un pò mi ritrovai a fissarlo senza motivo, così per evitare distrazioni e riuscire a concentrarmi una volta per tutte lo misi di nuovo in tasca.
Finalmente riuscii a studiare qualche pagina.
Una voce mi riportò alla realtà."Ciao Giulia"
Alzai lo sguardo e fu allora che lo vidi. Vidi lui. Colui che avevo pensato tutta la mattinata. Pasquale. Sorrisi e ricambiai il saluto mentre si sedeva affianco a me.
"Grazie per il regalo, ma non dovevi, davvero, immagino quanto ti sarà costato.." dissi.
"Tranquilla, mi ha fatto piacere. Spero che ti sia piaciuto"
"Certo, è veramente fantastico, devo solo farci l'abitudine. Il rosa è anche il mio colore preferito"
"Sono contento"Uscimmo dalla biblioteca e iniziammo a camminare verso l'uscita.
"Allora - continuai appena fummo sui gradini - come mai da queste parti? Non sei uno studente, vero? E non hai l'aria nemmeno di essere un professore.." Poi capii che sono stata troppo invadente, dovrò essergli sembrata un impicciona così subito aggiunsi: "Scusa, a volte sono tropo curiosa..."
Fece un sorriso, un meraviglioso sorriso. "Beh, hai ragione, non sono né uno studente né un professore. Sono qui per questioni di lavoro, devo prendere accordi con alcuni insegnati, cose noiose... Ma dimmi di te, cosa studi?"
"Studio giurisprudenza, voglio fare l'avvocato. Ieri ho fatto la domanda per iniziare a praticare in uno studio legale."
"Buona fortuna allora."
"Grazie, se mi prendono dovrei iniziare tra una settimana, il lunedì"Ci siamo seduti su una panchina in legno sul marciapiede. Dopo aver parlato del più e del meno guardò l'orologio. "Io ora devo rientrare per finire delle faccende, non so quanto ci metterò altrimenti avrei voluto accompagnarti a casa."
Feci un sorriso.
"Se vuoi qualche sera di questa possiamo uscire a cena.." mi chiese.
Annuii. "Va bene, accetto con piacere"
"Questa sera mi viene impossibile, ma possiamo fare domani sera, posso passare a prenderti alle otto?"
"Em... Si, domani sera è perfetto. Alle otto. OK"
Sorrise e rientrò.Restai seduta ancora per un pò a fissare il vuoto con un sorriso da ebete sulle labbra, poi mi alzai e mi incamminai verso casa.
//spazio autrice
È passato molto tempo dalla pubblicazione della prima parte lo so, ma non sono riuscita ad aggiornare prima. Spero vi piaccia.
Un bacio
RagaxxaCrazy
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Il Mio Amore
Romance• COMPLETA • Giulia, ventidue anni, inizia a lavorare come praticante, prima di laurearsi, in un prestigioso studio legale di Roma. Un giorno, davanti l'Università incontra Pasquale, un uomo di ventisette anni, e tra i due inizia a nascere una forte...