45. Cos'hai?

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PASQUALE P.O.V.

Finalmente oggi la rivedo, è lunedì e lo studio riapre. Da quando l'ho accompagnata a casa non l'ho più sentita. Le ho telefonato quella stessa sera, ma non ha risposto. Le ho lasciato tanti messaggi in segreteria. Sono andato sotto casa sua, ma sembrasse che lei non era mai in casa, a qualsiasi ora del giorno e della notte andassi. Le luci spente di sera, e nessun rumore al mattino. Non nego che lì per lì mi sono preoccupato, magari le è successo qualcosa, ma adesso non ne sono più così sicuro. È più probabile che si sia pentita di quello che è successo tra di noi quella mattina e si sia chiusa in casa. Lei è cosi, quando una cosa la spaventa si chiude in se stessa e non permette mai a nessuno di penetrare quella corazza che si costruisce attorno.
Per me invece è stato bellissimo ciò che è accaduto in campagna. Lo sognavo da tanto, ci avevo quasi perso le speranze, ma poi è successo, e sono stato felice in un modo che ormai avevo dimenticato. Stringerla di nuovo tra le mie braccia, poterla baciare, è un sogno che si è realizzato. Non potevo chiedere altro che andarle a sbattere contro quella mattina all'Università, è da lì che tutto è nato. Se non l'avessi conosciuta forse adesso starei con una donna solo perché è giunto il momento di farmi una famiglia, magari l'avrei già sposata e avremmo un figlio. Forse sarei ancora sposato con Sandra, magari ci saremmo rimessi insieme quando lei è venuta qui. O forse starei ancora aspettando la mia anima gemella, la donna che amerò tutta la vita. Invece è andata così, l'ho incontrata e adesso non posso più farne a meno. Continuo ad aspettarla, anche se ci vorrà l'eternità. Lei ha preso il mio cuore e lo ha fatto suo prigioniero, adesso tocca a me prendere il suo cuore. Ma lei non me lo permette, è sempre chiusa a riccio. Ho sferrato il primo colpo in vacanza, ma lei è sparita, di nuovo.
Cosa devo fare? Non lo so.
Ne ho parlato con Pierpaolo, il suo unico consiglio è che devo aspettare finché non è pronta a farsi avanti lei. Ma non ci riesco. È dura per me trattenermi dato che la vedo ogni giorno della mia vita.
Se potessi tornare indietro manderei subito a fanculo la mia ex moglie, così non avrebbe rovinato il mio matrimonio e la mia vita. Anche se sono stato io a rovinare tutto, tradendola. Ancora mi pento delle mie azioni, è stata solo colpa mia se lei è scappata. Ha sofferto molto, forse più di me. Lei è davvero molto più fragile di me, si nasconde dietro uno scudo protettivo che si spezza appena le arriva un colpo. Vuole apparire forte, ma in realtà è sensibile, e io la preferisco così, dolce e indifesa. Non perché devo farle male, ma perché posso difenderla dal resto del mondo.
Non so esprimere il mio amore per lei con le parole, è una cosa troppo grande per essere descritta con solo le parole.
Lei è il mio piccolo grande amore, e io vivo solo per lei, per lei e nessun'altro. E non mi importa se sta con quel tizio americano, lui non è qui ma io si, io posso riconquistare il suo cuore, lui se ne restasse dall'altro lato del mondo a fare quello che sta facendo. Farò vedere anche a lui che lei, anche se l'ha dimenticato, ama ancora me.

Finalmente è arrivata, è da quando sono arrivato che sono incollato alla finestra del mio studio per vedere quando entra. È bellissima come sempre, anche se preferivo il suo look di prima, sciatta e disordinata. Ma così è più donna, molto bella. Indossa un vestito nero molto corto e aderente, con delle scarpe nere con tacco, e ha gli occhiali da sole.
Apro la porta e aspetto che faccia il suo ingresso. Come sempre prima va a salutare Claudia, e poi si avvia verso il suo studio. Mi vede, si blocca per un secondo, poi continua a camminare. Le sorrido e le faccio cenno di entrare. Ricambia il sorriso ed entra.
"Ciao" mi saluta.
"Siediti. Possiamo parlare un attimo?" chiedo con tono calmo e inespressivo.
"Di cosa?" chiede sedendosi.
"Di quello che è successo, di noi..."
"Ti prego, non adesso" mi interrompe subito.
"Perché non ora? Stai bene?"
"Si si, ho solo un mal di testa infernale"
"Ne sei sicura?"
"Si, scusami" dice e se ne va.
Ecco, quando fa così meglio lasciarla stare. Ma in ogni caso io non credo alla storia del ma di testa, c'è qualcosa sotto, qualcosa di cui non vuole parlare. Quando sarà pronta me lo dirà lei, mi fido ciecamente.
Non la vedo per tutto il resto della mattinata, non esce dal suo studio, né per andare a pranzo con Claudia, né per andare a bere il suo solito caffè a metà mattina. È stana, l'ho vista molto debole e ferita, come se avesse una spina conficcata nel petto. Voleva dare l'impressione di stare bene, invece sta malissimo, è così ogni vota che mette gli occhiali da sole.

Come al solito, a fine gionata sono l'ultimo ad andare via. Appena esco incontro Giulia, anche lei si è attardata qui, chissà perché, oggi non aveva molto lavoro. Mi accenna un sorriso e continua ad andare avanti lungo il corridoio ed esce, io la seguo. Inizia a scendere i gradini, io mi fermo a chiudere la porta a chiave. Appena la raggiungo lei cade a terra.

//spazio autrice
Che capitolo, mi piace, soprattutto l'inizio. Spero che per voi sia lo stesso.
In compenso il titolo fa schifo, ma non avevo altre idee. Sorry.

Qui finalmente racconta Pasquale. Sono per lo più riflessioni, e un piccolo dialogo con Giulia.

Sul finale, poi, c'è l'effetto sorpresa. Giulia va a terra, cade, sbatte la testa, muore. No, scherzo. Comunque lei va a terra. Vedremo cosa le è successo nel prossimo capitolo.
Non spoilero niente.

Ciao
RagaxxaCrazy

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