Una settimana dopo
Continuo la mia vita normalmente. È tutto come il solito. Martedì e venerdì all'Università, e il resto della settimana libera. Ancora non ho ricevuto le mie dimissioni, e ci ho perso le speranze. Se vuole darmele, io sono qui.
Ho fatto pace con Stefania e Maria, hanno detto che in fondo sto bene rossa.
Continuo a sentirmi con Tommaso, siamo diventati molto amici. È come se lui fosse il mio Angelo Custode, mi sta sempre accanto e cerca di aiutarmi in tutto. Si è perfino offerto di pagarmi qualcuno che si occupasse di farmi avere le dimissioni, ma io ho rifiutato. Ci sentiamo ogni giorno, e quasi tutte le sere andiamo a prenderci un drink insieme, poi lui continua a tradire la moglie e io torno a casa mia.
Non è esattamente la vita che volevo questa, ma mi va bene così. Un giorno mi riprenderò tutto.Oggi vado all'Università, entro nell'aula e mi sistemo accanto al professore, aspettando che quella orda di studenti prenda posto.
A fine lezione, quando tutti gli studenti sono andati via, e mi preparo anche io ad uscire, il professore mi ferma.
"Giulia, hai un attimo? Volevo parlarti di una cosa"
Il professore, che per tre anni mi ha guidato, ora è un mio collega. È un tipo simpatico, alto e magro, con i capelli e la barba bianchi, indossa sempre una giacca stile anni '70 con una camicia a quadri e una cravatta gialla, mentre i pantaloni sono color cachi. È un tipo buffo e allegro, che nonostante l'età un pò avanzata sa insegnare molto bene.
"Certo professore, mi dica" rispondo.
"Giulia, un mio amico, che lavora alla NYU, cerca ragazzi giovani e appena laureati in giurisprudenza per uno stage lì. Io avevo pesato a te, che ne dici?"
Stage? New York? Credo che il mio cervello non ragioni più, è in vacanza e ho capito male. Oddio.
"Uno stage alla New York University? Certo" rispondo.
"Bene, ero sicuro che avresti accettato. Ti lascio i moduli di partecipazione da spedire al più presto, e poi devi fare un test online. C'è un limite di tempo per partecipare. Ci sono solo quattro posti, Il test è duro, ma sono sicuro che ce la farai"
"Grazie professore, mi servirebbe molto allontanarmi da qui" dico prendendo i documenti.
"Ho notato, in questo ultimo mese sei molto distratta. E poi questo cambiamento drastico dei capelli"
"Lo so che in questo momento non sono io, ma ho appunto bisogno di sapere chi sono. Sto uscendo da un momento difficile"
"Ma sei giovane, bella e intelligente, hai un'ottima laurea e un lavoro in uno tra i più importanti studi legali di Roma. Cosa cerchi?"
"Non lavoro più lì, ho dato le dimissioni due settimane fa, ma ancora non le ho ottenute"
"Allora ritirale finché sei in tempo, o te ne pentirai"
"No, non me ne pentirò, non voglio più stare lì"
"Be' è un peccato, lasciatelo dire"
"Troverò di meglio"
"Buona fortuna allora" dice prima di uscire e sparire nel corridoio affollato.Compilo i moduli di partecipazione e li spedisco oggi stesso. Nel frattempo faccio il test online. La risposta si avrà presto. Non ho esitato più di tanto, era un'occasione e l'ho afferrata.
***
Alcuni giorni dopo
Mi preparo per andare all'Università, mentre sono in strada mi vibra il cellulare. È un'email dalla NYU. Cosa? La apro impaziente. Ripeto: cosa? Non credo a quello che sto leggendo. Porca miseria, mi hanno presa. Sono una dei quattro stagisti che andranno a New York. Mi sento svenire.
Appena arrivo in facoltà comunico al professore la novella.
"Professore!" urlo entrando nell'aula vuota.
"Buongiorno anche a te Giulia. A cosa devo tutta questa allegria?" risponde.
"Mi hanno presa. Andrò a New York"
"Ero sicuro che ce l'avresti fatta. Sono felicissimo per te. Quando devi partire?"
Dall'emozione non ho letto altro se non l'inizio dell'email, perciò riprendo il telefono e comunico la data. "Il prossimo lunedì"
"Il prossimo lunedì? Tra tre giorni?"
"Credo di si"
"Bene, dovresti partire subito. Torna a casa a fare la valigia e a prenotare i biglietti. Non c'è tempo. Vai"
"In realtà, non sono sicura di voler partire. Ho vinto lo stage, ma forse non sono pronta"
"No Giulia, devi andare. Cogli quest'opportunità, non ce ne saranno altre così. Eri felicissima fino a poco fa"
"Sono ancora felice perché ho vinto, ho dimostrato a me stessa di potercela fare, ma ora le mie certezze sono crollate. Insomma, New York non è proprio dietro l'angolo"
"Pensaci bene, non avrai di nuovo questa occasione"
"Quindi secondo lei dovrei andare?"
"E me lo chiedi? È ovvio. Vai a casa"
"Grazie professore, grazie" e corro via.Torno subito a casa a fare i bagagli. Ancora non posso crederci. Devo trovare subito i biglietti aerei.
Non ho detto a nessuno dello stage, ma ora dovrò farlo. Gli unici biglietti che ho trovato sono per domani alle tre del pomeriggio. Posso farcela, devo solo non perdere tempo come faccio di solito. Cosa faccio, porto la borsa grande in cui entra tutto che non uso mai o quella più piccola che uso sempre? Ma a cosa vado a pensare? Delle volte sono proprio rincoglionita.Non mi rendo conto di come è volato il tempo, mi accorgo solo della porta d'ingresso che si apre.
"Ragazze, novità!" grido raggiungendole.
"Cosa c'è?" chiede Maria.
"E cosa sono quelle valigie?" dice Stefania.
"Parto" dico soltanto.
"Cosa?" "Come?" "Per dove?" "Quando?" dopo il susseguirsi di domande rispondo.
"Domani pomeriggio, per New York. Ho vinto uno stage alla NYU. Sono troppo emozionata"
"New York?" "Stage?" "Domani?" "Per quanto tempo?" "Come mai non ne sapevamo niente?" dopo tutte queste altre domande racconto le cose.
Sono felici per me, anche se sono tristi per la mia partenza. Ma è quello che mi ci vuole cambiare aria.
Vado a finire di preparare le valigie.Chiamo i miei genitori per comunicargli la notizia. Partono subito per venire a salutarmi.
Chiamo anche Alice e ci incontriamo in un bar tra un'ora. Ora devo fare una cosa più importante.
Arrivo all'Università appena in tempo per beccare il professore prima che se ne andasse, a lui devo tutto. Lo saluto e poi corro subito al bar, dove Alice già mi sta aspettando da un pò.
"Ciao, scusa il ritardo" la saluto con un bacio e mi sedo accanto a lei.
"Cos'è tutta questa fretta?"
"Volevo salutarti, prima di partire"
"Partire? E dove vai?"
"Ho vinto uno stage alla New York University, parto domani pomeriggio"
"Come? Così presto? Ma..."
"Niente ma. Ho fatto la mia scelta e nessuno può impedirmi di cambiare idea. E poi mi fa solo bene allontanarmi da qui"
"Capisco, ma New York non è esattamente qui vicino. E poi, per quanto tempo dovresti stare lì?"
"Non lo so, non so per quanto durerà lo stage, ma quando tornerò sarò nuova e fresca, pronta a ricominciare. Questa è la mia occasione, e non la sprecherò"
"Hai ragione, vai e fatti valere"
Usciamo fuori dal bar e mi accompagna fino a casa.
"Miraccomando, fatti sentire spesso, non ci perdiamo di nuovo" dice mentre mi abbraccia forte.
"Ti chiamo appena arrivo" le dico ricambiando la stretta.
Scappa anche una lacrima.
"Ciao Giù"
"Ciao Alì"//spazio autrice
Dopo tanto tempo finalmente ho aggiornato, è lungo e completo.
Il prossimo spero di riuscire a scriverlo al più presto, anche perché sarà l'ultimo in cui vedremo Giulia in questo contesto.
Poi ci sarà un salto temporale e vedremo prima cosa è successo a Pasquale, che per ora abbiamo perso un pò di vista, e dopo passeremo alla vita di Giulia, sempre in questo salto temporale.Capirete col tempo
Ciao raga
RagaxxaCrazy
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Il Mio Amore
Romans• COMPLETA • Giulia, ventidue anni, inizia a lavorare come praticante, prima di laurearsi, in un prestigioso studio legale di Roma. Un giorno, davanti l'Università incontra Pasquale, un uomo di ventisette anni, e tra i due inizia a nascere una forte...