25. Soggiorno

194 4 0
                                    

Nel pomeriggio ho deciso di andare a trovare tutti i miei zii, o meglio mi hanno costretta. Mia madre ha tre fratelli e una sorella, di conseguenza ho otto cugini, tra cui due di loro sono sposati. Mio padre ha solo un fratello, e io ho tre cugini. Pomeriggio impegnativo. Almeno mi distraggono un pò. Inoltre mia madre ha invitato tutta la sacrosanta famiglia domenica a pranzo, in più ci sono alcuni amici di famiglia e parenti extra. So già che sarà un disastro. Non mi va di stare al centro dell'attenzione, non dopo tutto quello che ho passato. Capisco che sono contenti, e anche io sono contenta, ma sono qui per rilassarmi e non pensare, non per essere oggetto di pettegolezzi di famiglia. Ora capisco Stefania quando dice che la madre organizza un pranzo regale quando va a trovarla ogni fine settimana. Inoltre domani sera ho la cena. Sono già stanca. Frascati è un piccolo paese, la notizia che la figlia dell'imprenditore agricolo più conosciuto nei dintorni è tornata dopo tre anni si sarà già sparsa. Non vorrei esser costretta a girare con un berretto e gli occhiali da sole. Con gli occhiali ci giro già, ma solo per nascondere quelle occhiaie terribili.

Alle dieci torno finalmente a casa. Ogni parente mi ha tenuto lì per più di un'ora. Tutti con le solite domande. "Come stai? Lavori? Studi? Perché sei tornata? Quando sei arrivata? Ti diverti?" basta. Per favore basta. Ci sta che fai domande a qualcuno che non vedi da tanto, ma non così. Un'alta cosa che mi hanno chiesto tutti è stata: "Sapevamo che dovevi sposarti. Cos'è successo?" e qui ho dovuto rispondere per forza. Ho detto semplicemente che ci siamo lasciati. Non volevo raccontare a tutti che sono stata tradita. Fa già male dire questo. Ma perché devo raccontare i cazzi miei a tutti? Si, sono i miei zii, ma quando è troppo è troppo. In strada mi guardavano già come se fossi un alieno. Due donne mi fissavano e spettegolavano. Ecco un motivo del perché non volevo tornare. Ansia.

Sto morendo di fame, per andare da tutti quanti non ho mangiato. I miei sono già a letto. Do una sbirciatina nel frigo, e decido di farmi un panino mortadella e salame, c'è anche il formaggio, ma non mi va. Più tardi vado a mettermi sul letto. È strano essere a casa dopo tutto questo tempo. Sentire questo letto sotto di me, mi fa un pò impressione. Il letto matrimoniale che ho a Roma mi sembra sempre molto grande da quando non lo condivido più con nessuno. Invece in questo letto piccolo mi rannicchio in un angolo e mi sento meglio. Sto meglio qui, più di quanto sono disposta ad ammettere.

***

Mi sveglio presto. Ieri sera, dopo tanto tempo, non ho fatto fatica a dormire. Non mi sento così bene da tempo. Aiuto mia madre a cucinare, poi nel pomeriggio inizierò a prepararmi per stasera.
"Come va?" mi chiede mia madre.
"Come vuoi che vada. Va così"
"Tesoro, mi dispiace per come è andata a finire. Sembrava un così bravo ragazzo..."
"Mamma" la interrompo. "Mamma, non ne voglio parlare, per favore"
"Hai ragione, volevo solo sapere come stai"
"Capisco, ma è un argomento chiuso. è finita, basta. Non lo voglio sentire più nominare, va bene così. Con il tempo passerà"
"Va bene. Come va con il lavoro?"
"Mi sono licenziata, lo sai"
"Si, lo so. Intendevo quello all'Università"
"Va. Niente di più, niente di meno."
"Ho capito, non vuoi parlare"
"Mi dispiace. Sono qui solo per non pensare"
"Hai ragione tesoro mio, ma è tanto che non parliamo"
"Ti voglio bene mamma, grazie"

Dopo pranzo vado a lavare i capelli, li stiro come al solito. Vorrei provare qualcosa di diverso ma non ho il coraggio di farlo perché ci tengo troppo ai miei capelli, ma è già da un pò che ci sto pensando. Ho portato da Roma il vestito di Elisa, quello che ho indossato al compleanno di Pierpaolo. Mi mancano, sono persone  fantastiche. Anche il piccolo Matteo mi manca. Si era tanto affezionato a me e io a lui, è un bambino meraviglioso, spero solo che non abbia preso il carattere dello zio. Comunque sono qui per distrarmi, non per pensare in continuazione a quella famiglia. Ora basta. L'orario della cena si avvicina e io sono ancora in queste condizioni, devo pensare solo a questo.  Come scarpe ho pensato di mettere un paio di adidas superstar, quelle che uso sempre in pratica. Volevo un look casual, non troppo elegante, ma nemmeno troppo sciatto. OK. Lavoro terminato. Aspetto ancora cinque minuti, poi uscirò di casa. Voglio fare un giro prima di andare a cena. Ho bisogno di schiarirmi un pò le idee. Saluto i miei, prendo le chiavi, la borsa, il cellulare e una giacca in pelle, ed esco. Speriamo bene.

//spazio autrice
Capitolo terminato, e devo dire che mi sto impegnando molto per pubblicarli al più presto. È un pò corto, ma non volevo dilungarmi troppo, anche perché il resto della serata sarà nel prossimo capitolo, dedicato solo alla cena.

E niente, spero vi piaccia.

Un bacio
RagaxxaCrazy

Il Mio Amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora