Il Mio Amore

34. Due anni dopo: Lui

PASQUALE P.O.V.

Finalmente sono a casa, è stata una giornata molto stressante. È passata Miriam, lo noto da come è pulita la casa. Miriam è la mia donna delle pulizie. È una filippina molto gentile e disponibile, anche se non ci vediamo quasi mai. Passa quando può due volte alla settimana, pulisce casa e fa la spesa. E la pago profumatamente.

Mangio subito qualcosa e vado a letto. È molto che non esco di casa, non ho più voglia di divertimi. Mi sono concentrato solo sul lavoro. Lavoro. Lavoro. Lavoro. È l'unica cosa che mi è rimasta. Tempo fa avevo perso la voglia di lavorare, avevo un pensiero fisso in testa. Poi il lavoro è diventata la mia unica ancora di salvezza per non pensare. Eppure quando sono così, da solo, non posso fare a meno che portare i miei pensieri a lei, alla donna che mi ha rubato il cuore due anni fa. In realtà non ho mai smesso di pensarla. Non mi sono più innamorato dopo di lei. Ha lasciato dentro di me un vuoto incolmabile. Per tutto questo tempo non ho fatto altro che aspettarla. Spero ancora che torni da me. Spero che anche per lei sia così, che mi ami ancora come io amo lei. Desidero tanto che mi stia pensando in questo momento. Sono due anni che non la vedo. L'ultima volta è stata quando sono corso da lei all'aeroporto. Era un sabato. Ho urlato il suo nome e lei si è girata. Mi ha visto. E mentre lei mi cercava con lo sguardo io ero nascosto. All'ultimo momento ho avuto paura e sono andato via. Paura di ferirla, di farle male di nuovo. Era bellissima. I capelli rossi le ricadevano sulle spalle. Prima li aveva molto scuri e stava benissimo, ma anche rossa non era male. Chissà ora di che colore li avrà. Sicuramente sarà molto bella. È partita per New York quel giorno, e non è più tornata. Ricordo tutto come se fosse ieri, il matrimonio, il tradimento, il giorno in cui l'ho incontrata per la prima volta. Mi sono subito innamorato di lei. È sempre stata la luce dei miei occhi, e questa luce non si spegnerà mai.
Alcuni mi dicono che dovrei vedere uno psicologo per quest'ossessione. Ma per me non è un'ossessione, è lo scopo della mia vita.

Vedo mio fratello, trentaduniente, dottore realizzato, una moglie, due figli, Matteo sette anni e Marco due anni. Ogni volta che penso a lui devo ammettere che sono geloso. Lui ha tutto quello che un uomo può volere, e io ancora niente. Continuo ad aspettare lei, la donna della mia vita che non tornerà mai da me.