42. Una giornata con i vostri

184 7 0
                                    

La villa in campagna era molto simile a quella di Pasquale, solo sembrava un pò più piccola. Ora che ci ripenso, una volta mi aveva detto che il loro padre aveva regalato una villa in campagna a entrambi i due fratelli. Una è più grande con meno terreni, la sua, l'altra è più piccola ma con più terre intorno, quella in cui saremo ospiti oggi. È molto calda e accogliente, il cancello è aperto. Nel giardino c'è un grande barbecue già fumante, accanto ad esso Pierpaolo cerca di gestire delle pinze da cucina. Dietro un grande tavolo in legno, lì i bambini stanno giocando. Dalla porta della veranda Susanna sta uscendo portando delle tovaglie e tutto il necessario per apparecchiare. Elisa parcheggia l'auto e scende, facendomi cenno di fare lo stesso. Presi un bel respiro e scesi, cercando di non pensare alla terribile figura di merda che avrei fatto a breve. Si, perché andare lì è stato un sbaglio sin dall'inizio e io lo sapevo, ma, cocciuta come sono, mi sono fatta convincere. Prendo le mie cose dal bagagliaio e seguo Elisa. 
"Cara, finalmente sei arrivata" disse Sandra rivolgendosi alla nuora. Poi si blocca spostando il suo sguardo da lei a me. "Giulia, non sapevo ci fossi anche tu, sono molto felice" disse abbracciandomi.
"Ciao Sandra, come va?"
"Bene cara, tu come stai?"
"Bene..."
"Zia Giulia! Zia Giulia!" disse Matteo saltandomi in braccio.
"Ciao tesoro" dico rimettendolo a terra. Quando mi girai Elisa e Sandra erano andate dentro bisbigliando. Sicuramente lei stava dicendo alla suocera il perché ci fossi anch'io e sopratutto che non ero di certo lì per il cognato ma solo ed esclusivamente per lei. O almeno spero le stesse dicendo questo. Andai a salutare Pierpaolo che ancora faticava a gestire quelle pinze, si vede proprio che la cucina non è il suo ambiente.
"Giulia, ciao"
"Ciao, ti serve una mano?"
"Magari, questi strani arnesi non stanno affatto bene nelle mie mani" 
Sorrisi e lo aiutai a mettere la carne sulla brace. Io e lui eravamo andati d'accordo appena siamo stati presentati, lui è simpatico, gentile e di bell'aspetto, credo che se non fosse già stato sposato, quando lo conobbi, ci avrei fatto volentieri un pensierino. Ma ora no, non ci riesco proprio più a vederlo oltre ad un amico, per me ormai resterà sempre il potenziale cognato che non ho avuto e non avrò. 
Ci mettiamo a cucinare e a chiacchierare del più e del meno, non mi accorgo nemmeno della macchina che entra nel giardino. Mi accorgo solo di Pierpaolo che si allontana dal barbecue e va incontro a due signori di una certa età. Sono i genitori di Elisa, Marco e Giuliana. Si avvicinano a me guardandomi come se fossi un alieno. 
"Questa è Giulia, vi ricordate di lei?" dice Pierpaolo ai suoceri indicandomi.
"Oh, ma si, certo. Eravamo al tuo matrimonio, no? Ricordi Marco?" disse la donna.
"Certo, come dimenticare il tuo matrimonio con Pasquale, sbaglio o poi non si è più celebrato" rispose lui.
Annuisco con un finto sorriso stringendo le loro mani. Pierpaolo, che ha notato il mio disagio, cerca di cambiare argomento. Dice ai suoceri che la loro figlia è in cucina e che è insieme a sua madre e hai bambini. I due non perdono tempo ed entrano in casa.
"Mi dispiace" mi dice Pierpaolo appena siamo soli.
"Tranquillo, non è colpa tua"
"Possono sembrare un pò snob, ma se li conosci bene ti accorgi che non sono poi così male"
Non faccio in tempo a rispondere che un'altra macchina entra nel giardino e parcheggia. Escono Camilla, suo marito Fulvio, e la piccola Lisa. È la sorella di Elisa con la famiglia. Anche questi vengono a salutare Pierpaolo. Camilla è una bella donna, molto simile alla sorella, ma con qualche anno in più. La figlia è il suo ritratto, con i capelli scuri del padre e gli occhi chiari della madre, avrà all'incirca la stessa età di Matteo.
"Ciao, Giulia vero?" mi chiede la donna.
Annuisco e la salito.
"Ah, quella famosa Giulia.." dice Fulvio, ricevendo subito una gomitata dalla moglie. In quel momento anche le altre persone in casa escono e ci raggiungono.
"È tutto pronto, manca solo la carne" dice Elisa posando il vassoio dell'insalata al centro della tavola.
"Anche questa è quasi pronta. E poi manca ancora mio fratello" le risponde Pierpaolo.
In quel momento l'ultima auto tanto attesa fa il suo ingresso nel giardino. È lui. È sempre bello come il sole, i capelli leggermente spettinati, quell'accento di barba appena ricresciuta, indossa una maglietta bianca che mette in risalto i suoi pettorali, e un jeans nero. Sorride mentre esce dall'auto e si avvicina a noi con una bottiglia di vino in mano.
"Aspettavate solo me, vero?" chiede posando la bottiglia e salutando tutti, uno per uno. Io resto immobile vicino al barbecue insieme a Pierpaolo, non so che fare. Dopo che ha salutato tutti gli invitati si avvicina a noi. Da una una pacca sulla spalla al fratello, che si allontana subito dopo, e poi si avvicina a me ancora sorridente.
"Ciao Giulia"
Resto ferma per un secondo, poi ricambio il saluto e mi allontano.

Il Mio Amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora