Mentre tornavamo in sala relax, dopo la puntata, rimasi silenziosa. In poco tempo, però, realizzai che quel comportamento avrebbe suscitato dubbi sul mio umore, almeno nelle persone che mi conoscevano un po' meglio. Così, non volendo domande, decisi di accantonare la valanga di pensieri che mi frullavano nella mente e fare finta di nulla.
"Sei stata impeccabile oggi." Si complimentò Nicole sedendosi su uno dei tavoli accanto a me. Lei, come ho già detto, era una di quelle persone che avrebbero potuto accorgersi del mio stato d'animo.
"Grazie, anche tu hai cantato bene."
"Ma smettila! Zerbi mi odia e Paola Turci continua a dire che sembro costantemente scazzata."
"Beh, qualche volta ha ragione, lo sai." Le avevo già detto che capivo quanto lei ci tenesse alla musica, ma talvolta davvero non tirava fuori quella grinta che in realtà possedeva. Io non ero ancora riuscita a capire il perché e, probabilmente, nemmeno lei.
"Lo so. Ci sto lavorando. Sto facendo come mi hai consigliato tu, cercando di collegare ogni parola delle canzoni che canto a qualcosa di mio e sento che funziona, ma mi ci vorrà ancora un po'."
"Sono contenta di averti aiutato." Le risposi sorridendo e passandomi tra le dita una ciocchetta dei suoi capelli neri. Erano liscissimi, molto diversi dai miei morbidi riccioli scuri.
"Che ne pensi del nuovo tipo?"
Seguii il suo sguardo e mi resi conto che un gruppetto di ragazzi si era radunato attorno ad Irama, che stava seduto comodamente su un ripiano mentre raccontava qualcosa. Un pizzico di curiosità si fece strada in me.
"E' molto bravo."
"Non ti sembra un po'... non so, è strano." Fece una pausa e lo scrutò. "Però è un gran bel ragazzo. Ha degli occhi fantastici."
Come darle torto? Il verde chiaro (quel verde chiaro, in particolare) era decisamente il mio colore degli occhi preferito. Anche mia sorella più grande ce li aveva avuti simili, solo di una sfumatura molto meno limpida. Quel pensiero mi fece male.
In quel momento, Biondo si staccò dal gruppo accalcato attorno ad Irama e raggiunse me e Nicole, che non perse un solo attimo per prendere informazioni.
"Che racconta il nuovo arrivato?"
Simone si sedette accanto a me con la sua solita flemma. "Sta spiegando perché ha chiuso il suo contratto discografico. Mi sembra anche simpatico, però deve essere matto da legare per aver fatto una cosa del genere."
Nicole si dichiarò d'accordo e io ridacchiai appena prima di lasciarlo continuare. "Lo sapete che ha già fatto uscire un album? Io l'ho ascoltato e qualche canzone è proprio una bomba."
"Quelle che ha cantato oggi sono quasi meglio." Mi lasciai sfuggire.
"L'avevi già ascoltato anche tu?" mi domandò Simo. Mi maledissi per non aver tenuto la bocca chiusa, ma infondo avevo bisogno di liberarmi con qualcuno. Non era ancora il momento, ma Simone sarebbe potuta essere la persona giusta a cui rivelare comunque qualcosa.
"Si, ho anche una coreografia montata su una delle sue canzoni. Una mia amica lo adora e l'anno scorso mi ha fatto ascoltare il suo disco."
"Che forte! Ti immagini se una volta lui cantasse e tu ballassi? Verrebbe una figata."
"Magari al serale ce la fanno fare una cosa del genere." Lo spalleggiò Nicole.
Quell'idea mi esaltava e spaventava insieme.
Rimasi un altro po' a chiacchierare coi miei compagni, poi fummo finalmente liberi di cambiarci per tornare in albergo.
Devo ammettere di essere abbastanza rapida a vestirmi, così uscii dagli spogliatoi delle ragazze prima di tutte le altre e andai ad aspettarle nella sala relax, dove c'erano solo Zic e Alessandro. Sinceramente non avevo voglia di parlare con loro, così mi sedetti sulle scalette e iniziai ad ascoltare le canzoni su cui stavo preparando delle coreografie.
"Ehi."
La voce che parlò fu pacata, ma io avevo gli occhi chiusi, quindi rimasi comunque sorpresa e li aprii di scatto. Allora vidi Irama, seduto un gradino sotto di me, con le labbra tirate appena in un sorrisetto.
"Scusa per averti disturbato."
Quando mi accorsi che le sue parole somigliavano incredibilmente a quelle che gli avevo rivolto io l'estate prima, mi chiesi se l'avesse fatto apposta. Probabilmente no, neanche se lo ricordava. Ma il suo sguardo diceva che si ricordava me.
"Stavo solo ascoltando le canzoni sulle quali dovrò ballare. E comunque complimenti per i tuoi inediti."
"Grazie." Rispose educatamente. "Biondo mi ha detto che hai montato una coreografia su un mio pezzo."
Biondo era un ragazzo che di lì a poco sarebbe stato peso a sberle. Non sapeva tenere chiusa quella boccaccia?
"Sì, è da tanto che non la faccio."
"Quale pezzo era?"
Quella conversazione mi risultava davvero strana: con tutte le volte in cui lo avevo chiamato e avevo aspettato di sentire la sua voce, parlarci in quel momento, come se nulla fosse, mi dava fastidio. Mi sentivo un po' ipocrita.
"Non me lo ricordo." Volevo mettere fine a quell'imbarazzato scambio di battute e allontanarmi da lui. "Ma non era un granché." Conclusi freddamente distogliendo lo sguardo.
Vidi con la coda dell'occhio Emma che usciva dallo spogliatoio e mi catapultai verso di lei, lasciando forse Irama sorpreso per il mio stesso comportamento da stronza, ma sicuramente non di più di quanto lo ero io.
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Una storia senza una trama. [IRAMA]
FanficArianna è una ballerina e una ragazza distrutta. Tutto nella sua vita è filato liscio per diciannove anni, finché a sua sorella non è stata diagnosticata una patologia terminale che nel giro di sei mesi se l'è portata via. Aria si ritrova così con u...