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Nel quartiere di Calvairate buona parte dei ragazzi, bene o male, si conoscevano per qualche motivo. Tutte le comitive avevano rivali per spaccio o, semplicemente, per territorio. Come ogni giorno i ragazzi della classe '94 erano sotto i palazzi in cui vivevano, più in lontananza, in modo evidente dalle urla e risate forti, la classe '92.

"Eccola!" sentirono esclamare i più giovani, catturando la loro attenzione.

Riuscirono a scorgere una figura minuta e dalla chioma lunga e di color rosso fuoco, in dei vestiti larghi il doppio, se non il triplo, di lei. Ecco lei era da poco più di sei mesi che si era trasferita lì con sua madre, catturando fin da subito l'attenzione di Mirko. Non fece in tempo a conoscere nemmeno il suo nome che era già entrata nel giro di Gionata, diventando la sua ragazza.

Dopo alcune frecciatine tra le due parti, tutti se ne andarono nei propri appartamenti o d'altra parte.

Mirko era l'unico rimasto lì, a fumarsi una sigaretta, guardando il cielo ancora illuminato e pieno di colori caldi, nonostante fosse tardo pomeriggio. Amava quel periodo dell'anno, le giornate più lunghe, il costante sole e la pelle che iniziava a dorarsi.

"Ei, hai una sigaretta?" una voce dolce, arrivò direttamente al cuore del ragazzo pensieroso che si girò verso di lei.

Spiazzato da quel viso chiaro e dolce, pieno di lentiggini, silenziosamente tirò fuori il pacchetto di sigarette. "Grazie." sorrise timidamente ricevendone una in mano. 

"Non penso faccia piacere a Gionata questa cosa." sussurrò il moro.

"Ti ho chiesto solo una sigaretta." lo rassicurò, per poi accendersela. Si sedette affianco a lui, su quel blocco di cemento, facendolo tutt'altro che tranquillizzare. Iniziò a guardarsi attorno. 

"Perché sei qui da me?"

"Gionata doveva fare dei giri, non avevo voglia di starmene sola a casa o con gli altri." rispose pacatamente guardando il vuoto, buttando fuori il fumo.

Rimasero in silenzio, lei guardando davanti a sé e lui, beh lui era rimasto ad osservarla nei minimi particolari, non accorgendosi che la sua sigaretta si era consumata da sola.

Le labbra della rossa che avvolgevano il filtro arancione apparivano infiammate e screpolate, sembrava quasi che le stesse per uscire del sangue. Il naso e gli zigomi pieni di piccole lentiggini le davano quell'aspetto dolce ed innocente che, invece, gli occhi neri e profondi circondati da delle occhiaie rossastre non davano affatto.

Il collo pallido pieno di grossi succhiotti violacei, sembravano appena fatti, quasi come per segno di appartenenza e per allontanarle i ragazzi di torno. 

"Come ti chiami?" chiese la rossa, facendolo ritornare alla realtà.

"Mirko." rispose incrociando il suo sguardo con quello più buio che abbia mai visto. Ma nonostante fosse così cupo da intimorirlo, era pieno di luce.

"Bene Mirko, quindi te sei del '94 a quanto ho capito da Gio."

"Si, ma tu..?"

"Io sono Selene, e sono del '95." Ridacchiò.

"Sel!" Si sentì urlare in modo aggressivo da uno dei balconi. "Sali o Gionata saprà tutto, e va di mezzo pure il tuo amichetto Rkomi."

Come in un lampo, il moro vide sfrecciare via Selena, salutandolo con un 'ciao' quasi silenzioso.

Nascosti || RkomiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora