20.

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Mirko si affrettò a prepararsi e a raggiungerla. Gli fu aperta la porta mentre lei si strigeva la sua coperta rosa da fin sopra la testa, un po' gli ricordava E.T. ma in una versione più bella e stilosa. Le sorrise ed entrò baciandole la guancia e stringendola in un veloce abbracciò.

Si guardò intorno, per essere certo che non ci fosse nessuno, e ci si buttò di peso. La guardò accomodarsi, con più leggerezza, al suo fianco, portandosi le ginocchia al petto. Credeva fosse il metodo migliore per mantenersi al caldo. La guardò per farla parlare della sera precedente, ma lei rimase in silenzio con lo sguardo perso nel vuoto.
Cosa doveva pensare? Che Gionata era davvero uno psicopatico in amore? Che quel succhiotto nero e quelle frasi erano un chiaro segno di possesso? Come avrebbe potuto sapere se il cuore batteva a diverso modo con Mirko rispetto che con lui se non poteva viversi con entrambi un'amicizia riflessiva?

"Quindi Boschetti?" Azzardò il ragazzo, facendola tornare in sè.

"Ehm..." balbettò, non sapendo che dirgli.

"Non aver paura, non ti urlerei mai contro per quel che potresti dire, né mi arrabbierò." Disse accarezzandole una guancia con molte meno lentiggini che invece, un paio di settimane prima, aveva su tutto il viso. La pelle era ancor più pallida, quasi trasparente, a tal punto da vedere le vene su alcune parti del viso.

Mirko notò poco più sotto al mento della ragazza una chiazza arancione, forse di trucco pensò, e con piccoli movimenti spostò la coperta scoprendo l'ematoma.
Il moro spalancò gli occhi sussultando, passò l'indice sul perimetro del succhiotto e notò la faccia di Selene; stava palesemente soffrendo.
Tolse il dito e le baciò lì, delicato. Quasi come un papà con la propria figlia per far guarire la 'bua'.
Si ritirò indietro e vide la ragazza in imbarazzo.

"Dice che sono solo sua, e potrà solo lui avermi." Scoppiò in un pianto isterico e impaurito. Si avvicinò alla spalla di Mirko che, con i suoi occhi color nocciola, la fece calmare.

Ma se aveva così paura del comportamento di Gionata, perché ancora pensava di essere innamorata di lui? Forse le era solo convenuto? Forse voleva dimenticarsi del moro e, il ciuffo rosso ha sfruttato l'occasione per tenerla stretta a lui dopo essersene innamorato veramente? Probabile.

"Ei Sel, nessuno può dirti di chi sei, sei tu che lo deciderai. Ma se è così, meglio se per un po' per vederci stiamo nascosti. Non dobbiamo farci vedere da lui e dai suoi soci, sennò impazzisce e potrebbe farti di peggio." Disse accarezzandole i capelli, sentendola singhiozzare sulla spalla.

"Io voglio star tranquilla con te." Sussurrò a fatica, stringendolo a lei.

"Lo so. Pure io, devo trovare un modo per togliertelo di torno, poi sarei tranquilli anche fuori da casa." Pensieroso Mirko le baciò la testa, fra i capelli. Le prese la mano e la fece intrecciare con la sua, trasmettendole un carica, una sensazione di vita, esplosiva. Il cuore partì per la sua strada, ma allo stesso tempo si calmò. Le lacrime sparirono e bagnarono il pollice del moro, a quei gesti non potè che sorridergli. Quei pochi millimetri che separavano le due calde bocche sembrarono kilometri percorsi anni prima e si unirono ad un battito di ciglia.

Nascosti || RkomiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora