19.

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"Ei Gion." Salutò il suo ragazzo, abbracciandolo e baciandogli la guancia.
Il rosso gli sorrise con un'evidente felicità che lo illuminava in viso, tutto grazie al suo arrivo e al suo comportamento dolce.
Ricambiò il bacio e la continuò a tenere stretta a sè mettendole un braccio intorno al busto mingherlino.

La serata la passarono insieme ai loro amici, tra chiacchiere e fumo, mentre le ore passavano senza che nessuno se ne accorgesse. Ma il sonno di Selene reclamava e così trascinò via Boschetti, andando a casa.

"Mamma, ti ricordi di Gionata?" Chiese, chiudendosi la porta alle spalle e superando il ragazzo che si fermò davanti alla signora di mezza età. Si strinsero la mano.

"Si, ti trovo bene." Rispose guardandolo e sorridendogli.

"Beh, tutto questo è grazie a sua figlia." Disse chinando la testa leggermente verso di lei, strizzando un occhio.

Sbuffò guardando la sua unica genita e tornò a sedersi sul divanoa guardare un film.

"Si ferma a dormire." Urlò la ragazza dall'altra parte di casa, non ricevendo alcuna risposta.

Si sdraiò senza fare troppi complimenti, raggiunto da Selene proprio affianco a lui.
La prese fra le sue braccia e le iniziò a baciare il collo.

"Ei, Gion." Sussurrò tra un sussulto e l'altro, cercando di spostarlo premendo la mano sul petto piatto.

Il ragazzo si fermò e la guardò negli occhi, quasi con le lacrime.
Il magone, un senso di dispiacere, salì in gola a lei, torturandola.

"Ma se noi... tipo... ritornassimo amici per un po'?" Balbettò con fatica, spostando lo sguardo sullo specchio che c'era sopra alla cassettiera di camera sua, in cui c'erano incastrate delle foto con Mirko e altre ancora con lui.
Le foto dei due erano a lati opposti, quasi facendolo apposta. E il suo sguardo si trovava in mezzo, ma con il pensiero fisso sul ragazzo moro che sorrideva e voleva aspettarla, prima di perderla sul serio.

Gionata le strattonò il braccio e iniziò a  sbraiatare cose insensate.

"Tu sei mia, nessuno potrà portarti via. Staremo insieme tutta la vita." Aggiunse.

"Gion, sei giovane e ci sono miliardi di ragazze... poi è solo per un po'." Spiegò cercando di fargli cambiare idea, invano.

Alle 2 di notte, Gionata e Selene erano ancora a litigare... o meglio, lui le urlava contro e lei stava in silenzio a guardare le lenzuola, mentre le lacrime silenziosamente scorrevano lungo quel viso pallido.

Si addormentò così, senza sentire più nulla.

Il giorno dopo si risvegliò sola, così si alzò e andò in bagno per farsi una doccia e vedere che fare.
Nel guardarsi nello specchio, prima di chinarsi a lavare i denti, notò un nuovo succhiotto, grosso e quasi nero, appena sotto alla mascella. La cosa le preoccupò, perché lo aveva fatto senza il suo permesso?
E se le avesse rotto qualche vena? Il colore era davvero spaventoso.

Dopo essersi lavata, prese del trucco e cercò di coprirselo, ma era solo peggio.
Guardò il telefono, sospirando e notò dei messaggio di Mirko della sera precedente.

Da Mirko:
Ei tutto bene? Ho sentito Gionata tutto sto tempo urlare, fammi sapere.

Da Mirko:
L'ho appena visto, sembrava arrabbiato.

Da Mirko:
Ei, ci sei? Mi sto preoccupando per te.

Da Mirko:
Se vuoi passo domattina, buonanotte stella

A Mirko:
Ei, se vieni su a me fa solo piacere.
Ti aspetto.

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