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La relazione tra Mirko e Selene andava a gonfie vele, non furono più disturbati dal ciuffo rosso che lanciava solo occhiatine alla ragazza per capire come stesse andando. La loro relazione era appena iniziata da poco più di un mese e, fra le mille smancerie e discussioni, arrivò settembre.
Faceva già fin troppo freddo quell'anno, la pioggia sembrava essere diventata il nuovo sole e la nuova luna. I nuvoloni grigi rendeva tutto molto più cupo quel condominio che la rossa nell'ultimo periodo per passarci il meno tempo possibile trovò un lavoro da barista, e cameriera, in un locale a piazzale Corvetto.

Era una sera delle tante in cui avrebbe dovuto lavorare, decise di andare con i mezzi sapendo che il suo ragazzo fosse con i suoi amici e già sarebbe andato a riprenderla a fine turno verso l'1 di notte.
Si accese la sigaretta appena uscita e posando lo sguardo sulla fiamma dell'accendino non fece caso a Gionata che le stava andando incontro, per tornare a casa.

Lo notò pochi istanti dopo e passandosi affianco sentì quell'aroma d'erba misto tabacco. Non si parlavano da quella sera e lui non sembrava esserne dispiaciuto. Sorrideva, quasi facendola sentire presa in giro. Lasciò stare e andò per la sua strada.

A lavoro si divertì insieme ai suoi colleghi di sala: Eleonora e Diego. Come ogni tardo pomeriggio il locale si riempiva di persone uscite da lavoro per fare un'aperitivo, soprattutto i venerdì. Sel cercava il più possibile di stare insieme ai clienti, così da staccare dalla sua monotona vita da quartiere e fingendosi una studentessa che lavorava per mantenersi. Tutti le si mostravano più interessati a lei e apprezzata, visto che lo faceva solo Mirko per com'era realmente.

"Salve signori, cosa vi porto?" Domandò regalando un grosso sorriso vedendo dei ragazzi poco più grandi di lei vestiti in modo elegante.

"Piccola, abbiamo gli stessi anni." Disse uno dei quattro ridendo.

Prese le ordinazioni e dopo aver fatto preparare il bere, e un paio di stuzzichini da Diego, portò al tavolo il tutto.
Allungò i bicchiere verso le varie posizioni annunciando i vari alcolici, che avrebbe bevuto anche lei molto volentieri, e nel farlo la maglietta le si alzò sul fianco sfoggiando un suo tatuaggio: un fior di loto.

"Oh... ne hai più da scoprire?" Chiese lo stesso di prima, con fare pervertito.

I suoi amici rimasero in silenzio con il ghigno in faccia e Selene, facendo finta di nulla, si girò e tornò al bancone da Diego.

La serata per il resto fu frenetica e le passò velocemente. Si tolse il grembiule che teneva in vita e prese le sue cose salutando i cuochi e gli altri.
Uscì e sotto la tempesta si appoggiò alla vetrata del locale aspettando Mirko.
Dopo cinque minuti, provò a chiamarlo ma non rispose, così si accese una sigaretta provando successivamente a richiamarlo, ma partiva subito la segrereria telefonica.

Una macchina dopo venti minuti, e dopo che tutti se n'erano andati nel frattempo, sfrecciò davanti a lei frenando di colpo. La macchina di Mirko.
Corse verso ad essa aprendo la portiera e salì.

"Me lo dicevi e tornavo con i mezzi." Sussurrò infastidita non degnandolo di uno sguardo.

Il ragazzo era spettinato e col braccio appoggiato al finestrino che avvicinava la mano alla sua bocca per torturarsele, pensieroso.

"Scusami amore, mi sono perso a parole con gli altri." Rispose lui, trasmettendo insicurezza nel noto di voce.

Si girò verso di lui e Selene gli baciò la guancia. Fu interrotta dalla chiamata che ricevette Mirko e lei glielo prese pensando che fosse Falco, ma si ritrovò sulla schermata il nome di una certa 'Alessia'. Non gli aveva mai detto che aveva amiche, ma non si arrabbiò e le disse di posare il telefono. La notifica di un messaggio glielo fece riprendere in mano e rimase spiazzata da quel che c'era scritto.

Da Alessia:
Divertito cucciolo? Dovremmo farlo più spesso😏

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