3.

1.3K 56 0
                                    

Quella stessa sera Mirko, aspettando sul pianerottolo di casa sua i suoi amici, incontrò Gionata mentre saliva le scale per andare al piano sopra al suo, dove abitava la rossa. Sicuramente dovevano fare qualcosa pensò il moro. I due si scambiarono uno sguardo pieno di odio.

"Ti sei talmente innamorato di me da non scollarmi di dosso gli occhi?" Stuzzicò il tinto, sorridendo in modo beffardo.

"Mi fai talmente schifo..." rispose arricciando il naso.

Gionata rise di gusto e continuò a salire le scale, mentre Mirko subito dopo accolse in casa sua i suoi amici per una partita alla play.

Quella serata la passò sul divano, nemmeno guardando i suoi amici giocare, ma stando a pensare a cosa faccia stare così attaccata Selena a quel mostro di ragazzo. I vari joint passavano a rotazione, stappando una birra dopo l'altra, fino a quando decisero di scendere giù, alle solite panchine.

La comitiva dei '92 era già al loro posto, ma senza Gionata, che era con Selena, erano molto più simpatici e disponibili ad aiutarli. Difatti si erano avvicinati i due gruppi, ma non abbastanza da crearne uno, in caso arrivasse il loro 'leader'.

"Rkomi, tutto bene?" Disse uno degli altri allungandogli la mano. "Ti vedo preso bene stasera."

"Sisi." Rispose ridendo, chinando la testa.

"Oh, arriva Gio." Sussurrano.

Agli occhi di Mirko la scena fu raccapricciante. Il suo sorriso stampato in faccia in poco tempo svanì.

I due rossi arrivano insieme, lei sotto al braccio di lui, che a quanto pareva non riusciva a reggersi in piedi. La faccia pallida, faceva risaltare gli zigomi arrossati e le labbra perdevano qualche goccia di sangue. Lo sguardo spento e fisso verso il moro, la fecero sentire un vuoto allo stomaco.

"Oi Sel." Rise Gionata. "Ci sei?"

Non sentiva niente, sentiva solo i battiti del suo cuore che piano piano si fecero sempre più deboli e meno frequenti. Gli occhi dalle pupille a spillo e lucidi iniziarono a battere lentamente.

"Selene." Disse preoccupato un'altro, pizzicandole la guancia.

Il corpo fragile e ossuto iniziò ad accasciarsi a terra, partendo per un viaggio tutto suo.

"Cosa le hai dato?" Urlò sempre lo stesso ragazzo, spingendo il suo 'fidanzato' per poi correrle in soccorso.

"La sua solita merda." Rise. "È normale."

"Non è normale Gionata, metti che smette di respirare? Ha il cuore che manco lo sento." Dice appoggiando l'orecchio al petto piatto della ragazza.

Mirko, insieme ai suoi amici, rimasero senza parole.

"Cosa prende?" Provò a chiedere il giovane, avvicinandosi.

"Si cala di tutto, è abituata ragazzi. La porto su e domani sarà come un fiorellino." Lo ignorò.

"Fumava l'ero, poi ha smesso e ha iniziato con il metadone." Spiegò a Mirko il ragazzo che era accovacciato vicino a lei. Iniziò a darle qualche schiaffo leggero in viso e iniziarono a vedere gli occhi che si rovesciavano. "Ei Sel, ci sei?"

La ragazza iniziò a sorridere affannata.

"Ci sono."

Il moro restò a guardarla lì, ai suoi piedi, affiancato dal suo peggior nemico.

"Sto da dio, per un attimo ho pensato di morire." Rise con quelle poche forze che aveva.

"Meglio se la porti a casa Boschetti." Consigliò Mirko, e quella volta il rosso rimase in silenzio e la riportò nel suo appartamento, mettendola a letto.

Nascosti || RkomiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora