7.

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Passarono un paio di settimane e, ogni giorno, i due ragazzi si vedevano nei loro appartamenti o per uscire insieme al resto della compagnia di lui.
Conobbe persone fantastiche, non che quelle con cui usciva Gionata fossero da meno ma erano sempre loro stessi e molto più simili a lei.

"Piccolina." Disse Falco, un amico d'infanzia di Mirko. La prese sotto braccio e le arruffò un po' i capelli, facendola ridere.

La risistemò e le lasciò un bacio sulla guancia, cosa che il ragazzo che conosceva da più tempo non aveva ancora fatto. Lui stava a guardare la scena molto attentamente, seguendo ogni piccolo movimento che faceva Falco su quella ragazza.

Tutti avevano palesemente capito che provava qualcosa in più che un'interesse e Falco non gliela avrebbe mai portata via, ne era certo.

"Ciao ragazzi." Salutò Selene.

Si sentirono dei fischi provenire dalla parte di Boschetti, non molto lontano da dove erano loro, e difatti era lui.

"Bimba, te la fai con loro ora?" Gridò, per poi mettersi a ridere. I suoi compagni rimasero in silenzio, anzi continuarono a parlarsi fra di loro, indifferenti davanti alle parole del rosso. Non volevano problemi con lui.

In Mirko salì un senso di rabbia immenso. Erano giorni che continuava con questa storia e ne aveva abbastanza anche per lei.
Iniziò ad andargli incontro, nonostante Sel e i suoi amici cercarono di trattenerlo.

Gion notandolo, sorridendo, gli andò incontro. Si fermarono uno davanti all'altro e si guardono.

"Hai finito il teatrino?" Domandò il più giovane.

Scosse la testa. "Sai, sono un po' invidioso, era piuttosto brava." Rispose strizzando un'occhio, ridendo.

Fu lì che Gionata incassò un pugno di Mirko sullo zigomo, facendolo sanguinare un po'. Nemmeno il tempo di realizzare che quest'ultimo si ritrovò a terra con il ragazzo dal ciuffo rosso a cavalcioni su lui, mentre gli sferrava vari pugni.

Tutti corsero in emergenza lì, Selene compresa.

Qualcuno tirò su di peso Gion che, con le braccia dietro la schiena tenute da un suo socio, sputò a terra, vicino al corpo del ragazzo ormai con il volto pieno di sangue.

"Ei Mirko." Disse lei con le lacrime agli occhi, appoggiando la sua mano sul suo petto. Faceva fatica a respirare, ma lui era lì a guardarla, pensò che ne valse la pena.

Si sedette, tirandosi su.

"Vuoi andare in ospedale? Sei conciato..." continuò lei preoccupata, togliendogli dei ciuffi di capelli dalla fronte.

"No, farebbero mille domande e poi chiamarebbero i carabinieri per la denuncia." Spiegò Falco. "Lo portiamo a casa." Aggiunse, facendolo appoggiare a lui e iniziando ad incamminarsi verso l'appartamento.

L'amico dei due li lasciò sul divano, andandosene.

"Non dovevi, si sa che fate così con le ragazze." Disse la rossa, spostandosi i capelli dietro l'orecchio e disinfettandogli con un batuffolo di cotone le varie ferite.

Tra le varie espressioni e sussultazioni Mirko riuscì a ribattere contro lei. "Non si fa così con le ragazze. Vanno trattate come se fossero le proprie mamme, o sorella. Con rispetto, anche se non le si conosce."

Selena ingoiò la sua saliva rumorosamente, non sapendo che dire, rispecchiando il suo comportamento verso di lei.

"Grazie." Sussurò, alzando lo sguardo verso il suo, contonuando a tamponare le ferite.

I due sguardi così sinceri si rispecchiavano l'uno dentro l'altro.

"Mi aiuti in tutto." Continuò lei, mentre lui prendendole il viso fra le mani l'avvicinò a sè.

Apnea, che smise di esserci non appena le loro labbra si sfiorarono e continuarono a farlo fino a quando Mirko capì che per lei andava bene. Quel rossore sulle guance, non poteva dire altro.

Nascosti || RkomiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora