I due scesero dall'auto una volta giunti presso un locale semplice e nemmeno tanto affollato, perfetto per mangiare qualcosa insieme in tranquillità.
"Quel tavolo sembra perfetto." Yoongi indicò alla ragazza una postazione sul retro, accanto alla parete in vetro che affacciava sulla parte più luminosa della strada.
Jennie annuì e vi si diresse, seguita dal maggiore.
Quando entrambi si sedettero, si guardarono l'uno negli occhi dell'altra, non avendo bisogno di parole per capirsi.
Successe lo stesso la prima volta che si videro.
Jennie si trovava presso lo studio di uno psicologo, aspettando il suo turno da molto perché era arrivata con un'ora di anticipo, non avendo molto da fare al di fuori di ciò.
All'improvviso sentì una porta sbattere ed un ragazzo passarle davanti. Aveva i capelli di uno biondo sbiadito ed un'espressione davvero furiosa in viso. Si fermò davanti a lei, respirando affannosamente per la rabbia.
"Se non vuoi peggiorarti la giornata, ti consiglio di non entrare in quella cazzo di stanza" le aveva detto. Inutile dire che gli diede ascolto.
Fu così che i due si conobbero, entrambi nel momento peggiore delle loro vite. Si aggrapparono l'uno all'altro, mantenendo sempre un certo distacco affettivo.
Con il passare del tempo, Yoongi si era apparentemente calmato; prendeva le sue medicine, ma non faceva più visita allo strizzacervelli. Piuttosto, preferiva passare a prendere la ragazza e trascorrere fuori del tempo con lei quando si sentiva particolarmente nervoso e di cattivo umore, così poteva distrarsi.
Inoltre, bisogna dire che il ragazzo le si era affezionato, anche se non lo dava mai a vedere. Gli andava bene come Jennie tenesse una certa distanza tra di loro, perché altrimenti non avrebbe saputo come comportarsi con lei e il loro rapporto si sarebbe rovinato o, forse, non sarebbe mai cominciato.
Gli bastava prendersi cura di lei ed accertarsi che si liberasse di tanto in tanto dei pensieri cattivi, che mangiasse regolarmente e non si lasciasse sprofondare troppo.
Ciò implicava notti trascorse insieme mentre la ragazza piangeva a dirotto sul letto di fianco a lui, raggomitolata tra le coperte.
Gli aveva parlato così tanto di lui, che a Yoongi sembrava di averlo conosciuto di persona.
Jennie gli ripeteva sempre che lo avrebbe adorato se avesse avuto la possibilità di passare del tempo con lui e Yoongi, per un qualche inspiegabile motivo, le credeva.
I due furono riportati alla realtà, quando il cameriere si avvicinò al loro tavolo e chiese con voce gentile: "vi porto del pollo fritto?"okay, ora sapete come Jennie e Yoongi
si sono conosciuti ed avete una panoramica
generale del loro rapporto; inizia ad essere tutto più chiaro, no?
grazie per essere giunti fin qui, fatemi sapere in un commento cosa ne pensate *heart*
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Amnesia; p.jm
FanfictionQuando si staccarono, con il fiato corto, i visi arrossati e gli occhi che luccicavano, si guardarono intensamente e Jennie capì quale piega avrebbe preso la sua vita da quel momento in poi. "Voglio realizzare il libro, si chiamerà Amnesia."