Toc toc.
"Baby nal teojil geotcheoreom anajwo geuman saenggakhae mwoga geuri eoryeowo!"
Toc toc.
"Majimakcheoreom ma-ma-majimakcheoreom."
Toc Toc.
Finalmente, dopo l'ennesimo bussare, Jennie si accorse che qualcuno la stava aspettando alla porta, ma fino ad allora non se ne era resa conto perché troppo impegnata ad interpretare una canzone di uno dei suoi gruppi preferiti. Sfilò velocemente gli auricolari dalle orecchie e con dei saltelli arrivò alla porta, aprendola prima un po' per sbirciare e vedere di chi si trattasse e poi del tutto quando scoprì che era Jimin. Un sorriso si aprì sulle sue labbra nel vederlo e lo fece entrare nella sua stanza sentendosi improvvisamente felice per quella visita inaspettata.
Il ragazzo le porse una scatolina di plastica contenente uno dei dolci preferiti di Jennie e quest'ultima s'insospettì, aggrottando la fronte mentre un ghigno prese spazio sul suo viso. Afferrò la scatolina, pronta a deliziare il pezzo di torta, in seguito decise di metterlo da parte per dedicarsi prima al suo ragazzo.
"Come mai sei qui?"
Chiese, tornando a sedersi sul letto e Jimin la seguì a sua volta, lasciandosi cadere però di schiena sul materasso. Sollevò un po' il busto e si appoggiò ad un braccio, rivolgendole poi uno dei suoi soliti sorrisi sfacciati ed adorabili allo stesso tempo.
"Non ti sono mancato?"
Jennie alzò gli occhi al cielo cercando di nascondere quell'espressione che si creava ogni volta che lo vedeva, dovuta alle mille sensazioni che le faceva provare a causa del suo fascino e quel grave tono provocatorio. Lo guardò mordendo nervosamente il labbro inferiore, però non riuscì a contenersi ancora oltre e si sedette a cavalcioni sul suo bacino, appoggiando poi il proprio petto a quello dell'altro e in quella posizione lo avvolse in un abbraccio affettuoso.
Jimin rise a quella visione e ricambiò l'abbraccio di quel piccolo cucciolo di koala, lasciandole un bacio tra i capelli. Jennie alzò il viso e fece per sporsi per far incontrare le loro labbra, ma improvvisamente si fermò quando un pensiero le balenò nella mente.
"Sei venuto qui e mi hai portato un dolce; cosa mi stai nascondendo Park Jimin?"
Lo sguardo del ragazzo vagò nervosamente per tutto la stanza, poi si fermò di nuovo sul viso troppo vicino di Jennie. Aprì la bocca per parlare, ma si perse negli occhi di Jennie che lo scrutavano attenti e poi sulle sue labbra carnose che non aspettavano altro che essere dominate dalle proprie e stava per accontentarle, quando però poi Jennie si schiarì la voce, come richiamo alla realtà.
"Uhm, sì, volevo chiederti una cosa..."
okay,
voglio scusarmi se questo capitolo non è un granché ed è scritto abbastanza male, ma ultimamente quando mi ritrovo a scrivere un capitolo in generale mi sembra quasi di essere stata drogata e perdo anche la capacità di ragionare.
spero in ogni caso che possiate apprezzarlo e a breve pubblicherò il prossimo che, per fortuna, è già pronto.
dato che ho questo momentaneo blocco, se la storia non dovesse piacermi potete anche dirmelo e smetterò di scriverla.
abituata a scrivere Coldness, dove Hae e Yoongi sono due acidoni, quando scrivo di Jimin e Jennie mi si apre il cuore e li rendo particolarmente sdolcinati; ma che ci posso fare? Jimin lo immagino proprio così, un ragazzo dolce, ma finto innocente che sa di poterti rovinare la vita con un semplice sorriso dei suoi.
okay, ora basta
grazie per i voti e i commenti ai capitoli precedenti, vi voglio tantissimo bene!
*gummy smile*
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Amnesia; p.jm
FanfictionQuando si staccarono, con il fiato corto, i visi arrossati e gli occhi che luccicavano, si guardarono intensamente e Jennie capì quale piega avrebbe preso la sua vita da quel momento in poi. "Voglio realizzare il libro, si chiamerà Amnesia."