Il buon umore di Jennie era sparito del tutto con il trascorrere della serata e Yoongi non riusciva a non sentirsi in colpa credendo che fosse a causa sua e delle sue pessime idee. La ragazza, però, non incolpava nessuno, se non il crudele destino che aveva tirato via dalle sue mani la cosa più preziosa che aveva mai posseduto. Quando ebbero finito di mangiare, Yoongi pagò velocemente per ciò che era stato consumato e poi accompagnò la ragazza dove aveva lasciato la propria auto, in un muto silenzio. Entrarono entrambi nel veicolo e il maggiore guidò fino all'appartamento della ragazza. Quando arrivarono, però, Jennie non accennò a voler scendere, al contrario, si liberò in un sospiro.
"C'è qualcosa che non va?" Azzardò Yoongi, consapevole di non essere la persona più adatta a consolare in certi casi. Jennie non parlò, né si mosse, come se fosse combattuta con se stessa; poi si voltò verso il ragazzo, il quale poteva vedere il suo nervosismo da come torturava le maniche della maglia che indossava, tirandole su e giù di continuo con le mani.
"Y-yoongi?" Chiese, dopo un po', senza guardarlo.
"Uhm, sì?"
Jennie sospirò ancora, volendo solo sprofondare in quel sediolino per sempre.
"L-lo so che non dovrei sempre disturbarti ed approfittare della tua gentilezza, però... sì, insomma, mi chiedevo..." Yoongi la guardò in silenzio, aspettando che la ragazza si facesse coraggio ed esprimesse i suoi pensieri. Jennie alzò finalmente lo sguardo, puntando i suoi occhi felini su quelli scuri del maggiore e prese a mordicchiarsi nervosamente il labbro inferiore.
"Non è che ti andrebbe di restare anche questa notte con me? Userò io il divano questa volta..." Riuscì finalmente a dire, inclinando leggermente il capo di lato mentre con ansia aspettava una risposta da parte del ragazzo. Desiderava tanto non restare sola quella notte, però non voleva che l'altro si sentisse obbligato a starle sempre intorno e ad accettare ogni sua richiesta solo perché provasse pena.
Yoongi non rispose e non fece altro che scendere dall'auto; quando vide che Jennie, ancora perplessa, non si era mossa di un millimetro, la richiamò e la incitò ad entrare in casa.
La ragazza gli sorrise riconoscente ed uscì dal veicolo, dirigendosi verso la porta d'entrata.
Dopo circa mezz'ora, erano entrambi seduti sul divano. Yoongi indossava una delle felpe che aveva lasciato a casa della ragazza per emergenze come quella, mentre Jennie era nel suo pigiama, rintanata sotto una coperta di lana. Fissava il vuoto ed inerme com'era sembrava si fosse pietrificata. Yoongi posò una mano sulla sua spalla, come per risvegliarla da quello strato di trance, e lei, di tutta risposta, appoggiò il capo sulla sua spalla. Il ragazzo ne rimase sorpreso, perché Jennie non si era mai spinta troppo in avanti con il contatto fisico e di conseguenza, anche lui non l'aveva mai forzata. Cinse le sue spalle con un braccio ed aspettò che la ragazza si addormentasse, per poter poi fare lo stesso.
a me piacciono troppo questi due, non so voi
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Amnesia; p.jm
FanfictionQuando si staccarono, con il fiato corto, i visi arrossati e gli occhi che luccicavano, si guardarono intensamente e Jennie capì quale piega avrebbe preso la sua vita da quel momento in poi. "Voglio realizzare il libro, si chiamerà Amnesia."