diciannove.

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Si svegliò alle cinque del mattino e, nonostante fosse domenica, si alzò dal pavimento dove aveva scomodamente dormito e si sedette alla scrivania per riprendere il lavoro da dove lo aveva lasciato. Una doccia le avrebbe fatto sicuramente bene, così come mettere qualcosa nello stomaco, ma non ne aveva il tempo perché sapeva di dover approfittare di quelle ore mattutine di massima produttività per darsi da fare. In quei giorni, però, si era sforzata davvero tanto e non aveva mangiato complessivamente molto, quindi di forze non ne aveva abbastanza; ma decise di continuare, nonostante le bruciassero gli occhi, la schiena fosse a pezzi e la testa fosse abitata da tanti piccoli martelli in funzione. Dopo tre ore intense di lavoro, si rese conto di dover dare una pulita alla casa e a se stessa perché non voleva farsi vedere da quello stato da Yoongi, il quale sarebbe venuto verso le dodici per pranzare insieme a lei.

Jennie sapeva che l'unico motivo per cui lui continuava a starle accanto era che anche lui era solo quanto lei e non aveva altra scelta, per cui ogni giorno sperava che Yoongi conoscesse una bella ragazza che potesse prendersi cura di lui come Yoongi si prendeva cura di Jennie e così si sarebbe allontanato da quella massa di di lacrime e negatività che era lei. 

Jennie non era mai stata il tipo capace di ringraziare le persone senza sentirsi in imbarazzo o di chiedere scusa ad alta voce, però era davvero riconoscente a Yoongi perché nonostante tutto non si era stancato di trascorrere il tempo con lei e si adoperava sempre per strapparle un sorriso. Decise quindi di ringraziarlo preparandogli i piatti migliori che potesse fare e si impegnò per tutto il resto della mattinata ai fornelli, tagliando verdure e cuocendo la carne a puntino. Voleva che Yoongi fosse fiera di lei e si sentisse felice nel mangiare tutto quel cibo, era il minimo che poteva fare per lui. 

Al suo arrivo in tutta la casa aleggiava un buon profumino da far venire l'acquolina persino a Jennie stessa.

Quando andò ad aprirgli la porta, lo vide con un mezzo sorriso sulle labbra ed una torta confezionata tra le mani.

"Lo so che queste del supermercato non sono buone come le tue, ma ho pensato che un po' di dolcezza ci avrebbe fatto bene." E si strinse nelle spalle, rendendosi conto solo nel momento in cui aveva pronunciato quelle parole ad alta voce, quando stupido fosse stato. Ma Jennie si lasciò andare in un sorriso spontaneo e prese la torta, appoggiandola sul mobile accanto alla porta, per poi stringere il ragazzo in un forte abbraccio per mostrargli la sua riconoscenza. Senza aspettare oltre, Yoongi ricambiò l'abbraccio stringendola forte tra le proprie braccia, consapevole di dover approfittare di quei rari momenti di affetto e felice di averle strappato ancora una volta un sorriso.








non ho riletto, scusatemi

Amnesia; p.jmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora