venticinque.

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Quella stessa sera Jennie e Yoongi erano seduti attorno al tavolo di casa, quella della ragazza, e stavano cenando tranquillamente mentre in tv un canale nazionale dava una commedia leggera. Le voci degli attori aleggiavano nella stanza silenziosa, accompagnati dai rumori delle bacchette nelle ciotole ed un'aria rilassante girava attorno ai due. Jennie consumava tranquilla la sua zuppa, svuotando per un po' la mente dai problemi e rilassando i propri muscoli dopo una giornata di lavoro mentre Yoongi la guardava, vedendola distratta su chissà che cosa, tanto da non notare il suo sguardo fisso su di lei. Sorrise nel vedere come giocherellava con la catenina al polso e arricciava di tanto in tanto il naso mentre pensava a chissà cosa. Il sorriso gli sparì quando ricordò del discorso che doveva farle e della proposta che aveva in mente. Era nervoso. Temeva di essere invadente o poco delicato, eppure gli sembrava una buona idea e voleva almeno provarci, forse così Jennie sarebbe stata un po' meglio.

Si schiarì la voce ed attirò la sua attenzione così com'era il suo intento. La ragazza lo guardò perplessa, mantenendo le bacchette tra le dita a mezz'aria.

"Vorrei parlarti di una cosa," ma non so da dove cominciare, avrebbe voluto aggiungere.

Jennie poggiò le bacchette nella ciotola e si appoggiò con le braccia sul bordo del tavolo, dandogli ora tutta la propria attenzione.

Yoongi lo prese come un segnale per continuare e posò a sua volta le bacchette, lasciando vagare lo sguardo all'interno della stanza come se le parole giuste fossero presenti lì da qualche parte. Ritornò poi a guardarla, notando di averla fatta aspettare un po' e che il suo silenzio avrebbe potuto preoccuparla.

"Ricordi quando mi hai parlato di Jimin e ti ho detto di mettere adesso tutto da parte?"

Jennie annuì, incitandolo a continuare. Si sentiva allo stesso tempo curiosa di vedere dove volesse andare a parare e preoccupata perché Jimin sarebbe stato sempre un tasto dolente per lei.

"Se scrivessi della tua storia con lui? Intendo, un libro, che puoi tenere per te da parte, nell'angolino più nascosto del tuo armadio così da poterti permettere di resettare tutto e ricominciare da capo, senza però avere il timore di perdere nulla di ciò che hai vissuto con lui."

Yoongi parlò velocemente, ma in modo abbastanza chiaro per farsi capire dalla ragazza, e quando terminò, restò semplicemente in silenzio, guardando nervosamente Jennie che sembrava essersi assentata per un momento dal pianeta Terra.

Restarono in silenzio entrambi per dei minuti che scorsero più lenti andando contro ogni legge della fisica, con i loro corpi e le loro menti colmi delle più contrastanti emozioni.

Quando Yoongi stava seriamente pensando di uscire da quella stanza e scappare via, Jennie finalmente parlò: "Mi sembra un'idea geniale, ma al momento non riesco ad articolare bene i miei pensieri e dirti cosa ne penso davvero. Posso solo ringraziarti per aver preso tanto a cuore la mia situazione. Ancora non capisco perché tu faccia tutto questo per me."

Nemmeno Yoongi lo sapeva, lo faceva e basta e in realtà non credeva neanche di fare chissà che cosa. Si limitava ad ascoltarla e a starle vicino, ma infondo non aveva di meglio da fare nella sua vita e si era affezionato a quella ragazza più del dovuto.

Jennie si alzò e raccolse entrambe le ciotole dei due, accertandosi prima che Yoongi avesse finito di mangiare e poi insieme sparecchiarono il resto e misero in ordine la cucina, mentre il film che stavano guardando era ormai finito, lasciando spazio ad un altro.

Dopo poco meno di un'ora, erano entrambi sul letto della ragazza perché quest'ultima aveva chiesto di dormire insieme anche quella notte, essendo sempre meno abituata a farlo da sola. Yoongi aveva accettato, come al solito. Non c'era nessuno che lo aspettasse a casa. Jennie si era aperta un po' di più ed aveva meno problemi a stargli vicino, non si sa se questo fosse perché si sentiva davvero a suo agio con Yoongi e si fidava abbastanza da lasciar cadere le barriere tra di loro o se semplicemente il suo bisogno di affetto e sostegno era più forte di tutte le paure.

Così i due erano abbracciati sotto una coperta leggera. Yoongi aveva il proprio braccio attorno le spalle di Jennie e lei abbracciava il suo busto con entrambe le braccia, usando il suo petto come cuscino. Stavano semplicemente guardando il soffitto quando la ragazza gli chiese se Jimin potesse offendersi nel vederla così vicina ad un ragazzo che non fosse lui e Yoongi la rassicurò dicendole che Jimin si fidava di lei e sapeva che Jennie non avrebbe più amato nessuno come aveva amato e continuava ad amare lui. Non era certo che questo fosse vero, ma per quella volta decise di essere egoista e di tenersi per se la ragazza, pur consapevole che non avrebbe ottenuto mai nulla più di un abbraccio e si faceva andare bene la cosa.

Jimin era pure morto, ma era più vivo che mai nei cuori e nelle menti di chiunque, in un modo o nell'altro, aveva avuto a che fare con lui.

morta, ho finito questo capitolo ieri ed ho dimenticato di pubblicarlo... ma che fine sta facendo la mia testa?
sono tornata dalle vacanze, ho una connessione decente e un po' di tempo in più per aggiornare, quindi mi scuso per aver fatto passare di nuovo un'eternità e vi ringrazio per aver letto fin qui *finger heart*

Amnesia; p.jmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora