dodici.

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Jennie stava aspettando Jimin fuori la sua aula, ma dopo dieci minuti dal suono della campanella ancora non se ne vedeva ombra e stava iniziando a pensare che il suo ragazzo, da bravo sbadato che era, aveva dimenticato di doverla incontrare dopo la fine delle lezioni per andare a comprare dei libri insieme nella nuova libreria. Dopo aver atteso per troppo tempo, decise di aprire la porta della stanza per assicurarsi fosse vuota, ma quello che le si presentò davanti non le fece affatto piacere. Jimin era nel fondo dell'aula, chiacchierando e sorridendo fin troppo ad una ragazza. Quando quest'ultima si voltò, per spostarsi i capelli su una spalla, e Jennie la riconobbe. Era l'ex di Jimin, e stava stringendo il suo braccio mentre gli civettava intorno. Al ragazzo non sembrava dispiacere ed invece di allontanarla, le era così vicino che se solo la stupida si fosse protesa un po' di più in avanti, avrebbero potuto baciarsi.

Jennie non fece nulla, voleva solo osservare per capire quanto in là si fossero spinti, ma quando vide Jimin avvolgerla in un caloroso abbraccio, non poté più vedere nulla a causa della rabbia provocata dalla gelosia. Fu in quel momento che Jimin la vide e il suo viso sbiancò, sapendo di essere in guai seri, perché Jennie aveva sicuramente frainteso la situazione.

"Beh, cara, adesso devo lasciarti. Devo svolgere una commissione, ci sentiamo!" E le rivolse un ultimo sorriso prima di correre alla porta, dove una Jennie furiosa la stava aspettando.

"E quindi io sarei solo una commissione? Non potevi dirle che la tua stupida ragazza ti stava aspettando da venti minuti?" Gli chiese la ragazza, con tono fin troppo pacato, e Jimin stava per sospirare per il sollievo credendo di averla scampata, ma dovette ricredersi quando la sua ragazza gli diede le spalle e prese a camminare da sola verso l'uscita dell'edificio.

"Jenn, dove stai andando?" Le corse dietro e quando le fu abbastanza vicino, le afferrò una spalla facendola voltare.

"La domanda è: cosa stavi facendo tu con quella?" Chiese Jennie, con il sangue che le ribolliva nelle vene, non riuscendo proprio a trovare una giustificazione plausibile.

"Stavamo solo parlando, non essere stupida."

A quelle parole non poté che rimanere in silenzio. Odiava quando Jimin la trattava così, come se immaginasse le cose, come se fosse normale che due ex si abbracciano e scherzano tra di loro nonostante la loro relazione travagliata e nonostante Jimin sapesse quanti complessi di inferiorità avesse avuto Jennie a causa sua, quante volte lo aveva rifiutato perché non voleva essere solo un ripiego. Eppure puntualmente lui tornava da quell'essere miserabile, nascondendosi dietro quelle che per Jennie erano solo scuse.

"Se proprio ci tieni tanto a stare ancora con lei, perché non mi lasci e te la riprendi? Ah giusto, perché è stata lei a tradirti, non ti rivorrebbe mai indietro." Sputò fredda e sapeva di aver esagerato, ma infondo era solo la verità ed era troppo nervosa per contenersi.

"Certe volte sai essere proprio una stronza, sai?" Osservò semplicemente Jimin, guardandola con disprezzo, prima di andare via da quel posto, mandando al diavolo il loro piano di comprare libri.

non so se si capisce qualcosa HAHA

Amnesia; p.jmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora