†ThīrtÿΨ

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Chenle's POV

Ero ormai sveglio da un po', mi stavo godendo quelle dolci carezze che il ragazzo mi stava donando, ci conoscevamo da così poco eppure lui mi era stato accanto sin da subito.  Non appena uscì dalla stanza io mi tirai su a sedere e mangiai. Quella giornata passò lentamente e fu anche noiosa, era inevitabile che non vedevo l'ora fosse il giorno dopo per rivedere Jisung.

Jisung's POV

Dopo essere tornato in camera da Ten hyung e Taeyong hyung, io e il primo nominato tornammo a casa, pranzammo e poi passammo un pomeriggio normale, né troppo noioso ma neanche troppo divertente. Andai a dormire molto presto, impaziente dell'arrivo del giorno successivo.

Mi svegliai di buon'ora e dopo esserci preparati andammo in ospedale, lasciai Ten davanti alla porta della stanza di Taeyong, dicendogli di salutarlo da parte mia.
A passo veloce iniziai a incamminarmi verso la camera di Chenle.
Una volta entrato notai che stava dormendo, mi sedetti nello stesso punto del giorno prima e lo guardai. Non volevo svegliarlo, aveva detto che dormiva poco, ovviamente non avevo intenzione di disturbarlo.

Passarono i minuti e io non mi stancavo di guardarlo, finché qualcosa mi attirò e avvicinai la mano alla sua guancia.
«Sei davvero molto carino, Chenle...» sussurrai ma non lo accarezzai anche se ero molto vicino per farlo.

Rimasi con la mano sospesa nel vuoto per qualche secondo, mi chiesi se dovessi farlo.
In quel momento mi feci svariate domande, o meglio, paranoie.
E se si fosse svegliato e non l'avesse presa bene? Insomma ci conosciamo da praticamente pochissimo, senza contare i momenti passato mentre lui dormiva, praticamente avevamo passato mezz'ora insieme e io ero già così affascinato da lui, ho sempre saputo di non essere come gli altri, in poche parole ho sempre saputo di essere gay, però non l'ho mai ammesso, neanche a me stesso.

Ogni mio dubbio fu smentito quando sentii qualcosa sul palmo della mia mano, era la guancia di Chenle, si era avvicinato lui. «Perché hai avvicinato la mano ma non l'hai appoggiata?» chiese lui, sussurrando, ma senza riaprire gli occhi.
«I-io... Insomma... Non sapevo come l'avresti potuta prendere.» risposi io balbettando, in modo nervoso.
«A quanto pare voglio che tu sia il più vicino possibile a me.» disse, poi aprì gli occhi e guardò dritto nei miei, appoggiò di nuovo la testa sul cuscino e la mia mano seguì la sua guancia, con l'indice iniziai a creare dei cerchi immaginari tra le ciocche dei suoi capelli, lui sorrise al gesto e di conseguenza sorrisi anch'io.

Dopo vari minuti passati così lui poggiò la sua mano sulla mia, facendomi fermare quella sorta di massaggio che stavo facendo ai suoi capelli, io lo guardai con aria interrogativa.
«So che probabilmente é presto per dirlo, ma quasi sicuramente non mi resta molto da vivere... Quindi... Io prima di oggi avevo dei dubbi sulla mia eterosessualità, ma ora non più, tu mi piaci Jisung.» disse lui tutto in un fiato.
Rimasi un'attimo spaesato non sapevo che dire, ovviamente mi piaceva anche lui ma non ero mai stato in questa situazione.
Perso dal panico scappai in corridoio.

† Serial Killer † || TaeTenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora