Ten's POV
In realtà non dovevo fare nulla, volevo solo lasciarlo un po' solo, sperando che non scappi.
Speravo che si riposasse dato che fare un incidente del genere non era cosa da nulla.
Misi le mani in tasca e camminai lentamente verso casa, con la testa bassa. In quel momento pensai a tutto ciò che successe a Taeyong e pensai che a quel ragazzo tenevo veramente nonostante avesse ucciso mia madre e nonostante tutto il resto.Ero così immerso nei miei pensieri che un ragazzino mi venne addosso, anzi, io andai addosso a lui.
Stava vagando per strada con una valigia enorme e appena incrociai lo sguardo con il suo sembrava più impaurito da me che spaventato per quello scontro.
«Aish scusami, non stavo guardando la strada.» cercai subito di farlo calmare, dato che aveva anche iniziato ad agitarsi.
Lui annuì semplicemente in modo distratto e timido, evitando il mio sguardo.
«Ehm ehm... Sai per caso dove posso trovare un hotel a poco prezzo qui vicino?» chiese lui a un certo punto, con voce molto fievole.
«Qui vicino non ce ne sono...» gli risposi un po' dispiaciuto e allo stesso momento confuso.
«Ah.. Ehm... Grazie.» il ragazzo abbassò lo sguardo e tornò a camminare.
«Non sei di qui? Comunque piacere sono Ten.» dissi prima che potesse allontanarsi, lui si fermò e si girò a guardarmi.
«In realtà sì... Sono nato a Seoul ma i miei genitori mi hanno portato a vivere dai miei nonni a Busan... Ora che sono morti entrambi sono dovuto scappare dagli assistenti sociali...» si guardò le scarpe ed esitò un attimo prima di continuare. «Comunque io sono Jisung.»
«Ah capisco... Beh io ho casa libera se vuoi puoi stare da me...» non approfondii l'argomento per non fargli pensare a cose brutte.Lo volevo aiutare, so come ci si sente a vivere senza genitori ed era indubbiamente orribile, stare da soli è la cosa più brutta che esista.
«S-sicuro?» lui alzò la testa lentamente e gli si illuminarono gli occhi.
«Sì, certo» sorrisi molto ampiamente e lui mi ringraziò. Così iniziammo a camminare verso casa mia, che per nostra fortuna non era molto lontana.
Quello fu probabilmente il tragitto di strada più silenzioso di tutta la mia vita, nessuno dei due osò proferire parola, credo perché non è una cosa comune incontrare qualcuno per strada e donargli vitto e alloggio.
«Davvero ti chiami Ten?» mi chiese dopo svariati minuti.
«In realtà mi chiamo Leechaiyapornkul Chittaphon, ma mi rendo conto che è troppo complicato, così mi faccio chiamate semplicemente Ten.» lui annuì, comprendendo la situazione. Io cercai di continuare la conversazione. «Mentre tu.. Mh, quanti anni hai?»
«Ne ho sedici, li ho compiuti questo febbraio.» sussurrò in modo timido e mi scappò un sorriso, era così tenero.Ci facemmo altre piccole domande, giusto per sapere l'essenziale l'uno dell'altro finché non arrivammo a casa.
Lo feci entrare e gli feci posare la valigia in camera mia.
«Grazie mille... Non so come ringraziarti» disse timidamente una volta tornato dove stavo io, in salotto.
«Tranquillo» gli sorrisi e sistemai le scarpe di entrambi all'entrata. «Vuoi che resto a farti compagnia?»
"non credo che Taeyong si arrabbierà..." pensai dopo avergli fatto quella domanda.
«Oh.. Ehm se devi andare via non c'è problema. Non sono un ladro o altro.» ridacchiò e alzò le mani in segno di resa, facendo sorridere anche me.
«No tranquillo... È che non voglio lasciarti qui da solo.» mi appoggiai alla parete affianco alla cucina e guardai il più piccolo.
«Beh.. Potrei venire con te se non é così tanto importante.» propose lui guardandosi i piedi e dondolando sui talloni.
«Mh... Se non hai sonno puoi venire.»
«Sono abituato a stare sveglio fino a tardi, é okay.» sorrise e smise di dondolare, arrossendo leggermente.
«Va bene, allora andiamo.» sorrisi anch'io e gli feci un cenno con la testa di uscire.
Reinfilammo le scarpe e uscimmo nuovamente di casa, lui mi seguì fino all'ospedale.
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† Serial Killer † || TaeTen
Fanfiction※Dove Taeyong finirà in prigione e Leechaiyapornkul lo vedrà ogni giorno a causa del suo fidanzato, anche lui in prigione⇜