†Twëñtÿ-TwöΨ

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Taeyong's POV

«Lucas ha detto di non andate mai da un dottore perché potrebbero trovarmi qualche tipo di malattia legata agli omicidi... Tipo schizofrenia...»

«Ma tu non hai alcuna malattia... Vero?» si girò a guardarmi e io persi un battito.
«Certo...» gli sorrisi nervosamente per poi tornare a guardare fuori, era ovvio che non ero certo.
«Sicuro?» insistette lui con un leggero tono preoccupato nella sua voce.
«Sì... Sì...» dissi sussurrando il secondo sì, tenendo comunque lo sguardo lontano dal suo.
«Senti, qualsiasi cosa hai devi dirmela, okay?»
«Lo so...»
«Comunque... Tu che sei "Lee Taeyong" hai un modo per uscire prima...? Io già non ce la faccio a vederti su un letto di ospedale per un giorno... Figurati due mesi...»
Mi rigirai a guardarlo, veramente preferiva che io uscissi prima? Ne ero abbastanza sorpreso. «La finestra» dissi subito io, dato che stavo escogitando il modo di uscire già da tempo.
«Se te la senti... Basta che dopo non stai male...» e a quella frase posai nuovamente lo sguardo su di lui.
Lo osservai in modo attento e curato, solo per il semplice fatto che nessuno s'era mai preoccupato per me, come mai un ragazzo che conosco da poco e a cui ho ucciso la madre dovrebbe preoccuparsi?
Lo guardai intensamente negli occhi e percepii il terrore, non come quello delle mie vittime poco prima che le uccidessi, quindi non paura di me, ma paura di altro. Forse di perdermi?
«Posso farcela... Sono Lee Taeyong o no?» dissi ridacchiando debolmente dopo essermi reso conto di fissarlo troppo.
«Sei un essere umano che ha fatto un incidente o no?» fu realista lui, invece.
«No. Andiamo dai.»
Cercai di evitare ogni tipo discorso e controbattito non dandogli il tempo di rispondere.
Infatti cercai subito di alzare la schiena, era difficile, il dottore non mi aveva detto cos'avevo ma sentivo un dolore lacerante al petto e alla spina dorsale. In quel momento non mi interessò di cosa avessi, volevo solo andarmene da lì.

Provai a mettere giù la gamba dal letto ma senza volerlo emisi un gemito di dolore.
«No okay fermo lo farai tra qualche giorno, adesso è troppo presto.» disse subito il ragazzo affianco a me, posandomi una sua mano sul braccio, con l'intento di riportarmi sul letto.
«Sto bene, andiamo.» mi alzai in piedi e camminai verso la finestra facendo finta di star bene, ma faceva male, tanto male.
Non so se Ten lo notò ma la mia schiena era storta, piegato in avanti e zoppicavo.
«No- Fermo.» si alzò dalla sua poltroncina e mi affiancò, afferrandomi il braccio per fermarmi.
«Ciao ciao, eleven.» mi liberai dalla sua presa con un piccolo strattone, aprii la finestra e mi sedetti sul bordo di essa, feci un po' fatica ma volevo dimostrare a quel ragazzo che facevo sul serio.

Mi voltai indietro e lo guardai, ero con le gambe sul cornicione, il sedere a malapena poggiato sul bordo della finestra e la testa praticamente ancora dentro alla camera. «Torna dentro» disse in modo serio e deciso.
«Sbrigati o ci troveranno. Eri tu che volevi andare via o sbaglio?» lo guardai male e mi misi totalmente con i piedi sul cornicione, così da far spazio al minore.
«Sì, eccomi.» fece i miei stessi movimenti e si mise sul cornicione, esattamente vicino a me, ma fece una cosa sbagliata, guardò giù.
«Tae-Taeyong...» sussurrò a malapena con lo sguardo fisso verso il basso.
«Che c'è?» chiesi io e lo guardai, il suo volto era sbiancato e aveva visibilmente paura.
«É-é a-alto» iniziò pure a tremare.
«Ci sono io con te» gli presi la mano e la strinsi per cercare di calmarlo.
Poi guardai anch'io giù, giusto per avere un'idea di che piano eravamo dato che fino ad ora avevo solo guardato avanti.
«Quando mi avresti detto che siamo a tipo l'ottavo piano?»

† Serial Killer † || TaeTenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora