† Serial Killer † || TaeTen

†Thīrtÿ-ØñêΨ

Jisung's POV

Perso dal panico scappai dalla camera.
Non so cosa mi sia preso ma corsi via, lui mi piaceva e sentire una cosa del genere mi aveva mandato in tilt, avrei voluto restare lì e dirgli che anch'io provavo i suoi stessi sentimenti, ma non ci riuscii.
Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere, non sapevo come reagire, quindi corsi alle scale, scesi fino al giardino e mi sedetti in mezzo all'erba.
Ansimante misi la testa tra le gambe e pensai; avevo pensato solo a cosa avevo provato io in quel momento, ma cosa provò lui quando io scappai?
Questa domanda mi girò in testa finché non sentii una mano sulla mia spalla.

Chenle's POV

Lui scappò, me lo sarei dovuto aspettare, insomma mi sono dichiarato dopo- quanto ci conoscevamo? Un'ora da svegli e quattro da io incosciente? Ci sarei rimasto spaesato anch'io, lo capii.
Però non volevo perderlo così facilmente, avrei voluto cercarlo, ma come? Avrei potuto chiedere a un'infermiera di cercarlo ma potrebbe essere ovunque, se solo avessi saputo il numero della camera di quel Ten avrei chiesto a lui... Decisi però di cercarlo comunque.

Dopo svariati tentativi finalmente riuscii a salire sulla sedia a rotelle. Andai verso l'ascensore, ma a quanto pare la sfortuna mi perseguita dato che quest'ultimo era guasto.
Cos'avrei dovuto fare? Non potevo muovermi da quel piano e se non l'avessi trovato al più presto probabilmente lo avrei perso per sempre.
Cercai per l'intero piano, ma nulla; finché non vidi un ragazzo, apparentemente alto come me, almeno credo, visto che ormai è tempo che non mi alzavo più in piedi. Pensai fosse più grande di me di qualche anno, ma non ne ero sicuro.
L'unica cosa di cui ero sicuro è che lui era la mia unica speranza, quindi mi avvicinai.
«S-scusami... Sai per caso se ci sono altri ascensori su questo piano?» chiesi io timidamente e subito lui si girò, guardandomi dall'alto.
«No, mi dispiace non ce ne sono... hai bisogno?» chiese lui sorridendo, era stato molto gentile, per fortuna.
«Oh... ehm, dovrei trovare un mio... amico, solo che non so dove sia, potrebbe essere ovunque... grazie comunque.» dissi velocemente per poi sorridere e girare la sedia a rotelle per tornare in camera.
«Nono io voglio aiutarti.» prese i manici della mia sedia a rotelle e mi girò. «porto solo questi fiori al mio ragazzo e poi andiamo.» disse spingendomi fino a una stanza, la camera 21.

Quando entrai vidi un ragazzo dai capelli di un arancione sbiadito, aveva molti tubi attaccati, erano ovunque. Il ragazzo che acconsentì nell'aiutarmi nella ricerca di Jisung si avvicinò all'arancione e gli diede un bacio dolce in fronte «Questi sono per te piccolo, torna presto.» disse con voce rotta dal pianto appoggiando i fiori su un tavolino affianco al suo letto, si passò la manica della felpa sugli occhi e si girò «Andiamo.» sorrise, io non feci domande, non volevo farlo star peggio.

Mi aiutò a scendere le scale, tenendo salda tra le braccia me e la carrozzina. Arrivammo nell'atrio e ci guardammo intorno, di Jisung nessuna traccia. «Dovrà scendere prima o poi, aspettiamolo giù» mi aveva detto il ragazzo, a cui tra l'altro non avevo ancora chiesto il nome, ma in quel momento non ci pensai neanche.
L'idea però mi piacque quindi accettai.

Aspettammo giù per un po', quasi persi le speranze, quindi mi distrai con l'arrivo di due ragazzi, uno dai capelli rossi e uno dai capelli verde acqua sbiadito, il secondo trascinava il primo verso l'uscita, quando mi passarono davanti sentii cosa diceva il più basso: «Taeyong muoviti! Dobbiamo trovare Jisung!»

"Jisung? Quindi quello dev'essere Ten!" pensai fissando i due ragazzi.

Guardai il ragazzo affianco a me: «Prima cosa: piacere io sono Chenle, tu come ti chiami? Seconda cosa: quei due ragazzi lo conoscono, dobbiamo seguirli.» dissi tutto d'un fiato e mi spinsi nella direzione dei due ragazzi, senza dar la possibilità al mio "salvatore" di rispondere.
Li seguii fino al giardino dell'ospedale, all'esterno, finché non vidi Jisung in lacrime, il mio cuore si spezzò.