Capitolo 11

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Scoperte

Le interminabili tre ore di lezione sono finalmente finite. Esco dalla classe, scendo le scale e appena vedo Theo, appoggiato a una colonna che mi aspetta, cerco di evitarlo. Lui prevede i miei movimenti e mi viene incontro.

«Hayley, ci sono dei problemi» dice prendendomi per un braccio e conducendomi verso l'uscita secondaria sul retro della scuola.

Ci affacciamo dalla porta e vediamo che nel luogo dove è stata ritrovata Liv c'è il preside che parla con alcuni agenti della polizia.

«La polizia?» esclamo stupita.

«Già, di solito si chiama la polizia quando c'è un omicidio ... Ma non è quello che mi preoccupa, la polizia c'era anche ieri ... Guarda quell'uomo accanto al preside. Quello è il capo della Congrega. Ecco la domanda del giorno: Che cosa ci fa qui Finn Jones?» dice mentre osserva la scena.

«Beh, Liv faceva parte della Congrega ... Non è normale che sia qui? Magari è suo padre ... E forse è anche il padre di Colin» mi vengono i brividi solo a pensarci. Noto una ragazza in mezzo a tutte quelle persone. «Guarda la ragazza» la indico «Mi sembra di conoscerla».

«Conosci la figlia dello sceriffo?» mi chiede sorpreso.

«Ma quella è Ruby! La migliore amica di Liv ... La figlia dello sceriffo» inizio a pensare che quella non fosse una vera amicizia, ma un'amicizia programmata dai loro genitori.

«Hayley, la polizia è a conoscenza della Congrega e dei licantropi in questa città. Loro collaborano con i Jones nella caccia ai licantropi» spiega.

«Che cosa? Adesso devo avere paura anche di lei?» mi sento cadere il mondo addosso.

«Lo so che è difficile, Hayley ... Io sono qui per te, per qualsiasi cosa tu abbia bisogno, puoi contare su di me» fa una pausa «Ci sarò sempre per te».

«Grazie» riesco solo a dirgli questo, ma non voglio l'aiuto di nessuno, posso farcela benissimo da sola «È il tuo lavoro proteggermi dalla Congrega, sarei stupita se tu facessi finta di niente» gli sorrido. Vado verso l'uscita principale. «Maya si starà chiedendo dove sono finita. Devo andare».

«Non lo faccio per il mio lavoro. Lo faccio perché lo voglio fare e perché ci tengo a te» dice con decisione, forse le mie parole di prima lo hanno ferito.

«Grazie» gli ripeto «Ma so badare a me stessa».

«Ne dubito. Tu non sai che armi hanno quelli della Congrega. Hanno fucili, balestre, archi, trappole. Le loro frecce e i proiettili non sono normali, sono fatti di argento. Se ti sfiorano il cuore, sei morta!» dice evidentemente preoccupato.

«Ok, ho capito. Puoi essere il mio personal trainer, mi allenerai e mi insegnerai a sopravvivere in questa strana situazione, ma non ti voglio come mia guardia del corpo! Chiaro?» gli parlo con sicurezza.

Theo analizza la mia proposta «Ok, ci sto. Ci vediamo ogni giorno alle 4 nel bosco dietro alla scuola. Iniziamo da domani. Vedi di non mancare» mi lancia un'occhiata.

«Ma io non stavo dicendo sul serio. Si chiama sarcasmo» mi lamento.

«Troppo tardi, ci vediamo domani» mi dice mentre se ne va senza darmi il tempo di replicare.

Lo odio quando fa così. Lo odio in modo dolce. No, Hayley, lo odio in modo normale, come fanno tutte le persone normali.

Mi dirigo verso l'uscita e trovo Maya ad aspettarmi, mentre mi avvicino indica il suo orologio, è arrabbiata.

«Mi vuoi spiegare che cosa hai fatto per essere in ritardo di 10 minuti?» chiede frustrata.

«Non mi va di parlarne, Maya. Non è giornata» chiudo l'argomento.

«Beh, sembrava che andasse tutto bene stamattina, mentre ti divertivi con il palestrato signor Jones» mi guarda «Allora, non mi dici niente? Nessun dettaglio piccante per la tua amica?» chiede curiosa.

Mi scappa un sorriso. «No, nessuno».

Cambio velocemente argomento «Ma te lo sapevi che Ruby è la figlia dello sceriffo?».

«Lo sanno tutti Hayley! Perché te, invece, non sai mai niente?» si lamenta.

«Perché forse non sono un'amante del gossip e non ho nessuno che mi informa» abbozzo un sorriso.

***

Arrivo a casa e mi butto sul divano del salotto, mi tolgo le scarpe e mi sdraio, sono sfinita. Mia nonna mi vede e mi viene incontro. «Tesoro, fammi posto» dice sorridendo. Piego le gambe e mi metto seduta. «Che cosa è successo oggi? Raccontami un po'» mi sorride accarezzandomi una spalla.

Le racconto ciò che è successo alla commemorazione, evitando i particolari su Colin, ma dicendole solo che gli ho parlato. Le racconto ciò che mi ha aiutato a capire Theo e che cosa abbiamo scoperto dopo, all'uscita da scuola e il fatto che vuole allenarmi.

«Sono contenta che ti faccia allenare da Theo, è davvero un bravo ragazzo».

«Già, il protettore delle damigelle in pericolo» lancio un'occhiata a mia nonna. Lei ride.

«Ti piace, non è vero?» mi guarda con una strana luce negli occhi.

«Cosa?» rispondo con voce stridula «No! Non mi piace Theo! Cosa dici, nonna!?».

«Dai, a me puoi dirlo, si vede che ti piace, i tuoi occhi si illuminano quando parli di lui o pensi a lui. È una cosa dolce, tesoro» mi da un bacio sulla fronte. Non mi da il tempo di smentirla che mi fa un'altra domanda, molto inaspettata. «È il tuo compleanno tra un paio di mesi, vuoi organizzare una festa con i tuoi nuovi amici?».

«Ehm ... Non lo so nonna, non ci ho ancora pensato» le rispondo.

«È un passo importante, 15 anni si compiono una volta sola nella vita» si alza dal divano. «Ora vai a fare i compiti, tesoro».

«Sì, nonna, vado. Grazie per la chiacchierata» le sorrido e mi chiudo in camera mia.

***

Dopo cena sono sul mio letto a scrivere il mio diario, a raccontargli tutto ciò che mi è successo di strano in questi ultimi giorni. Devo scrivere molto.

Ad un certo punto sento il mio cellulare squillare. Sto per rispondere quando vedo il numero di Ross. Decido di non risponderle, sono ancora arrabbiata con lei. Lascio squillare il telefono. Dopo un po' che ha finito di squillare mi arriva un messaggio dal mio operatore dicendo che ho un messaggio in segreteria. Lo ascolto.

«Ehi, ciao Hayley, sono Ross. So che sei ancora arrabbiata con me, ti conosco e lo capisco, davvero. Ti ho telefonato per dirti che mi sto vedendo con Sam. È strano ... Ha accettato di uscire con me solo dopo aver saputo che ho un'amica che crede di essere un lupo mannaro» Ride. «Mi dispiace ma penso che questo weekend non ci potremmo vedere, perché esco con lui. Però un giorno ha detto che gli piacerebbe incontrarti e conoscerti, vuole conoscere le mie amiche, non è una cosa carina? Dopotutto è figlio di un poliziotto, vuole sempre sapere tutto. Buonanotte Hay, spero che un giorno mi perdonerai»

Rimango a bocca aperta. Non è possibile. La mia amica, come può avermi tradita così? Non può averlo fatto davvero! Devo fare qualcosa ... Qualcosa per nascondere tutto ciò che potrebbe far pensare che io sia un lupo.

Corro in bagno e prendo le forbici, mi taglio le unghie ad una lunghezza normale, da umana. Mi faccio la ceretta alle braccia, cercando di togliere più peli possibili, quasi urlo dal dolore. Mi ritocco anche le sopracciglia. Mi faccio la ceretta anche alle gambe. Il resto del lavoro lo farò domani mattina prima di andare a scuola, mi metterò il profumo per coprire il mio odore, e mi legherò i capelli. Speriamo che funzioni, devo sembrare più umana possibile. Non mi scopriranno e non mi uccideranno, è poco ma sicuro.

Vado a letto e cerco di non fare incubi, è l'ultima cosa di cui ho bisogno in questo periodo. Mi metto sotto le coperte, ma non riesco ad addormentarmi, non riesco a smettere di pensare a Colin, a Theo, a Sam, a Ross, a Ruby ... Ho troppe cose per la testa. Vorrei aver perso la testa per uno come Will e non dover pensare al lupo personal trainer, Theo o all'arciere cacciatore di licantropi, Colin. Vorrei solo avere una vita normale. Ma ormai avere una vita normale è come chiedere di andare sulla luna e scommetto che avrei più possibilità di arrivare sulla luna. Dopo un'ora riesco finalmente ad addormentarmi.

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