Capitolo 7

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Dubbi

Theo mi guarda e sorride.
«Ciao Hayley, quanto tempo che non ci vediamo» dice continuando a sorridere.

«Già, tecnicamente sono passate due ore dall'ultima volta che ci siamo visti» ribatto sarcastica.

Theo mi sorride. È difficile parlare seriamente se non si toglie quel sorrisetto dalla faccia.

«Dobbiamo parlare Theo, devi spiegarmi tutto» dico seriamente.
«Cosa vuoi sapere, tesoro?» dice con sguardo seducente.

Lo guardo male. Deve smetterla.

«Parlo seriamente» lo rimprovero.

Theo sospira e mi sussurra «Vieni».
Lo seguo, usciamo dal bar e poi mi apre la porta sul retro della scuola per farmi passare. Esco e prendo una boccata d'aria fresca. Attaccata alla parete c'è una panchina, lui chiude la porta, va a sedersi e mi invita a sedermi accanto a lui. Mi siedo e lo guardo aspettando che inizi a parlare.

«Hayley» sospira e si fa serio «Io non posso dirti niente, non sarebbe giusto, avrebbero dovuto farlo i tuoi genitori, ma ora sta a tua nonna parlartene. Io non sono nessuno, non ne ho il diritto».

Non mi do per vinta. «Mia nonna non mi ha mai detto niente del genere, quindi non penso neanche che ne abbia l'intenzione. Devi dirmi tutto te. Adesso» cerco di convincerlo.

«Hayley, non posso ... Ti sconvolgerei troppo» dice dispiaciuto.
«Più di quando non lo sia già? Non credo sia possibile!» dico alterata.
«Invece lo è ... Credimi Hayley. Capire che il mondo in cui vivi non è come pensi può farti impazzire, per questo non posso dirtelo io. Deve farlo qualcuno della tua famiglia» dice appoggiandosi allo schienale della panchina.

«Va bene, ma almeno dimmi perché stamattina eri fuori dalla scuola. Che ci facevi lì?» chiedo indagando.
«Ero in ritardo, esattamente come te» dice un po' insicuro.
«Ok ...» non so se credergli, ma per ora lascio perdere «Hai idea di come potrebbe essere morta Liv?» chiedo cercando di scoprire che se mi sta nascondendo qualcosa.
«Beh, l'hai vista anche tu, è stata attaccata da un animale» dice pensandoci un po' prima di parlare.
«Ma qui intorno non ci sono animali feroci in grado di fare cose del genere!» alzo la voce evidentemente agitata.

Theo sospira e mi accarezza un braccio «Non si può mai sapere che cosa ci nasconde la natura»
«E adesso questo che cosa vorrebbe dire?» chiedo scocciata.

Theo mi guarda negli occhi e dice «Tieni gli occhi aperti, Hay». Sorride e si alza dalla panchina nell'istante in cui suona la campanella e mi rendo conto che dovrei già essere in classe. Entrambi rientriamo dalla porta sul retro e ci dirigiamo verso le scale.

«Che corso hai adesso?» gli chiedo mentre saliamo le scale velocemente.

«Storia locale 1, con la professoressa Hennig, tu?» chiede mentre cerca di ricordarsi dov'è l'aula.

«Anche io, vieni, da questa parte» saliamo al primo piano e prendiamo un corridoio sulla destra «Come mai 1? Dovresti essere al secondo anno».

«Sì, lo so, ma l'anno scorso sono stato bocciato a storia locale e a chimica, quindi quest'anno devo recuperarle. E' una vera scocciatura» alza gli occhi al cielo mentre si ferma davanti alla classe. Afferra la maniglia e apre la porta «Prima le signore» mi sussurra così che solo io lo possa sentire. Faccio un sorrisetto ed entro, per fortuna che la professoressa non è in classe ancora, altrimenti avrei dovuto sentire anche la sua ramanzina per il nostro ritardo. Ci sono solo due banchi vuoti in prima fila e vedo Will seduto accanto a uno di essi, quindi mi siedo tra Will e Theo e saluto il mio amico.

Poi arriva la professoressa e la lezione inizia.

Poco dopo sentiamo bussare alla porta ed entra il preside Smith. Ci alziamo tutti, ma lui ci dice subito di sederci. Ha un'espressione triste.

Ci siamo. Lo sta per dire a tutti, glielo leggo negli occhi.

«Buongiorno ragazzi» inizia «Sto passando di persona in tutte le classi per dare la notizia. Questa mattina, tra i cespugli dietro la scuola, è stata trovata una ragazza. Era una di voi, una ragazza semplice del secondo anno e ora ... Non c'è più. Il suo nome era Liv Jones. Abbiamo organizzato una cerimonia di commemorazione domani mattina durante l'orario delle lezioni. Si svolgerà qui a scuola nell'aula magna, potete venire tutti tranquillamente e non vi segneremo come assenti perché siete comunque a scuola. Vi aspettiamo numerosi per ricordare la nostra amica Liv. La cerimonia inizierà alle 9.00» dice come se avesse ingoiato un disco. Non sembra neanche reale, non sembra così scosso come dovrebbe essere per ciò che è successo nella sua scuola.

Comunque sia, penso che ci andrò. Devo farlo, in onore di Liv. Alle fine sono io che l'ho trovata tra i cespugli.

La professoressa di storia locale riprende subito a parlare, ma io non riesco a stare attenta. Non riesco a smettere di pensare a Liv.

Poco dopo mi ricordo di una cosa: anche i miei amici lo avranno saputo in questo modo! Chissà come avranno preso la notizia! Saranno distrutti ...

Non so se riuscirò ad affrontarli, dovrei dirgli che sono stata io a trovarla questa mattina. Si sentiranno traditi oppure mi capiranno per non averglielo detto subito? Non so cosa pensare!

Mi tormento una ciocca di capelli e mi mordo il labbro.

Se questo è solo il secondo giorno di scuola, non voglio immaginare come saranno tutti gli altri!

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