Capitolo 20

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Un Luogo Speciale

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Salve! E' da tanto tempo che non aggiornavo la storia, ma come alcuni sapranno mi sono presa del tempo per revisionare tutta la storia e modificare delle parti che non mi convincevano, così da poter continuare con le mille idee che avevo in mente. Quindi vi consiglio di rileggere la storia dall'inizio perché ci sono MOLTI cambiamenti. Davvero molti! Spero che vi piacciano!! :)

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Mi sveglio e vedo i primi raggi di sole entrare dalla finestra della camera di mia nonna. Sono così caldi. Rotolo su me stessa per abbracciare mia nonna. La trovo molto più calda di ieri sera, sono contenta di essere riuscita a scaldarla, ieri sera mi sembrava di abbracciare un cubetto di ghiaccio. Vedo che sta ancora dormendo e non voglio disturbarla, deve dormire ancora un po'.

Scivolo fuori dal letto e mi infilo le ciabatte, scendo al piano di sotto per preparare la colazione. La faccio esattamente come ieri, mia nonna ha bisogno di riprendere forze e una colazione sostanziosa le può essere utile. È domenica mattina ed è l'alba, sono sicura che mia nonna non si sveglierà ancora per qualche ora, così decido di fare un po' di allenamento nel bosco qua vicino. Non posso evitare di pensare a Theo e a quanto vorrei che potesse aiutarmi, ma non può e non voglio che lo faccia. Ok, non ha senso, sono un po' confusa riguardo a ciò che voglio, anzi, molto confusa. Però sono sicura che una bella corsa nel bosco mi aiuterà a schiarirmi le idee e poi, chissà che non mi venga fame, potrei anche decidere di fare uno spuntino e mangiarmi una lepre, tanto ormai so come si fa. Quindi decido di togliermi la collana e lasciarla sul comodino accanto al letto.

Finisco la colazione e lascio quella di mia nonna ancora sul tavolo della cucina nel caso dovesse svegliarsi prima che io torni a casa. Vado in camera mia per vestirmi, mi infilo una canottiera e dei pantaloncini corti, mi raccolgo i capelli in una coda alta e mi infilo le scarpe da ginnastica. Appena esco fuori di casa mi rendo conto che fa più freddo di quanto mi aspettassi, ma è comunque sopportabile per un lupo. Mentre cammino per il vialetto, mi ricordo che mia nonna mi aveva chiesto di andarle a comprare il giornale, non so perché lo volesse. Non ha mai comprato un giornale da quando è morto il nonno, lui lo leggeva ogni giorno, cosa le avrà fatto cambiare idea? In questo momento non mi preoccupo per il perché, cerco solo di accontentarla e fare ciò che mi chiede. Mi dirigo verso il giornalaio e compro il giornale che leggeva sempre il nonno, lui voleva solo quello. Torno a casa e lo lascio sul tavolo accanto alla colazione, poi esco di nuovo.

Dopo aver camminato per le stradine del piccolo quartiere di campagna, arrivo all'inizio del boschetto. Mi sono già scaldata i muscoli, così inizio a correre in mezzo agli alberi. La tranquillità del bosco rende tranquilla anche me e mi apre la mente. Probabilmente questo è il bosco dove il mio branco passa le notti di luna piena, questo spiega perché si sentono sempre degli ululati e le persone della città pensano che il nostro quartiere sia pericoloso. Beh, in effetti lo è, una notte al mese.

Mi arrampico su un albero per avere una visuale più ampia, se mi volto indietro riesco a scorgere casa mia, ma se guardo davanti a me, vedo la natura, la sua vera espressione e sento il mio spirito selvaggio svegliarsi. Ringrazio me stessa per aver lasciato la collana a casa, così mi posso godere l'esperienza. Scendo dall'albero e continuo a correre verso la natura più selvaggia, dove il bosco è più fitto, inseguo una lepre ma non la voglio davvero mangiare, voglio solo lasciarmi guidare.

I miei pensieri arrivano fino a Colin, penso all'ultima volta che ci siamo visti, gli ho detto che lo avrei chiamato, ma non l'ho ancora fatto. Dovrei? Mi posso fidare di lui? Mi fido solo di mia nonna e forse di Theo, ma non ne sono del tutto sicura ancora. Non ho più mia madre, né mio padre, ho sofferto così tanto nella mia vita che ormai il dolore non graffia più nemmeno la corazza che mi sono creata dopo l'ultimo disastro di qualche mese fa, quello più terribile. La sofferenza per me ormai è una cosa quotidiana e ha i suoi lati positivi e lati negativi. Non potrò mai superare quella soglia di dolore, ma non riuscirò a vivere a pieno i momenti di gioia perché ci sarà sempre del dolore represso in me, solo per poco riuscirò a dimenticare la perdita e il dolore e magari riuscirò a sorridere sinceramente, ma poi tutto tornerà, il senso di solitudine e il vuoto, la tristezza e l'oscurità.

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