Il Ritrovamento
È mattina. Suona la sveglia, mi alzo tranquillamente e faccio tutto con calma.
Come ogni mattina cerco di non far troppo rumore per non svegliare mia nonna.
Mi lavo, mi vesto, faccio colazione ed esco, guardo l'orologio e vedo che sono in ritardo per prendere l'autobus.
Non mi resta che aspettare quello successivo, l'unico problema è che non so se arriverò in tempo per l'inizio delle lezioni.
L'autobus passa e lo prendo. L'unico lato positivo è che non ho una macchina-sparaparole a raffica accanto. Non posso nemmeno avvisare i miei nuovi amici perché ieri ci siamo dimenticati di scambiarci i numeri di cellulare. Mi faccio un appunto mentale per ricordarmi di chiederglielo più tardi quando li vedrò.
Dopo un'ora arrivo alla fermata della scuola e scendo. È molto tardi, se voglio fare in tempo devo passare dal retro dell'edificio, dove non ci sono molte persone.
Mentre passo tra i cespugli sul retro correndo, inciampo su qualcosa e cado a terra, ma mi rialzo subito.
Mi giro e vedo un corpo sdraiato a terra, a faccia in giù. Mi sembra familiare. Sento una debole traccia di un profumo che ho già sentito, mi sembra il profumo ... delle rose. Mi avvicino lentamente e scuoto il corpo. Nessuna risposta, nessun segno di vita. Inizio ad avere i brividi di freddo. Prendo coraggio e giro il corpo in modo da vedere la faccia. Rimango paralizzata.
È una ragazza.
Mi sembra di conoscerla. Oh sì che la conosco. È Liv.
Non so cosa fare. Rimango immobile. Non riesco neanche ad urlare. Non muovo un muscolo. I miei occhi sono spalancati e la bocca leggermente aperta, le mani tra i capelli e le gambe iniziano a tremare.
Mi dimentico che farò tardi a scuola, mi dimentico dei miei amici che volevo incontrare, mi dimentico di Will. di Caroline, di Gabe e di tutto il mondo.
Penso solo a Liv.
Non può essere vero ... Chi potrebbe mai farlo? Non è giusto ... Lei è una ragazza d'oro! Chi potrebbe volere la sua morte?
Mi tolgo lo zaino dalle spalle e lo appoggio ad un cespuglio. Mi avvicino e mi inginocchio accanto a lei. Metto due dita sul suo collo, per cercare di capire se è ancora viva. Mi scende una lacrima.
No ... La vita l'ha abbandonata.
Noto che la sua maglietta è rotta, come se fosse stata graffiata, ma non sono graffi normali: sembrano graffi di un animale feroce. Lo squarcio le arriva in profondità nella pelle.
Non è stata una persona. È stato un animale.
Ma qui intorno non dovrebbero esserci animali, altrimenti non ci avrebbero costruito una scuola!
Vedo un altro squarcio sulla sua spalla, allungo una mano e sposto la maglietta per vedere sotto. Sembra un morso, i denti dell'animale sono penetrati in profondità tanto da toccare la scapola.
Tutto ciò è ripugnante. Liv non c'è più. Tutto ciò che è rimasto di lei è un mucchio di ossa e brandelli di pelle, coperti da qualche indumento strappato, inzuppato in un bagno di sangue.
Rimango lì accanto a lei. Non posso abbandonarla. Non posso.
Sento dei passi dietro di me, il rumore delle foglie secche sull'erba calpestate da delle scarpe. Il mio battito accelera e il mio corpo è invaso dalla paura. Mi giro e vedo le scarpe che avevo sentito, poi delle gambe. Alzo lo sguardo per vedere il suo viso.
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Diversa
WerewolfTutto era normale, finché non scoprii la verità. Adesso capisco perché mi sentissi così diversa. Lo sono davvero. Non sono una di loro, non sono come loro, io non sono umana.