Capitolo 19

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Questa mattina è davvero un duro colpo alzarsi.
Sarebbe stato impossibile andare a lavoro dopo le ore piccole di ieri.
Per fortuna abbiamo preso tutti la mezza giornata libera, solo che...
Abbiamo dormito così tanto che praticamente non mi resta molto tempo prima di tornare in ufficio.

"13:02"  leggo sul display del mio cellulare.

Ho circa un'oretta per riprendermi da questo infinito letargo, farmi la doccia, cambiarmi e prendere un taxi.
Di solito vado a lavoro, sia di mattina che al ritorno in serata, con un taxi aziendale.
Quindi a spese, giustamente, della ditta per cui lavoro.
Questa volta, però, dovrò chiamarne uno a spese mie visto che è un orario extra lavorativo.

Strofinandomi gli occhi, cerco di stiracchiarmi un pochino.
Ma i miei movimenti sono limitati e in parte bloccati.
Praticamente un essere, comunemente chiamato Joey Tribbiani, si è impossessato di circa tre quarti del letto in cui siamo in tre persone.
Io sono rannicchiato in un angolino.
Poi c'è Joey, al centro, che occupa tutto lo spazio.
Infine Ross, al limite del materasso anche lui.
È incredibile questo ragazzo cos'è capace di fare. Ce ne vuole ad occupare tutto questo spazio.
Di fatti, se ne sta tranquillamente a braccia e gambe aperte, confinando me e lo sventurato Ross ai confini del letto.

Piano, piano, cerco di sgusciare via non facendo svegliare nessuno.
A differenza mia, Ross e Joey, devono andare a lavoro un po' più tardi di me quindi possono dormire ancora per un pochino.
Uscendo dal letto mi accorgo di non essere vestito come pensavo.
Bensì, indosso soltanto i miei slip insieme ad una maglia intima a manica corta.

"Quando mi sono spogliato !?" rifletto.

Per puro scrupolo, e curiosità, alzo piano per qualche secondo le coperte.
Anche loro sono nelle mie stesse "condizioni".
Joey è con i suoi soliti boxer attillati e corti, indossa solo quel tipo di biancheria intima, e addirittura non porta nemmeno una canotta o una t-shirt.
Sposto immediatamente il mio sguardo su Ross...
Lui è in boxer lunghi e una canottiera a manica corta come la mia.
Abbasso velocemente le coperte. Meglio non vedere più niente...

"Probabilmente, dalla stanchezza, non ricordo nemmeno che ci siamo spogliati prima di metterci a letto" penso.

Leggermente agitato, senza nessun motivo apparente però, mi dirigo verso la cucina.
Gradirei volentieri una tazza di tè ma non ho molto tempo.
Un caffè lungo andrà più che bene.

Una volta bevuto il mio caffè, corro in bagno.
Una bella doccia è proprio quello che ci vuole per svegliarsi completamente.

Come al mio solito, mi sono lasciato troppo andare sotto la doccia e ho perso troppo tempo. Spero di non fare tardi...

Una volta lavati i denti, in accappatoio, corro verso camera mia.

"No Chandler..."

"No..."

"Non partire... No Chandler..." sento sussurrare da Joey nel sonno.

"Hey amico, svegliati" dico, spostandogli una ciocca di capelli dal viso.

Apre lentamente gli occhi.

"Chandler..."

"Ma che fai in accappatoio ??" domanda.

"Secondo te ??"

"Sto andando a lavoro. Sono uscito poco fa dalla doccia" parliamo a voce bassa per non svegliare Ross.

"Ma che ore sono ??" chiede ad occhi chiusi.

"È tardi per me, ma tu puoi dormire ancora un po' tranquillo"

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