Capitolo 20

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Con il mio solito fare lento, di prima mattina, spengo la sveglia e mi strofino gli occhi.
Un'altra giornata comincia.

Mettendomi seduto a letto, infilo le pantofole dirigendomi verso la porta.
La tappa mattutina principale è assolutamente il bagno!

Uscendo dalla mia stanza vedo che Joey non è in soggiorno.
Busso alla porta del bagno pensando fosse lì. Nessuna risposta.

"Starà ancora dormendo ??" penso.

Dopo aver fatto i miei bisogni, lavo le mani e il viso per darmi un ulteriore svegliata.
L'acqua fresca sul mio viso mi rigenera totalmente. Adoro questa sensazione.
Una botta di freschezza per iniziare bene la giornata.

Esco dal bagno e di Joey ancora nessuna traccia.

Di solito, per quest'ora, è sempre sveglio.
Appunto perché facciamo colazione insieme prima di uscire di casa per lavoro.

Apro lentamente la porta della sua camera e lo vedo completamente assopito.
Completamente nel mondo dei sogni.
Se ne sta lì, al centro del letto, con entrambe le braccia sui due cuscini.
Girato di testa verso la porta, con le gambe intrecciate completamente al lenzuolo.

Mi avvicino piano...

"Joey... Joey svegliati" dico, da un lato del letto, allungandomi un po' per avvicinarmi a lui.

Sposta la testa dall'altra parte.

"Hey, è ora di alzarsi" affermo, poggiando una mano sul suo petto scuotendolo leggermente.

Inizia a sussurrare cose nel sonno alquanto incomprensibili.
Afferra la mia mano all'improvviso.

"Vuoi restare a dormire ancora ??" domando, credendo che mi potesse sentire.

Nessuna risposta ancora.

Sto per togliere la mano dal suo petto quando d'un tratto si gira, di profilo, tirando anche me. Essendo in una posizione un po' precaria, perdo l'equilibrio e cado nel suo letto.

"Ehm... Buongiorno amico"

"Giorno anche a te Chandler" mi risponde, appena sveglio, guardandomi negli occhi.

Io sono a pancia in giù, praticamente con la testa vicino al suo addome.

"Ho visto che non ti eri ancora svegliato e ho pensato di venirti a chiamare..." dico leggermente imbarazzato dalla situazione.

"Hai fatto bene. Altrimenti non sarei andato a lavoro e avresti sentito le urla del regista fin dalla tua azienda" replica ridacchiando.

Sorrido anch'io.

In tutto questo, non mi ha ancora lasciato la mano che aveva afferrato prima...

"Ma cosa fa. Mi sta fissando ??" mi domando

"Non capisco se guarda me o altrove"

Noto che non fissa me, ma sta guardando ancora più in basso...

"Ehm, amico... Scusami ma è meglio se vai. Ci vediamo tra un po' in salotto..."

Avverto un po' di imbarazzo nel suo tono di voce.
Ma capisco il perché...

"S-si, si. Ti aspetto in salotto" dico, alzandomi rapidamente dal letto e uscendo dalla stanza.

Sento le guance andare a fuoco.

Che figuraccia... Non era mai capitato prima...

Inizio a fare il mio tè.

Dopo qualche minuto esce dal stanza dirigendosi verso il bagno.
Mi guarda ancora un po' imbarazzato.

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