Capitolo 49

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Un anno dopo, 14 Ottobre

Ore 23:30
"Non riesco davvero a prender sonno" leggo il messaggio sul telefono.

"Nemmeno io. Sono troppo nervoso per domani..." confesso.

"A chi lo dici amore..."

Ebbene sì. Domani è il gran giorno.

Sembrava ieri, io e lui, a Capri.
Su quella splendida barca.
La lune piena che splendeva.
Il buon vino.
L'anello al dito insieme all'amore della mia vita.

A volte, ci fermo a rifletterci un po' su.

Ma, è tutto reale ?

Davvero a me, Chandler Bing, sta capitando tutto questo ?

Mi sembra sempre più assurdo.

È vero che quando la felicità bussa alla tua porta, dopo anni di tradimenti, malintesi, brutti periodi, stenti a credere al momento di gioia che stai vivendo.
Ho il lavoro per cui tanto ho studiato.
Una paga per niente male.
Una famiglia sempre presente.
Degli amici sempre presenti ed essenziali per me.
Ho trovato l'amore della mi avita. Il mio Lui. La mia metà. La mia anima gemella.
Colui con cui voglio passare il resto della mi avita.
Sempre colui con cui convolerò a nozze domani stesso.

Non mi sembra quasi vero.

Anche se non lo fosse, non datemi un pizzicotto e lasciatemi vivere questo sogno fino alla fine.

È strano andare a dormire questa sera.
Sono abituato, forse troppo, alla sua presenza che quando non c'è... Mi sento strano. Incompleto.

Questa sera lui è a dormire dai genitori, mentre io a casa dei miei.

Diciamo che i genitori di Joey hanno messo la loro impronta in questo matrimonio.
La classica impronta italiana, da buoni mediterranei quali sono.
La mamma ha fortemente voluto questa separazione.
Dice che è un buon augurio restare separati dalla sera prima del matrimonio, per poi vedersi solo sull'altare. Per noi in comune. È lo stesso.
Quindi per rispettare la "tradizione" abbiamo accontentato il suo volere.

Negli ultimi tempi la sua famiglia ci è stata molto vicina.
Siamo partiti con il piede sbagliato, per usare un eufemismo, ma con il tempo si sono dispianati tutti i dissapori creati.
La famiglia di Joey, al contrario della mia, non ha preso per niente bene la notizia che io ed il loro figlio, unico figlio maschio in una famiglia di sette sorelle, stessimo insieme.
Il temperamento di Joey più la notizia che i suoi stessi genitori, che la sua stessa famiglia, non lo accettava e non vedeva affatto di buon occhio la nostra relazione, ha fatto si che lui chiudesse completamente i rapporti con loro.

"Se non è un genitori ad appoggiare e sostenere un figlio in primis, chi deve farlo ?"

L'ultima frase che ha gridato in faccia ai suoi prima di andare via con me da casa loro.

Per un lungo periodo non ci sono stati contatti. Niente di niente.
Dopo qualche mese, evidentemente rinsaniti, hanno iniziato a cercarci.
Hanno iniziato a cercare di ricucire quello che ormai si era rotto.
Preso dall'orgoglio Joey non voleva affatto tornare indietro e perdonare la famiglia.
Si è sentito davvero escluso e maltrattato dalle stesse persone che gli avevano dato la vita.
Il colpo era stato molto duro!
Ma grazie alle mie parole, e a quelle dei miei genitori che sono stati i suoi per un po' di tempo, ha riflettuto bene riaprendo quel piccolo spiraglio di una porta mai chiusa del tutto.
Ci è voluto un po', ma è tornato tutto come prima come se non fosse successo nulla.
Mi hanno conosciuto bene e sono rimasti molto sorpresi per come Joey sia cambiato stando con me, passando da "play boy" a "ragazzo serio".
Hanno conosciuto la mia di famiglia e subito si è instaurato un bellissimo rapporto.
Insomma, dopo mesi di tensione, screzi e litigi è finito tutto per il verso giusto.
Entrambe le nostre famiglia sono state un grande supporto morale, e non, per il matrimonio.
È un passo davvero importante.
Lo stress è stato davvero tanto in questo ultimo anno.
Ma grazie a loro, e ai nostri amici, siamo riusciti ad organizzare tutto quanto fino all'ultimo particolare.

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