•13 Momento

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Il soffitto era l'unica cosa che riuscivo a fissare in quel momento, con un sorriso ebete stampato in faccia e gli occhi che ancora brillavano di gioia.
<<Mi stai ascoltando?>>
<<Eh?>> domandai, volgendo la testa verso Ino, seduta sul suo letto con le braccia incrociate.
Il suo vestito da sera era abbandonato sulla sedia e non aveva perso un secondo per scivolare nel suo pigiama di seta, anche se eravamo tornate in stanza da poco.
La ragazza alzò teatralmente gli occhi al cielo.
<<Ti ho chiesto cos'è successo tra te e Naruto. Fino a poche ore fa eri furiosa con lui, eppure verso la fine avete iniziato a ballare insieme e nessuno è riuscito più a staccarvi.>>
<<Diciamo che l'ho perdonato>> le risposi, arrossendo leggermente.
<<Questo l'avevo capito da me. Vi siete baciati?>> domandò.
Quasi rischiai di strozzarmi con la mia stessa saliva.
<<Come ti vengono in mente certe cose? Certo che no>> le risposi, arrossendo ancora di più.
Sembravo Hinata.
<<Aveva l'alito cattivo?>> domandò lei schiettamente.
<<Oddio no>> mi affrettai a precisare, lasciandomi scappare un risolino davanti alla sua domanda sfacciata.
<<Allora qual era il problema?>>
<<Non c'è stato nessun problema, semplicemente abbiamo solo ballato insieme. E poi io e Naruto? Lo sai che non succederà mai. A me piace Gaara e a lui Sakura>> risposi.
<<Io non ci vedo nulla di impossibile. Vi ho visti bene stasera e sembravate così affiatati, così in sintonia. Era difficile non notarvi.>>
Mi presi qualche secondo per riflettere sulle sue parole e per ripassare nella mente quei momenti. Mi ero sentita così al sicuro tra le sue braccia, così al caldo e a mio agio.
Mi sembrava ancora di sentire il suo petto tonico contro la mia guancia e il suo cuore battere ad un ritmo rilassante.
Ero stata sicuramente bene, ma io avevo una cotta enorme per Gaara già da anni e non avevo proprio tempo per pensare ad un altro ragazzo.
Mi ritrovai a scuotere velocemente la testa per scacciare quei ricordi.
<<No. Nella mia mente c'è spazio solo per Gaara, lo sai benissimo.>>
<<Se proprio insisti>> disse lei, sdraiandosi sul letto con grazia.
Chiusi finalmente gli occhi e mi lasciai trasportare dalla stanchezza.

Il lunedì mattina arrivò più velocemente del previsto.
La domenica erano venuti i miei genitori e il mio fratellino in visita, per compilare alcune scartoffie e per assicurarsi che l'anno fosse iniziato bene per me. Mi avevano portato in città e la giornata era volata in modo più che divertente. Tuttavia adesso la stanchezza si faceva sentire.
Anche Ino aveva avuto una domenica impegnativa e fu difficile per tutte e due scollarsi dal letto.
Ci trascinammo pigramente per il corridoio e ci separammo solo davanti all'aula b, quella dove Ino aveva lezione, mentre io proseguii fino alla d. Occupai il posto più lontano possibile dalla cattedra del docente e poggiai la mia cartellina sul banco alla mia destra, allo scopo di occupare il posto a Naruto.
Quel gesto così semplice mi era mancato da morire e ringraziai di aver risolto con lui. Le lezioni erano state così vuote e noiose senza la sua presenza al mio fianco.
Giurai a me stessa che non avrei mai più litigato con lui, mai più.
Guardai la classe riempirsi a poco, a poco e mi lasciai scappare un sorriso sincero quando notai una testa bionda varcare l'uscio. Anche lui mi sorrise raggiante e ancora di più quando notò il banco occupato alla mia destra.
Lo indicò in una richiesta silenziosa, per assicurarsi di non aver frainteso e di potersi davvero sedere lì.
<<Certo che è tuo il posto. Chi di altri sennò?>> domandai retorica, togliendo la cartella.
Lui si lasciò scivolare grato sulla sedia e per qualche secondo restammo in silenzio a fissare davanti a noi.
<<A proposito, tieni>> dissi, allungandogli il mio quaderno. Naruto mi fissò sorpreso.
<<Oh, andiamo. Lo so che non hai fatto i compiti e se ti muovi ce la fai a copiarli prima dell'arrivo del professore.>>
Lui mi sorrise di nuovo e afferrò lesto il quaderno, iniziando immediatamente a copiare tutto.
<<Mi era mancato questo>> esordì, dopo qualche attimo di silenzio.
<<Cosa? Potermi copiare i compiti?>> domandai.
<<Non essere sciocca. Intendevo stare vicino a te>> rispose, puntando con decisione i suoi occhi nei miei.
<<Oh>> mi lasciai scappare, ringraziando i capelli che nascondevano il mio viso arrossato <<anche a me, tantissimo.>>
<<Non ti farò soffire mai più, te lo prometto>> sussurrò, afferrando la mia mano destra con la sua forte e calda. Il contatto con la sua pelle era piacevole e non mi scansai quando percepii il suo pollice accarezzare con delicatezza il dorso della mia mano.
Anche se la classe era quasi piena in quel momento ci sentivamo noi due da soli, lontani da tutti. Invisibili.
<<Oh, Naruto>> sussurrai commossa, stringendo forte la sua mano. Desideravo non lasciarla mai più andare via.
I suoi occhi, più azzurri che mai, in quel momento splendevano felici.
Ci staccammo solo quando il professore fece il suo ingresso in aula.
Tutto era tornato al proprio posto.

I corridoi erano vuoti e la scuola completamente deserta.
Mi ero trattenuta più del previsto in biblioteca, allo scopo di portare a termine la ricerca di chimica richiesta dal professore Orochimaru, senza accorgermi della lancetta dell'orologio andata più avanti del dovuto.
Quel professore era un vero tormento e sembrava godere nel torturarci. Non perdeva occasione per umiliarci e riempirci di compiti, eccezione fatta per Sasuke e Kabuto, per la quale sembrava nutrire un interesse quasi morboso. Secondo alcuni era solo un depravato.
Sbuffando cacciai meglio alcune inutili cartacce piene di nozioni nel mio zainetto e sussultai quando urtai per sbaglio qualcuno sbucato dalla porta che dava alla terrazza della scuola.
La prima cosa che notai alzando gli occhi furono una massa di capelli rossi e due iridi acquamarina uniche al mondo.
<<Perdonami, Gaara. Ero distratta>> sussurrai.
La colpa era sicuramente di tutti e due, ma addossarmela tutta in quel momento mi sembrò la scelta migliore. Soprattutto per il suo sguardo capace di intimidire chiunque, non era facile mantenere il contatto visivo con lui.
<<Così è per quella mezza cartuccia di Kiba Inuzuka che hai rifiutato il mio invito. Ti facevo più intelligente>> rispose lui, ignorando completamente le mie parole precedenti.
Inizialmente restai in silenzio, con la bocca aperta per la sorpresa, ma poi mi ripresi e fu la rabbia a smuovermi.
<<Kiba non è una mezza cartuccia. Non ti permetto di parlare così di un mio amico>> dissi, tirando fuori un coraggio che non credevo di possedere.
Era la terza volta che parlavo con lui. In due occasioni gli avevo risposto a tono, nell'altra l'avevo scaricato senza mezzi termini.
Ormai le mie possibilità di conquistarlo erano pari a quelle di un pesce che cercava di scalare un albero.
Probabilmente sarei stata eletta come la persona più stolta di tutto l'istituto e ce ne voleva, considerando alcuni soggetti che giravano tra i corridoi.
Gaara però reagì inaspettatamente e mi regalò un ghigno sghembo, per l'esattezza una specie di sorriso dall'aria poco rassicurante.
<<A quanto pare mordi>> bisbigliò, allungando una mano verso di me.
Trovò la sua destinazione in una ciocca dei miei capelli chiari, che prese a tirare e rigirarsi tra le dita con una lentezza quasi irritante.
Dal canto mio mi sentivo le guance andare a fuoco e le gambe tremare leggermente davanti al primo contatto in vita mia con Gaara, seppur molto scarno.
La sua mano scivolò lentamente fino al mio collo, che prese ad accarezzare leggermente con la punta del indice.
Il mio battito cardiaco nel frattempo aveva assunto il ritmo di un martello pneumatico e l'aria sembrava essere divenuta di colpo rarefatta.
Gaara mi fissava curioso e sembrava intento a studiare ogni mia minima reazione. Il suo sguardo era profondo e quasi predatorio.
Mi sentivo minuscola e inutile davanti ai suoi occhi.
Prima ancora di poter dire qualcosa percepii la sua mano allontanarsi da me.
Lo fissai sorpresa e lui si limitò a voltarmi le spalle, sparendo poco dopo lungo il corridoio.

TADAN
Sono tornata per vostra sfortuna.
Ultimamente sto scrivendo un sacco su Naruto, anche se al momento è tutto rilegato nelle bozze del mio telefono.
Ho altre due storie in serbo. Una sui fratelli Uchiha e una basata su una "povera sventurata" che dal nostro mondo piomba a Konoha. Chissà se vedranno mai la luce del sole...
Per ora vi lascio. Saluti!

Bittersweet [Naruto]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora