•21 Chiarimenti necessari

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Gaara mi trascinò per il polso fino al retro della scuola, lasciandomi poi contro il muro abbastanza in malo modo.
<<Si può sapere che diavolo ti è preso?>> domandai, massaggiandomi infastidita il polso indolenzito.
<<Cos'era quello dentro la caffetteria?>> chiese lui, ignorando la mia domanda.
<<Il tentativo di un amico di ringraziarmi per un favore, tutto qua. Stavamo solo bevendo qualcosa insieme.>>
<<Amici che si tengono per mano e si imboccano a vicenda?>> chiese lui, quasi ringhiandomi contro.
Ci misi qualche secondo per collegare le cose e realizzare tutto.
<<Se questa è una scenata di gelosia ti dico già che te la puoi risparmiare. Sei tu quello che qualche giorno fa si è ripreso da me quello che voleva e poi è sparito>> dissi, incrociando le braccia al petto con disappunto.
Braccia che mi vennero ancorate da Gaara un istante dopo contro il muro dell'edificio.
<<Non pensare di contare qualcosa per me. Semplicemente non mi piace condividere ciò che è mio. Tu mi apparterrai fino a che non mi sarò stancato di te, ti è chiaro?>> mi chiese con voce minacciosa all'orecchio, leccandomi il lobo subito dopo.
<<Non sono una bambola gonfiabile senza sentimenti, Gaara. Non puoi usarmi a tuo piacimento e non puoi proibirmi di->>
Le mie parole furono soffocate dalle sue labbra premute violentemente contro le mie e dalla sua mano destra infilata di tutta fretta sotto la mia maglietta.
Gli piantai un calcio sullo stinco subito dopo, scollandomelo di dosso.
<<Ho detto che non sono una bambola gonfiabile. Non mi farò usare da te per poi essere gettata via come carta straccia, anche se sono innamorata di te>> gli confessai, guardandolo duramente.
Le mie parole sembrarono percuoterlo leggermente, ma non mi ascoltò e si avvicinò di nuovo a me. A differenza della prima volta, però, sembrò farlo più cautamente.
Schiacciò di nuovo il suo corpo contro al mio e portò le sue mani ai lati del mio viso.
<<Proprio perché mi ami sarai tu a cedere. Prima o poi tornerai da me di tua spontanea iniziativa e non mi lascerò scappare quel momento>> disse lui, prima di lasciarmi un lungo e umido bacio sul collo e andarsene via.
Restai lì ferma, ad osservare la sua schiena sempre più lontana da me.
Dovevo solo soffocare i miei sentimenti e resistere, solo quello.

<<E poi?>> 
<<E poi gli ho mollato un calcio sullo stinco.>>
<<Cosa? Sei pazza?>> chiese Ino, alzando la voce di diverse ottave.
<<Ino, abbassa la voce. Sveglierai tutto il dormitorio>> l'ammonì Tenten, buttandole un cuscino addosso.
<<Scusate>> disse la bionda, alzando le mani al petto.
<<Hai sentito quello che ti ho detto? Mi ha praticamente trattata come un oggetto.>>
<<Santo cielo, tu non capisci proprio niente di ragazzi. Era geloso marcio, mi sembra ovvio. Probabilmente il suo ego ha agito al posto suo>> mi spiegò lei.
Passai in rassegna i visi delle mie amiche, notando anche Tenten annuire in accordo e Hinata stringersi al cuscino di Ino con ansia, forse desiderosa di sapere di più da me.
<<Non credo di essere pronta per questo>> confessai.
<<Sei già stata con lui due volte, no? Praticamente un record considerando la sua nomina. Lui non era il tipo da una botta e via? Se è tornato da te ci sarà pur un motivo>> suggerì Tenten, guardandosi complice con Ino.
Ormai eravamo nella stanza mia e della bionda a discutere sulla questione da diverso tempo, domani ce ne saremmo pentite viste l'orario, solo che in quel momento non riuscivamo proprio ad andare a letto.
<<Tenten ha ragione. Ti devo ricordare che anche tra me e Sai è andata circa così? Abbiamo iniziato tanto per e ora guardaci adesso. Io lo amo così tanto>> disse Ino, sospirando con gli occhi verso il soffitto.
Mi incupii leggermente, divorata dai dubbi, lasciando cadere il mio sguardo sull'orologio. Segnava le 2:30 del mattino.
<<Non lo so. Lui mi piace tantissimo, ma ho paura di restare scottata da tutta questa faccenda. Cosa farò dopo che si sarà stancato di me?>> chiesi, buttandomi tra i cuscini senza alcuna grazia.
<<Questo non puoi saperlo. Chi lo sa... magari si innamorerà di te e finirete col diventare una coppia. In fondo non può restare un accalappiadonne per sempre, dovrà pur deciderci a fare seriamente con qualcuna>> suggerì Ino.
<<Esatto>> si aggiunse Tenten <<e quella qualcuna potresti essere proprio tu.>>
<<Io penso che debba pensarci sul serio e fare una scelta che non porti poi a rimpianti>> concluse Hinata.
<<Tu sei sempre così riflessiva>> dissi alla Hyuga <<e seguirò il tuo consiglio, ci penserò bene e valuterò cosa fare. Adesso però mettiamoci a dormire, che domani ho lezione di chimica e non voglio beccarmi una provetta in testa da quel serpente di Orochimaru.>>
La serata finì così.

Naruto il mattino dopo mi braccò non appena finì la prima lezione.
<<Che diavolo voleva poi quello lì da te? Ieri non mi hai detto più niente alla fine.>>
<<È complicato. Ma non preoccuparti, non è successo nulla>> dissi sorridendogli.
Lui lanciò un'occhiata nervosa alle persone che uscendo dall'aula ci fissavano con tanto d'occhi e decise di portarmi in un angolo più appartato.
<<Non me la bevo. Cosa c'è esattamente tra te e lui?>> chiese.
In preda all'imbarazzo dimenticai l'avvertimento di Neji e presi a grattarmi il collo con noncuranza.
Notai immediatamente lo sguardo del ragazzo cambiare e poi le sue mani correre al bordo del mio colletto, esponendo i succhiotti.
<<Naruto, ma cosa fai?>> chiesi, cercando di togliere le sue mani da lì.
<<Questi qui te li ha fatti lui?>>
Non riuscii a rispondere e puntai lo sguardo altrove, dandogli silenziosamente la conferma.
<<Non ci posso credere. Sei caduta anche tu nella sua trappola, eppure sai bene come tratta le ragazze. Non me l'aspettavo da te>> mi disse con voce delusa.
Il suo tono mi ferì notevolmente e sentii i miei occhi inumidirsi. Quel suo tono così secco e accusatore era molto da sopportare per me, non dopo tutta la situazione confusa che stavo vivendo.
Lui sgranò gli occhi notandole le prime lacrime accarezzare le mie guance e fu lesto a tendere le sue mani verso di me per accoglierle sulle sue dita.
<<Io... perdonami, ti avevo promesso che non ti avrei fatta soffrire mai più>> mi sussurrò, accarezzandomi dolcemente le guance.
Piegai la testa verso la sua mano sinistra per intensificare quel contatto e chiusi gli occhi, permettendo alle ultime lacrime di cadere.
<<È solo che proprio non lo sopporto quello lì e il pensiero che possa farti stare male mi distrugge. Io ti voglio bene e voglio proteggerti>> bisbigliò ancora, usando un tono caldo e rassicurante.
Mi accarezzò ancora le guance e poi mi accolse tra le sue braccia, senza curarsi delle persone che passavano di lì guardandoci di sottecchi.
Sentii il familiare profumo del ragazzo invadermi le narici e mi lasciai cullare dal calore del suo corpo.
Quell'abbraccio era bello come quello durante il ballo e decisi di godermelo fino all'ultimo istante.
<<Naruto, ti voglio bene anche io, quindi non preoccuparti. Anche a me aveva dato fastidio quando Sakura aveva preso a darti più attenzioni del dovuto, sono già caduta nel tuo stesso errore>> gli dissi, aggrappandomi forte alla sua schiena.
Lo sentii sorridere tra i miei capelli e solo a quel punto mi staccai.
<<Meglio andare, prima che qualche professore ci veda e decida di spedirci dalla preside Tsunade.>>
Lui si grattò la nuca continuando a sorridere e mi fece cenno di iniziare a camminare in direzione della prossima aula.

SPAZIO ASTEROIDE 🚀
I'm back!
Ho più bozze su questa storia che cellule staminali in corpo, forse mi sto facendo prendere troppo la mano.
La storia mi diverte molto quando si tratta di scriverla, anche se tutto sommato non se la caga nessuno. Forse è colpa dei capitoli troppo lunghi? O forse sono noiosa?
Non so più cosa pensare.

Bittersweet [Naruto]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora