•16 Perdizione

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Sasuke era davvero concentrato quando studiava, nonostante le risatine delle ragazze sedute nei tavoli vicini.
Il povero ragazzo era seguito ovunque dalle sue ammiratrici, tanto che nemmeno in biblioteca poteva starsene in santa pace e la cosa sembrava irritarlo parecchio.
A breve sia io che lui avremmo dovuto affrontare il primo test di chimica dell'anno. Indubbiamente una delle materie più complicate del nostro istituto e che necessitava di un'intensa sessione di studio.
In casi estremi del genere io e lui studiavamo sempre insieme, nonostante gli sguardi carichi di odio che mi beccavo ogni volta.
La biblioteca aveva il classico odore di libri che si respirava in atmosfere simili e il rumore delle pagine sfogliate mi distraeva dal chiacchiericcio attorno a noi.
Erano passati diversi giorni dall'episodio delle macchinette e, mentre le lezioni andavano avanti, ormai mancavano poche ore alla festa di compleanno di Shikamaru.
Avevo organizzato tutto a puntino, mossa anche dal senso di colpa che provavo ogni volta in cui lo vedevo allenarsi con me fino allo sfinimento.
<<Andiamo nella mia stanza a studiare, tutte queste risatine mi irritano il sistema nervoso>> disse Sasuke tra i denti.
La sua frase poteva sembrava equivocabile ma, visto che il ragazzo non era il tipo da tramare secondi fini, mi alzai fiduciosa.
Il corvino divideva la stanza dall'inizio dell'anno con Kankuro, dopo che il suo ex compagno aveva cambiato scuola e quello di Kankuro si era diplomato.
In quanto fratello di Gaara mi metteva sempre una certa agitazione vederlo e pregai dentro di me di non trovarlo in stanza.
Quando Sasuke aprii la porta non solo trovai Kankuro, ma anche Gaara e Neji.
Lo sbigottimento sul viso del primo fu palese.
<<Guarda, guarda l'Uchiha. Fa tanto il santarellino e poi si porta di nascosto le ragazze in stanza>> disse Kankuro, mostrando un ghigno malizioso.
Lo sguardo di Gaara sembrò trapassarmi da parte a parte e mi feci piccola, piccola dietro alla schiena di Sasuke.
<<Le tue accuse sono fuori luogo. Siamo solo qui per studiare, dovresti farlo anche tu>> rispose freddamente il ragazzo <<quindi se non vi dispiace...>> continuò, prendendo posto sul letto. Lo seguii per nulla sorpresa, Sasuke non era il tipo da lasciarsi prendere in giro, né tantomeno quello disposto a cedere il territorio a qualcuno. Anche se la stanza era più che occupata non sembrava intenzionato ad andare a studiare altrove.
Se lui era tranquillo lo ero anch'io.
Imitai il ragazzo davanti me, aprendo il quaderno per gli appunti subito dopo di lui.
Kankuro sbuffò davanti alla nostra serietà e si alzò dal letto.
<<Andiamo da un'altra parte>> suggerì lui.
Staccai gli occhi dalle pagine solo per scorgere la figura di Gaara andare via.
Quando la porta si chiuse realizzai solo in quel momento di aver trattenuto il respiro per diverso tempo.
Sospirai.

<<Quello non va così, Kiba. Ti dico che si mette al contrario>> disse Naruto, indicando la decorazione che stavano cercando di montare da diversi minuti.
<<Ti dico di no, testa quadra. Deve andare così per forza>> rispose l'altro a tono.
Alzai gli occhi al cielo esasperata. Non sopportavo più i loro continui battibecchi.
<<Non va in nessuno dei due modi, perché fa parte dell'altra decorazione. Datemi qua e pensate alle patatine, manca poco all'arrivo degli invitati>> dissi, strappando di mano l'oggetto a Kiba.
I due ragazzi diventarono paonazzi dalla vergogna e si allontanarono senza fiatare.
Finalmente ero riuscita a metterli a tacere.
Mi presi qualche altro minuto per sistemare gli ultimi dettagli e poi mi allontanai di qualche passo per ammirare soddisfatta il risultato.
La palestra era semplicemente meravigliosa. Tutte le nostre fatiche erano state ripagate.
<<Io vado a cambiarmi. Voi restate qui per accogliere i primi invitati. Senza ammazzarvi a vicenda e senza distruggere le palestra, mi raccomando>> dissi, senza nemmeno cercare di nascondere tutto il mio nervosismo.
I due ragazzi, già vestiti da un pezzo, si limitarono ad annuire mortificati, forse ben consci di tutti i problemi che mi avevano causato.
Mi allontanai col mal di testa, ma comunque con ancora tanta voglia di festeggiare.
Una doccia e un'aspirina dopo ero di nuovo in palestra e restai sorpresa dal numero di gente già arrivata. Mancavano solo Shikamaru e qualche elemento.
Choji fu il primo a venire da me, seguito da Rock Lee.
<<Quando posso andare a prendere Shikamaru?>> mi domandò il primo, in quanto incaricato di portare il ragazzo da noi.
<<Penso tra dieci o quindici minuti, dai il tempo alle ultime persone di arrivare>> valutai, continuando a guardarmi intorno.
Lui annuì e si allontanò insieme all'amico.
A un rapido sguardo mi risultò che tutti avevano rispettato il tema della festa.
Bianco, nero e rosso. Senza nessuna eccezione.
Quando notai Gaara totalmente in nero, tranne che per qualche dettaglio bianco sulla maglietta e una bandana rossa attorcigliata attorno al polso, ebbi un sussulto.
Era stato invitato in quanto compagno di stanza di Shikamaru, ma mai mi sarei aspettata di vederlo partecipare all'evento. Raramente si presentava a feste del genere.
Non avevo altre parole per lui se non quelle di meraviglia, era semplicemente stupendo e come al solito diversi sguardi di approvazione erano rivolti a lui.
Ino si avvicinò a me per complimentarsi della mia scelta. Un semplice abito bianco con dettagli neri e un nastro rosso a tenere legati i capelli in una treccia.
Ricambiai i complimenti, guardando la cura con cui si era preparata e portai di nuovo lo sguardo su Gaara. Anche lui mi stava fissando e quello bastò per alzare di qualche grado la temperatura della stanza.
<<Qualcuno sta arrossendo>> mi sussurrò Ino all'orecchio, ridacchiando leggermente quando sobbalzai punta sul vivo.
<<Andiamo a prendere qualcosa da bere? Ho bisogno di rinfrescarmi un pochino>> dissi, alludendo ai miei bollenti spiriti.
Lei sembrò cogliere e sorrise ancora più divertita. Pochi secondi dopo eravamo davanti al tavolo con tutte le bevande e la nostra scelta cadde su un comunissimo succo di frutta, dato che la roba alcolica non faceva per noi.
<<Senti, stasera è la tua occasione per avvicinarti a lui. Muoviti o te lo soffieranno>> disse lei.
<<Parli facile tu. Con te è stato Sai il primo ad avvicinarsi, nonostante il suo carattere strano. Ancora oggi mi chiedo come tu abbia fatto per convincerlo a venire allo scoperto.>>
Lei sorrise serafica.
<<Beh, tecniche di seduzione avanzate. Dovresti prendere lezioni da me.>>
Alzai gli occhi al cielo. <<Sai che non succederà mai>> le dissi, ricambiando il sorriso.
Guardai di nuovo Gaara, circondando da tre ragazze e sospirai.
<<Cosa dovrei fare secondo te? Non posso semplicemente andare lì a parlare con lui, non ce la faccio>> confessai, mordendomi le labbra.
<<Uhm, penso di avere un'idea. Lui sembrava interessato alla mercanzia stasera>> iniziò indicandomi velocemente dalla testa ai piedi <<quindi potremmo andare a ballare vicino a lui per attirarlo, con un po' di fortuna sarà lui a venire da te.>>
Restai un secondo o due a fissarla scandalizzata per la prima parte del suo discorso, ma poi mi rassegnai. Non era male come pensata.
Annuii poco convinta e mi lasciai guidare verso il centro della pista. Passando salutammo qualcuno di nostra conoscenza e invitammo Hinata e Tenten ad unirsi a noi.
Le due acconsentirono e iniziammo a muoverci a ritmo della musica, scelta da Kiba che si era messo con Naruto a mixare. Quando si trattava di mettersi alle consolle non litigavano mai ed erano anche parecchio bravi.
Io e Hinata, rispetto alle altre, eravamo molto più impacciate, ma dopo un po' ci lasciammo andare. Dimenticai tutto il resto.
<<Sta funzionando. Ti sta guardando>> disse Ino dopo qualche minuto, alludendo al rosso poco distante.
Arrossii dalla punta dei piedi all'attaccatura dei capelli e raccolsi il coraggio per voltarmi verso di lui.
Gaara mi guardava senza distogliere nemmeno per un istante le sue iridi mozzafiato da me. Colta da un lampo di spavalderia improvvisa mi lasciai scappare un piccolo sorriso.
Notai il ragazzo azzardare un passo, ma proprio in quel momento le persone esplosero in un boato e il mio sguardo fu catturato da Shikamaru che faceva il suo ingresso in palestra con la sua solita voglia di vivere.
Tempismo perfetto. L'occasione era sfumata.
Sospirai rassegnata e mi allontanai, balzando subito al collo del mio migliore amico per fargli gli auguri e per dargli il mio regalo.
Lui borbottò un pochino per la mia espansività, ma indossò volentieri la collana che gli avevo regalato.
Avevo scelto un ciondolo che raffigurava il generale d'argento nel gioco dello Shogi, dopo tante ricerche, e ne ero decisamente soddisfatta. Anche Shikamaru, considerata la sua espressione.
Quando provai ad abbracciarlo di nuovo sospirò rassegnato, ma questa volta allargò le braccia come invito a fare quello che volevo.
La festa poi andò avanti e mi lasciai trascinare dal mio entusiasmo e da quello dei miei amici.
Decisi di allontanarmi solo un'ora dopo, bisognosa di prendere un po' di aria.
Uscii fuori dalla palestra in solitaria e presi una lunga boccata a pieni polmoni. Mi ci voleva proprio.
Ero talmente assorta nei miei pensieri da non accorgermi della figura alla mie spalle, almeno finché non mi avvolse la vita con le braccia.
Sussultai percependo un profumo che non apparteneva a nessuno delle mie conoscenze. Era forte e deciso.
<<Ti sei divertita a provocarmi prima?>> mi sussurrò il ragazzo.
Quando mi voltai leggermente mi si mozzò il respiro alla vista dei capelli rossi e degli occhi acquamarina che avevo desiderato per anni nelle mie fantasie più recondite.
<<Gaara?>> domandai, colpita dalla spavalderia con cui mi stava stringendo a sé.
<<Cosa c'è?>> rispose lui, sfiorando il mio collo con le sue labbra.
In quel momento stavo letteralmente andando a fuoco. Sarei caduta se non fosse stato per le sue braccia che mi tenevano salda contro il suo corpo.
Cercai di formulare una risposta sensata, ma le sue labbra sfiorarono di nuovo il mio collo e mi lasciai scappare solo un sospiro, piegando leggermente la testa dal lato opposto. Non era un gesto volontario, ma era impossibile non tendersi verso quelle labbra così maledettamente perfette.
<<Qualcuno qui è decisamente accondiscendente>> disse lui, usando un tono leggermente divertito.
La sua frase non mi offese. Stavo praticamente vivendo un sogno.
Gaara mi voltò verso di lui con un movimento secco e i suoi occhi brillarono di una luce strana non appena fummo faccia a faccia. Qualcosa nella mia espressione doveva averlo colpito. Forse il mio sguardo sognante.
<<Vieni con me. Andiamo da un'altra parte>> disse, afferrandomi saldamente per un polso.
Non me lo lasciai ripetere due volte.

TADAN
Ce l'ho fatta ad aggiornare, porca pupazza.
Mi sento decisamente in colpa, ma ultimamente sono sobbarcata di responsabilità e non è facile ritagliarmi del tempo per scrivere.

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