•19 Scoprire

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Hinata e Ino erano davanti a me con la bocca spalancata.
Appena tornata alla festa mi avevano subito braccata, decise a sapere il motivo della mia lunga sparizione dalla palestra.
Avevo appena vuotato il sacco e da qualche secondo mi fissavano in silenzio, incapaci di pronunciare qualsiasi cosa.
La prima a riprendersi dal torpore fu Ino, notandomi grattarmi la testa in imbarazzo per la loro reazione.
<<Cosa? Mi stai dicendo che sei andata davvero a letto con Gaara? E lo racconti così con questo tono spiccio? Devi assolutamente raccontarci tutto>> pretese lei.
Hinata era rossissima, ma annuì comunque, mostrandosi in completo accordo con la ragazza al suo fianco.
<<È stato bellissimo, ragazze. Sono così felice>> confessai <<lui è esattamente come si racconta in giro, praticamente un dio.>>
Le due si fecero più vicine a me, approfittando del tono confidenziale con cui stavo raccontando.
<<E dimmi... come è messo là sotto?>>
<<Ino!>> dissi in tono di rimprovero <<non lo so, non ho termini di paragone.>>
<<Non essere timida. Più o meno come? Così? Oppure così?>> chiese, iniziando a fare diverse lunghezze con l'aiuto dei suoi indici.
Mi nascosi la faccia tra le mani rossa dalla vergogna, decidendomi solo dopo diverse sue insistenze a mostrare ciò che avevo visto.
<<Santo cielo, come fai a riuscire ancora a camminare? Detto tra noi, quello di Sai non è così>> disse, nascondendosi la bocca dietro alla mano e bisbigliando.
Io e Hinata eravamo rosse come due peperoni e non vedevamo l'ora di scappare da quella situazione imbarazzante. Ino diventava davvero terribile in situazioni del genere.
Provammo a defilarci, ma lei ci braccò.
<<Ferme dove siete, ho ancora tante domande da fare, quindi mettetevi pure comode.>>
Sospirai angosciata.
Sarebbe stata una lunga notte.

Tornare a lezione il lunedì dopo fu più difficile del solito, soprattutto per me che avevo dormito poco e niente persa com'ero nel mio mondo dei sogni a occhi aperti.
Non avevo fatto altro che pensare a Gaara per tutto il tempo, tartassata dalle domande di Ino in merito alla mia esperienza con lui.
Il professore Orochimaru non faceva altro che esporci alcuni concetti fondamentali della chimica dentro al laboratorio finalizzato.
Sasuke era accanto a me, visto che facevamo sempre coppia insieme. Per grande disappunto di Naruto dietro di noi in compagnia di Shikamaru.
Le coppie venivano scelte da noi all'inizio dell'anno e restavano le stesse fino alla fine. Quello era il quinto anno di fila che dividevo il mio piano di lavoro con Sasuke, perché fin dal primo anno avevamo capito di essere perfetti per lavorare insieme.
Naruto aveva cercato sempre, a inizio anno, di convincermi a fare coppia con lui, ma non me l'ero mai sentita di tradire Sasuke.
In fondo non a caso per noi il 100 era fisso a fine anno sulla pagella, un altro motivo in più per restare con lui.
<<Mettine solo una goccia>> mi disse l'Uchiha, fissandomi serio.
<<So quello che faccio, Sas'ke>> risposi in tono di ammonimento.
La reazione chimica ci riuscì alla perfezione e lasciai la stanza piena di soddisfazione.
<<Aspetta>> mi sentii dire.
Voltandomi trovai Naruto abbastanza trafelato e lo guardai incuriosita.
<<Non è da me, ma ho davvero bisogno di ripetizioni in chimica. Il prossimo test sarà pratico e non posso copiare da te>> disse il ragazzo, ricordandosi le parole di Orochimaru ad inizio lezione.
<<Mi stai chiedendo di darti una mano?>> chiesi, sorridendogli.
<<No, ti sto supplicando. Il che è ben diverso, non posso prendere meno di 60 o la preside potrebbe farmi storie per la mia permanenza in squadra. Te ne prego>> disse, congiungendo le mani a mo' di preghiera.
<<Non servono tutte queste moine, Naruto. Certo che ti aiuto a ripassare, siamo amici in fondo>> dissi.
Il ragazzo si buttò tra le mie braccia, stringendomi fino quasi a soffocarmi.
<<Non saprei cosa fare senza di te. Sei la migliore del mondo>> mi disse, arpionandomi con maggiore entusiasmo.
I miei occhi furono catturati da Gaara che svoltava l'angolo del corridoio dritto verso di noi, evidentemente anche lui doveva aver appena concluso una lezione.
Sentii il suo sguardo su di me bruciare e l'imbarazzo fu tale da portarmi ad allontanare Naruto da me, seppur con discrezione.
Lui non sembrò notarlo e continuò a sorridermi.
<<A partire da domani inizieremo a vederci in biblioteca appena dopo gli allenamenti di calcio. Un'ora al giorno come minimo, ci stai?>> chiesi, iniziando già ad arretrare di qualche passo.
Un po' per muovermi ad andare in bagno prima di recarmi a pranzo e un po' per fuggire dallo sguardo freddo di Gaara sempre più vicino.
<<Ricevuto. Ti offrirò qualcosa al bar per sdebitarmi>> disse lui.
<<Questa l'ho già sentita>> proferii allontanandomi, accompagnata dal sottofondo delle risate del ragazzo.
I corridoi erano deserti, considerando che tutti si stavano dirigendo in mensa, esattamente dalla parte opposta, e trovai solo due ragazze in bagno. Tre minuti dopo ero già fuori, mentre agitavo le mani in aria per rimuovere gli ultimi residui dell'acqua con cui le avevo lavate.
Ad aspettarmi fuori trovai una sorpresa: Gaara appoggiato sul muro di fronte alla porta del bagno.
Le due ragazze che erano dentro al mio arrivo si allontanarono ridacchiando e spettegolando sulla sua bellezza, lasciandoci da soli in mezzo al corridoio.
Per un secondo mi sfiorò l'idea che fosse lì per me, ma scacciai subito il pensiero e scelsi di togliermi rapidamente di torno.
<<Dove pensi di andare?>> mi chiese il ragazzo, lasciandomi paralizzata in mezzo al corridoio.
<<Non pensavo fossi sul serio qui davanti per me>> dissi sincera, ritrovandomelo di fronte.
I suoi occhi mi mettevano in soggezione e faticai per sostenere il suo sguardo, tuttavia non mi lasciai intimidire e continuai a guardarlo fissa.
<<Non mi è piaciuto per niente quello che hai fatto sabato scorso>> disse lui, avvicinandosi di un altro passo a me.
Cercai di fare mente locale per capire l'origine del mio errore e di ripassare con la mente ogni singolo gesto commesso.
<<Non ti ho soddisfatto?>> chiesi intimidita, piegando leggermente la testa di lato.
Gaara ringhiò in risposta, dimostrandomi di non aver fatto centro.
<<Te ne sei andata trattandomi come un deficiente. Mai e dico mai nessuna si era mai permessa di snobbarmi in quel modo. Che hai tu di diverso rispetto alle altre? Credi di essere superiore?>> chiese lui, ormai talmente vicino da far quasi sfiorare i nostri nasi.
<<Non penso di aver fatto qualcosa di sbagliato, me ne sono andata prima di essere cacciata via da te. Non ho fatto niente di diverso da quello che fai tu con le ragazze che ti porti a letto>> gli risposi, tenendogli testa.
Non riuscivo a capire il suo comportamento da ragazzina isterica. Non da lui che se ne era sempre infischiato delle persone da cui si prendeva ciò che voleva. Evidentemente era andato su tutte le furie quando gli avevo negato la possibilità di sentirsi migliore di me.
Lui mi sbattè contro la parete di fronte con rabbia, bloccandomi i polsi ai lati della mia testa.
<<Ho capito tutto. Ho ferito il tuo orgoglio da maschio alpha, non è così?>> chiesi.
Mi piaceva quella situazione e stavo gongolando al pensiero di lui venuto fin lì solo per parlare con me.
La mia finta indifferenza doveva aver acceso qualcosa in lui, rabbia e un desiderio di rivalsa.
<<Non facevi così la saccente mentre ti scopavo sul mio letto. Devo rinfrescarti la memoria?>> chiese lui, arpionando le sue mani sul mio sedere.
Solo in quel momento mi resi conto della situazione che stavo vivendo.
Non era il luogo né il momento adatto.
<<Gaara, smettila. Qualcuno potrebbe vederci>> dissi.
<<Ah sì? Dov'è finita tutta la tua spavalderia adesso?>> chiese, prendendo a mordicchiarmi il collo.
Soffocai un gemito e lui lo prese come un invito a lavorare ancora sulla mia pelle.
Non riuscii a trattenermi e corsi con le mani fino ai suoi capelli, stringendoli forte tra le mie dita.
Mi ero illusa di potermi accontentare solo di una serata con lui, ma non era così.
Io lo volevo ancora.
Volevo risentire le sue mani forti su di me, le sue labbra sul mio corpo, la sua pelle calda contro la mia. Volevo tutto di nuovo. Forse ancora più intensamente della prima volta.
<<Gaara, io->> cercai di dire, ma lui non mi diede il tempo. Mi trascinò dentro i bagni maschili, soffocando tutte le mie proteste.
<<Nessuno verrà a disturbarci a quest'ora, stai buona>> disse, portandomi dietro una porta a caso.
Lo spazio non era sporco e angusto come quello di qualsiasi altra scuola, visto il prestigio in cui versava il nostro istituto, e il mio disgusto durò solo qualche secondo. Spazzato via dalle sue mani che entravano frenetiche nella mia divisa.
Non c'era più traccia della leggera aria di calma del sabato prima. Al contrario Gaara era decisamente più violento e frenetico.
Mi toccava a casaccio e mordeva la mia pelle ovunque gli fosse possibile arrivare.
Quando provai a baciare le sue labbra lui mi incatenò contro il muro, bloccando ogni mio tentativo.
Doveva essere il suo modo per vendicarsi della mia pregressa sfacciataggine.
Entrò dentro di me come una furia, tenendomi ben sollevata contro il muro, succhiando forte la mia pelle per rivendicare i segni precedenti e spingendo intensamente dentro di me.
Consumai così la mia seconda volta con lui, accompagnata dai suoi forti e rochi gemiti.

SPAZIO CALCESTRUZZO

Questo è lo stato pietoso delle mie bozze

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Questo è lo stato pietoso delle mie bozze.
Dai Beth, inizia a scrivere un'altra storia su Naruto, no? Tanto mica ne hai già 4 😪
La verità è che mi tenta iniziarne anche una su Madara e Tobirama con un nuovo personaggio, che problemi ho?
Ho notato che Wattpad è molto scarno per quanto riguarda le storie di Naruto che non siano Sasunaru o altre yaoi.
Non ce ne sono proprio, davvero pochissime.
Qua tocca rimediare.
Forse più avanti potrei postarvi qualche trama per farmi aiutare sulla scelta della prossima da pubblicare. Boh, vedremo.
Bye.

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